La protesta spagnola non ha attecchito qui in Italia. Le ragioni vanno cercate nel fatto che da noi le istanze di cambiamento proprie di giovani, precari, lavoratori senza garanzie e di chi si vede sprofondare nella povertà sono confluite per adesso in questi appuntamenti politici che si sono susseguiti in poco tempo (amministrative, referendum). In Spagna, governata dalla sinistra, i giovani hanno compreso da tempo che il sistema che toglie loro possibilità nel lavoro è strutturale, che ne fanno parte anche sinistra e sindacati, impegnati, così come in Italia, più a difendere i diritti acquisiti dei padri che a sostenere le rivendicazioni dei figli, e chi ci sia al governo poco cambia. Da qui ad indignarsi il passo è breve. Oggi in Italia si cova la speranza che sconfiggere Berlusconi possa di per sè dare inizio a una stagione realmente riformista che cambi volto al paese. L’esplosività di questo anelito nei tanti scontenti della politica è dimostrato dal fatto che Grillo è stato letteralmente massacrato anche dai suoi stessi sostenitori per aver accennato al fatto che poco cambiava a Milano con la vittoria di Pisapia, soprattutto sulle scelte connesse all’Expo. Purtroppo Berlusconi rappresenta per questo paese una sconfitta politica, etica e sociale talmente forte, che il solo fatto di poter liberare la scena politica dalla sua presenza appare già una vittoria. E forse è così. Ma non basterà certo allontanare Berlusconi dal potere per risvegliare la politica in questo paese ed avviarlo ad un cambiamento che realmente porti di nuovo i diritti delle persone in primo piano. Quando anche qui da noi sarà chiaro che sinistra e destra, pur non essendo la stessa cosa su molti temi, si assomigliano però molto quanto ad inazione per difendere occupazione, salari giusti e garanzie, allora smetteremo anche qui di sperare. By Jitsu Mu
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