Secondo un’indagine condotta da Nielsen, a marzo si registra inflazione in rialzo nella distribuzione moderna 2.4% per il Largo Consumo Confezionato e 3.0% per l’Alimentare. I prodotti impattati dal costo delle materie prime trainano la ripresa dei prezzi.
Dalle osservazioni dei prezzi al consumo nella distribuzione moderna nel mese di marzo arrivano conferme sulle ipotesi di rialzo per effetto dei rincari di diverse materie prime. Questo quanto emerge dall’Osservatorio Mensile sull’Inflazione pubblicato oggi da Nielsen, l’azienda leader mondiale nella marketing information. A marzo l’inflazione raggiunge il 2.4% (su base tendenziale vs marzo 2010) per i beni di largo consumo confezionato e l’indice raggiunge il 3.0% se si considerano i soli mercati del food e bevande.
Già nei primi due mesi dell’anno si erano intravisti i primi segnali di una ripresa dei prezzi: il mese di marzo, oltre a confermare le evidenze precedenti, fornisce alcune tendenze significative sulle evoluzioni attese nei prossimi mesi.
Da un’analisi più approfondita emerge infatti come sia l’area dei prodotti freschi da banco (peso fisso) a trainare la crescita con un tasso in rialzo del 4.6% (3.7% nella precedente osservazione di febbraio) . All’interno dell’area dei prodotti freschi le categorie con i rincari più elevati sono: Frutta e Verdura IV Gamma (pre-lavate e pre-tagliate) per le quali si registra un +9.1%, Formaggi Confezionati con un +5.6%, Salumi Confezionati con un +4.1% e Uova con un +4.0%.
Nel comparto del Latte e dei suoi derivati si osserva un’inflazione media del 2.4% ma spiccano le crescite dei prezzi del Burro (+11.7%), della Panna Uht e della Besciamella (rispettivamente +7.2% e +5.4%) e del Latte Fresco (+4.7% ).
Per gli alimentari confezionati (inflazione media del +2.2%) si segnalano le forti crescite dei prezzi per lo Zucchero (+10.1%), il Caffè (+9.1%), la Carne in Scatola (+5.9%) e le Farine (+4.9%). Il rialzo dei prezzi dell’Olio è invece conseguenzadell’elevato livello di inflazione per l’Olio di Semi (punte del +18% per Soja e Girasole).
Per le Bevande l’inflazione risulta più contenuta (+1.9%) seppure si notino dinamiche diverse a livello di categorie, con il prezzo dei Vini che cresce del 4.3%, quello delle Bevande Alcoliche in rialzo del 2.3% e delle Bevande Analcoliche con un andamento contenuto nell’ordine dello +0.7%.
Moderato il tasso di inflazione per il comparto dei Prodotti per la Cura della Casa (+0.6%) e deflazione per il Cura Persona (-0.5%).
I segnali registrati sull’indicatore dell’inflazione a marzo stanno producendo effetti sul comportamento di acquisto delle famiglie che, per far fronte alla crescita dei prezzi, continuano a modificare la composizione del proprio carrello preferendo prodotti meno cari o in promozione (le vendite di prodotti con il marchio del distributore crescono a marzo di oltre il 10%).
Nell’ultimo mese i comportamenti di risparmio adottati dai consumatori hanno già consentito di assorbire circa la metà degli aumenti registrati.
Le tensioni sui prezzi potranno inoltre determinare importanti effetti sullo scenario competitivo fra le insegne dal momento che nelle rilevazioni di marzo il differenziale di inflazione tra le principali catene della distribuzione moderna è ampio con una forbice che sfiora i 5 punti in percentuale.