di Claudio Marsilio
Pochi giorni fa una preoccupatissima giornalista di Repubblica, della cronaca di Roma, tal Federica Angeli, ha pubblicato un articolo dal titolo “Pago con gli Scec: ecco le banconote illegali” , a margine del debutto degli SCEC (buoni sconto distribuiti – come i lettori del nostro blog sanno – dall’Associazione Arcipelago SCEC) nel IV Municipio e in tutta Italia.
Rincara la dose con “questo pezzo di carta colorata chiamato scec ha allarmato non poco il ministero dell’ Economia”, un periodo a metà strada fra il dileggio e il procurato allarme.
Non paga, aggiunge: “E ora i baschi verdi stanno cercando di capire i diversi aspetti sulla circolazione di questa moneta complementare all’ euro”.
Cazzarola, i berretti verdi!! Perché non avvisare anche la NATO?
Insomma, conclude la temeraria penna a difesa della legalità monetaria europea, bisogna intervenire “nel più breve tempo possibile. Prima che la circolazione dello scec diventi incontrollabile.”
Ora, calma e sangue freddo. Noi non pretendiamo che la signora legga o segua il nostro blog, sul quale – come noto – tutta l’operazione è stata spiegata e pubblicizzata nientepopodimenoché dall’assessore Filini in persona, nell’articolo che si trova qui.
Cosa diceva – per i pigri che non usano aprire i link – l’assessore sull’argomento?
“C’è da chiarire subito un aspetto: il Municipio non conia nessuna moneta e lo SCEC non è una moneta: è un semplice buono sconto.”
Capito Federica? Non è una moneta. È uno sconto.
Non dovrebbe essere difficile da comprendere per una giornalista (della rinomata Repubblica, poi) affermata come Lei. Ed inoltre, non deve allarmare né spedire baschi verdi in nessun negozio (anche per non procurare inutili infarti e tachicardie nei nobili esercenti che aderiscono all’iniziativa, visto il clima fiscal-poliziesco degli ultimi tempi in Italia…).
È sufficiente fare una ricerca sul sito dell’Associazione, o sulla rete in generale, e si può scaricare la risposta dell’Agenzia delle Entrate al seguente interpello oppure vedere i verbali della Guardia di Finanza che già 2 anni fa si è occupata del “caso SCEC” per certificare, come è logico che sia, che si tratta di un semplice buono sconto emesso da un’associazione per gli associati che ne fanno richiesta, e come tale non entra nella massa imponibile. Lo SCEC è il modo più intelligente per permettere a cittadini e piccole categorie produttive di interagire tra loro. Seguendo il complicato e fantasioso ragionamento della signora angeli bisognerebbe ritirare e indagare i vari buoni sconto recapitati nelle cassette delle poste dalla grande multinazionale di turno, oppure ritirare le numerose sconto card in circolazione.
Non bastasse, avrebbe anche potuto seguire la trasmissione Ballarò del 6 giugno scorso, in cui – in un micragnoso minuto e mezzo nonostante più di due ore di girato tra interviste tra accettatori e associati – insieme allo SCEC si parlava di altre esperienze positive di “monete” complementari, come il SARDEX.
Però devo dire che ora che ci rifletto, al di là dello scherzo o del legittimo sfottò, qualcosa in tutto questo non mi torna. Ma vuoi vedere che la signora Angeli NON E’ disinformata?
Questa operazione, della Solidarietà che cammina, dell’esperimento della “moneta” proprietà non emessa a debito, è forse più fastidiosa e irritante di quello che pensiamo. Non sottovalutiamo questo articolo.
Probabilmente la Repubblica conosce le frasi che stanno impresse su quei “pezzi di carta colorata chiamati scec” e li vede come “pericolosi focolai di insurrezione” per l’establishment euro-burokratico: “Dal denaro al donare”, “La terra è un dono, il denaro a debito un disonore”, “La moneta è un mezzo”… ed il rivoltante: “Signori e signore, il signoraggio s’ignora”!
Il valore della moneta come accettazione tra chi la usa; la solidarietà tra piccolo commercio, artigiani e cittadini; il sostegno delle istituzioni democratiche a queste iniziative virtuose di partecipazione comunitaria… Ecco, cosa fa strillare:“E’ illegale! Intervenga la finanza! Bisogna fermarli, prima che diventi incontrollabile!”
Rincuoratevi e rincuorate coloro che aderiscono: siamo sulla buona strada.