In questi giorni mi sento un po' come Meiko di Solanin, che dopo aver lasciato il lavoro si rende conto che avere tanto tempo libero, se non si sa come riempirlo, non sempre è un bene. Adesso che potrei guardarmi tutti i film del mondo e scriverne, mettendo crudelmente alla prova la resistenza dei miei lettori, ho solo voglia di primavera e di andare un pochino in letargo nell'attesa che la pioggia smetta di cadere.
Nel frattempo ho organizzato i festeggiamenti tardivi per la laurea: sabato sera ho goduto della presenza di (quasi) tutte le persone a cui voglio bene, che mi hanno riempita di regali inaspettati, affetto a bizzeffe e biglietti d'auguri esilaranti e bellissimi. Nonostante lo stato di percezione piuttosto alterato (non sono abituata a bere, e le poche volte che capita divento allegra in fretta) ricordo di essere stata felice e provo un enorme senso di gratitudine verso tutti.
Dal momento che, quando è stato il momento di scrivere i ringraziamenti per la tesi, non avevo la forza e la voglia di dilungarmi oltre, approfitto di questo momento in cui sono dolce come un marshmellow per rimediare.
Grazie per: l'appoggio costante, la pazienza quando mi convinco che vada tutto male, la macchina fotografica color Murasaki, avermi portata a casa senza lamentele anche se dicevo cose a caso e avermi dato subito da bere dell'acqua, le fotografie bellissime della proclamazione, le coroncine da reginetta della festa e le pergamene in cui si sfotte Paolo anche se non è la sua laurea, non avere le ballerine e i vestitini, le facce buffe, i brindisi, la carica, i cicchetti in compagnia, le scuse assolutamente non necessarie, rinunciare alla pizza per farmi il regalo, le guide del Giappone, i romanzi giapponesi, i film sconosciuti (in arrivo), i biglietti che ricordano i tempi delle medie, fare finta di credere che sia sobria e seria, gli abbracci, i baci e l'affetto, le foto di gruppo che non ricordo di avere scattato e tutte le altre cose che ho scordato per strada, ma ho apprezzato tantissimo. Non faccio nomi, ma you know who you are.
E per gli "amici di blog" che sono arrivati fin qui, grazie per avermi regalato tanti momenti di necessaria e piacevole distrazione dallo studio, se non avessi staccato ogni tanto per leggere i vostri post forse sarei ancora bloccata su una virgola o sulla conclusione di una frase.
Prometto che presto tornerò a scrivere delle solite amenità e vi risparmierò a lungo i momenti di commozione personale e smancerie come questo.