libertà!
dissero gli scozzesi, e io! in verità, sarò completamente libera solo dopo settembre, quando avrò dato anche l’esame di latino, o odioso latino che non capisco, ma al momento posso considerarmi in pausa,e in dirittura d’arrivo per la tesi. in totale ho superato la bellezza di sei esami nell’arco di otto giorni. il prezzo è stato: occhiaie profonde tipo fossa delle
marianne, capelli lisciati tanto mi ci sono passata le mano in mezzo, pelle secca, principio di disidratazione perchè mi ero dimenticata di mangiare, manie di persecuzioni, miraggi.
ero tesa più della classica corda di violino. se qualcuno mi avesse dato una pacca sulla spalla avrei fatto un salto tale da atterrrare sulla luna.
dunque, posso considerarmi in mezza vacanza. saranno giorni di ripasso e di scrittura della tesi, ma potrò allentare il ritmo. ho una pila di romanzi alta così sul comodino che aspettano solo di essere letti, una cassa di cocacola che aspetta di essere tracannata a collo, farina in abbondanza per darmi a esperimenti dolciari. per chi pensa a un’estate all’insegna della sfrenatezza… beh, ha sbagliato indirizzo. sono esautsa. vacanza per me significa spina staccata. bighellonare, calma, relax. significa cellulare spento, bicicletta, ewscursioni ai mercatini in cerca di vecchie chicche letterarie. ieri, ad esemipo, ho scovato una copia de ‘La festa del raccolto’, un romanzo americano che ha ispirato anche King. a 1 euro. per me, queste sono buone giornate, perchè per niente mi archivio un classico che è mezzo introvabile, ormai. se poi non mi piace, lo posso scambiare con un altro libro.
insomma, un estate di sciallaggio totale. del tipo che a settembre mi alzo e inizio a farmi problemi perchè ho trascorso un mese all’insegna dell’inutility.
di cui dovrò fingere di pentirmi.