La Dea iberno-celtica Maeve - Calderone di Gundestrup sbalzo su argento
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INNO ALLA DEA
O Madre delle quattro parti del mondo
Risveglio della coscienza e dei misteri
Che la terra implora per il vento
Cosmico del tuo respiro.
Madre, Grande Dea dalle dita di arcobaleno
Il tuo volto impregna tutto l’universo.
Tu Est, tu Sud, tu Nord, tu Ovest
Tu fiume di oscurità e di morte
Rendi viva la vita e vivo il mio sentiero.
Madre dalle bianche braccia e dall’occhio di smeraldo.
Tu fonte di luce che genera l’Uno.
Da te tutto procede e in te ritorna
A te s’inchina l’arco immortale della via
Che sola conduce alla salvezza.
Nel mistero d’ogni seme è racchiuso il tuo sorriso
Cosmico, che emana la solvenza della materia.
Tutto in te si genera e in te si distrugge.
Nel suo eterno fluire – senza sosta –
E’ il suono della tua parola immortale.
Dal tuo ventre zampilla l’acqua
Che spegne ogni sete.
Tu, Madre Dolorosa, ferita nel ventre
Dalla morte del Figlio
Distruggi il tuo corpo immenso
Fatto di stelle e di comete.
Tuo è l’immenso vuoto che riempie lo spazio
Animato dal tuo respiro.
Vieni Madre. Accogli nel passaggio,
Fra le tue braccia – arco balenante di energia -
Vento, foglia, pioggia, tuono
Abisso e oceano, roccia e luna.
Sciogli il mio essere tra i meandri a spirale
Del tuo sorriso di fanciulla immortale.
Cork 1997
Nota
Questo testo è parte del mio romanzo La Strega Bianca – una storia irlandese (2011)
(C) Francesca Diano 2012 TUTTI I DIRITTI RISERVATI