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“Inheritance” – Christopher Paolini

Creato il 21 gennaio 2012 da Temperamente

“Inheritance” – Christopher PaoliniUn drago leggendario, capace di vendere milioni di copie in tutto il mondo, appartenente alla schiera di quegli eroi letterari che negli ultimi dieci anni hanno rivoluzionato il mercato del libro per ragazzi: la magia del fantasy è davvero potente. Una generazione accusata di leggere poco o niente si butta a capofitto tra le migliaia di pagine di questa voluminosa saga, rendendola un caso letterario in modo del tutto inaspettato e smentendo con forza il luogo comune. È accaduto anche con Harry Potter, ma in questo caso il boccone offerto in pasto ai lettori è ancora più “succulento” della mamma single-scrittrice per caso J.K.Rowling.
Christopher Paolini, infatti, è un adolescente scontroso e solitario; ha soltanto quindici anni quando inizia a narrare la fantastica avventura di Eragon e del suo drago. Il ragazzo è autodidatta e auto-produce il primo volume del Ciclo dell’Eredità (giunto a conclusione poche tempo fa con il volume Inheritance, dopo Eragon, Eldest e Brisingr) pubblicandolo a spese dei genitori. Un inatteso successo travolge il giovane scrittore, che diventa un caso planetario e vende qualcosa come ventitré milioni di copie in più di quaranta paesi.
Chi segue le mie recensioni sa che guardo con un occhio particolare alla letteratura per ragazzi, pur essendo “fuori categoria” da un po’. Ebbene, Paolini conferma la mia teoria. Il target cui si rivolge la sua saga va ben oltre il pubblico di young adult (giovani adulti), che è cresciuto assieme all’autore e ai suoi personaggi attraverso gli anni, ma beneficia di una grossa fetta di lettori adult young (adulti giovani), che cercano in questo genere di letteratura qualcosa in grado di riportarli indietro nel tempo, quella scintilla che risvegli il “fanciullino” che è in loro.

Dimenticando l’infelice versione cinematografica (lontani anni luce il maghetto di Hogwarts e i piccoli hobbit della Contea), i romanzi di Paolini presentano alcuni pregi, pur non elevandosi a livello “capolavoro”. Saphira (se cancelliamo dalla nostra memoria il drago monocorde visto al cinema – apro una piccola parentesi: perché non lasciamo ai veri doppiatori il compito di doppiare?) è un bel personaggio, la storia si sviluppa tutto sommato in modo originale e con svolte insolite che non tradiscono il sense of wonder che i lettori si aspettano di provare leggendo un libro fantasy. Di là dalle motivazioni commerciali che stanno dietro alla produzione di un ciclo di romanzi (creare “dipendenza” nel lettore, in modo da prolungare il successo nel tempo), il giovane Christopher ha il merito di aver sviluppato la sua idea in modo fluido, creando un mondo coerente e ben congegnato, in cui si muovono elfi, draghi, nani e uomini, tra battaglie e tradimenti, adottando una prosa fresca e scorrevole che rende godibile la lettura.

Non si può non notare che l’autore ha attinto qua e là ai grandi del fantasy (il potere dei nomi non vi ricorda il mago Ged di Earthsea?); un appunto può riguardare il poco approfondimento di alcuni sentimenti e personaggi (ma Paolini è molto giovane, in più è maschio, quindi non gli posso fare una colpa se Arya non è troppo credibile), oltre al fatto che la conclusione della saga meritava forse ben altro spessore, dopo aver trascinato il lettore per oltre tremila pagine creando in lui molte aspettative. Ma come ho già detto, Paolini ha ancora molte pagine da scrivere e sarà il tempo a svelarci se il suo è stato solo un caso fortunato o se la stoffa c’è sul serio.
Nel frattempo, lasciamoci condurre nel meraviglioso mondo di Algaesia.

Monica Serra

Christopher Paolini, Inheritance, Rizzoli, 2011, € 24.00


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