Ultimamente è stato scomodato pure Peppino Impastato, l’attivista e politico ucciso dalla mafia nel 1978 e diventato un mito. A suo proposito ci siamo beccati i soliti moralismi mediatici. Un amico mi ha segnalato l’articolo con cui il Corriere della Sera diede la notizia della morte di Impastato (“Ultrà di sinistra dilaniato dalla sua bomba sul binario“), spiegandola con un attentato – suicidio e descrivendo Peppino come un bombarolo e un fallito.
Ora lo stesso giornale dà spazio al lamento dei poveri si tav, vessati e intimiditi, che vogliono fare una manifestazione a favore dell’opera. Io c’ero l’estate scorsa quando ne organizarono una simile, a Susa, e non ci andò quasi nessuno, nemmeno i no tav per contestarli. Li lasciarono fare e poi risero della sceneggiata.