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Infiltrazione

Da Straker
Infiltrazione
Notte del 30 maggio 1974, Repubblica sudafricana. I coniugi Peter e Frances Mac Norman si stavano dirigendo in auto da Salisbury, Rhodesia (oggi Zimbabwe) verso la Repubblica sudafricana. Circa 10 chilometri (6 miglia) a sud di Umvuma, Peter vide un uomo sul ciglio della strada: era fasciato in una tuta scintillante e teneva una scatola in mano. La figura all’improvviso sembrò svanire. Alle 2:30, Frances notò un bagliore sul lato sinistro del veicolo: la luce pareva seguire l’auto. I fari cominciarono ad affievolirsi: infine si spensero, mentre l’autoradio stranamente funzionava ancora.
Di botto la vettura prese ad accelerare, toccando le 93 miglia all'ora (150 km all’ora). Il conducente provò a rallentare, ma invano: ormai non aveva più il controllo del mezzo che sfrecciava a fari spenti nell’oscurità.
Appena a nord di Port Victoria, Peter, riacquistato il controllo della Peugeot 404, si fermò in una stazione di servizio. Erano le 4:30. I coniugi, approvvigionatisi di carburante, ripresero il viaggio, avviandosi verso la località di Beit Bridge sul fiume Limpopo.
La coppia si ritrovò in un paesaggio di bassi cespugli, erba alta ed acquitrini. Ancora una volta, Peter perse completamente il controllo della vettura che raggiunse i 200 km orari. La strada da Fort Victoria a Beit Bridge, tortuosa, piena di tornanti, quella notte era rettilinea!
Finalmente i due giunsero a destinazione. Erano le 8:30, anche se i loro orologi ed il cronometro sul cruscotto della Peugeot segnavano tutti le 7:30. I protagonisti di questa bizzarra storia avevano avuto un'ora di missing time. Fort Victoria, in Rhodesia, dista da Beit Bridge, nella Repubblica sudafricana, 228 km: dopo un viaggio del genere, il serbatoio della Peugeot sarebbe dovuto essere quasi vuoto, ma l’uomo lo trovò pieno. Peter fu ancora più sbalordito, quando osservò le gomme. A Salisbury (oggi Harare) Peter aveva montato dei Michelin rigenerati, perché aveva intenzione di acquistare quattro nuovi pneumatici ad un prezzo conveniente in Sud Africa. Si accorse, però, che i copertoni rigenerati erano spariti, sostituiti da gomme radiali della Michelin. Peter non ricordava di aver cambiato gli pneumatici lungo la strada.
Più tardi la coppia si sottopose ad una regressione ipnotica. I due raccontarono una vicenda incredibile a proposito di un alieno luminoso che si era sistemato sul sedile posteriore della Peugeot che era poi levitata in un ordigno volante. Peter rammentò di essere stato portato su un disco e di essere stato sottoposto ad un esame medico in una specie di infermeria dove vide sua moglie e molti altri esseri umani che sembravano in uno stato di trance. Il rapito scorse anche la Peugeot in un hangar a bordo. Il cofano della vettura era stato sollevato, mentre alcuni alieni macrocefali armeggiavano attorno al motore.
Inquietante è ciò che riporta Quinto Narducci a proposito dei ricordi emersi grazie alla seduta di ipnosi regressiva: Peter Mac Norman descrisse degli ufonauti almeno all’apparenza asessuati, provenienti da una lontana galassia e che viaggiano attraverso lo spazio-tempo. Queste creature che, stando ai due testimoni, sarebbero pacifiche e dotate di sbalorditive conoscenze scientifico-tecnologiche, si sono infiltrate sulla Terra per cambiarla, per introdurre il loro sistema ed il loro stile di vita. Gli intrusi sono tra noi: sono impiegati, ma soprattutto uomini d’affari, ufficiali dell’esercito, politici ai vertici di molti stati.
Come in una pellicola fantascientifica, Essi si introducono di soppiatto, occupando i gangli vitali del pianeta per predisporlo in modo lento ma irreversibile al loro dominio. E’ uno scenario non molto dissimile dal disegno delineato da quei ricercatori che fondono l’ufologia con la storia segreta, una storia molto tetra e minacciosa.
Fonti:
Q. Narducci, Pianeta Terra - Ibridazione in atto, 2009, pp. 57-59
J. Spencer, World Atlas U.F.O., New York, 1991, pp. 149-151

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