Donne che attraverso i riflessi di un bicchiere assumono diverse sfumature, che tradotte dai biascichi di lingue impastate dalla solitudine perdono la loro dolcezza, donne che hanno i tratti crudi di mani callose, donne che non ci sono più e donne che sono solo un brutto ricordo. Chiacchiere da bar, perché solo nei bar le parole ritrovano un senso e il solitario trova nel barista o nell’ignaro avventore, il suo confessore.
*I discorsi tra uomini sono sempre gli stessi a tutte le latitudini del mondo, quando tre di loro si siedono a un tavolo, seppure non si conoscono, dopo un poco, se si parla di donne il ghiaccio si scioglie e si instaura una complicità. Se poi il discorso cade sulle proprie disgrazie, stai tranquillo che il novanta per cento dei casi è colpa di una donna. In sostanza è ciò che da circa mezz’ora mi sta propinando “u Pinin”: la causa di tutti i suoi mali ha un nome, un aggettivo e un colore, la bionda famelica Irina.
Ho sentito questa stessa storia da labbra diverse, con accenti differenti e davanti a bicchieri che contenevano vari liquori: il finale era identico, ognuno di questi contastorie ha avuto a che fare con la sua bionda famelica Irina.
Irina era bella, dolce e sensibile, romantica e sensuale, amava il suo uomo più di se stessa, era soavemente succube…ma…
P.S. Avete mai incontrato almeno una volta nella vita, la bionda famelica Irina?
*Brano tratto dal romanzo “Variazioni sul tema” il club di roberto Vassallo edito da Kimerik