Riceviamo dal Collettivo studentesco valdostano e volentieri pubblichiamo.
Da alcune settimane continuano le perquisizioni/intimidazioni/intercettazioni di un indagine – rappresaglia nei confronti di alcuni membri del Collettivo studentesco valdostano ad Aosta e a Torino. La motivazione: il lancio di molotov contro una filiale dell’Unicredit di Aosta. Sono indagini che non hanno un senso, infatti dalle stesse dichiarazioni del pm non è stato trovato nulla. Sono state invase case private alle 6 del mattino con motivazioni false da parte della Digos, poi smentite, atte a spaventare le famiglie e come mezzo intimidatorio nei confronti del Collettivo. Per questo parliamo di rappresaglia poiché il Collettivo è sempre stato per una lotta intensa e pacifica che, però, ha sempre dato fastidio a chi, ai piani alti della politica valdostana , pensa di poter fare gli affari propri senza rendere conto a nessuno. Un manipolo di ragazzi, per la maggior parte minorenni, pronti a tutto fuorché commettere atti violenti. Non sarà comunque la sete di promozione di qualche questore di paese a fermare chi da sempre lavora per un sociale critico e vivo, per una scuola più culturale e consapevole, perché ognuno abbia in mano gli strumenti per far sentire la propria voce da ormai troppo tempo assopita in una Valle che, in passato, fu bacino di Resistenza ai soprusi della dittatura.