Magazine Italiani nel Mondo
Provate infatti a porvi la stessa semplice domanda che Antonio Cianci, del Ministero della Pubblica Amministrazione ed Innovazione italiana e responsabile del progetto "L'Italia degli Innovatori", ha fatto ai presenti di Shanghai: "quale è il paese al mondo che ha inventato di più?"
Sorprendentemente per i cinesi presenti, ma anche per molti italiani, la risposta incredibilmente è una sola: "L'Italia!"
La "Piccola" Italia appare infatti enorme, se guardata senza pregiudizi, sotto la lente dell'innovazione, in quello che sembra essere una eccellenza tutta italiana: ben il 70% di tutto ciò che ha cambiato la vita dell'umanità ed è d'uso comune nel mondo ancora oggi, è stato infatti pensato ed inventato da Italiani.
Un dato oggettivo e se da un lato le multinazionali internazionali sfornano brevetti a ripetizione, dall'altro il "colpo di genio" arriva invece spesso da un singolo Italiano che riesce a realizzare ciò che team di scienziati molte volte non sono stati in grado di "vedere" prima di lui.
Tradotto nella realtà, il David Italiano, fatto di fantasiose e creative piccole e medie imprese, riesce comunque a competere con i colossi mondiali, tanto che su un migliaio di prodotti, l'Italia su quei mercati è sempre tra le prime 3, così come su 128 prodotti, l'Italia è addirittura al primo posto sui relativi mercati.
La prova che la creatività italiana è in grado di creare valore, anche e soprattutto ora, in un periodo di crisi come quello che si sta attraversando, dove sarà proprio la creatività e il sapersi innovare, la chiave per guardare al futuro.
Interessante è poi comparare la creatività americana, fatta di laboratori, team, gruppi, con quella Italiana che fin dai tempi di Leonardo è invece fatta di persone, singole menti in grado di cambiare il corso della storia, come già fatto nel passato, con l'invenzione per esempio della Pila, Telefono,Computer, Plastica, Elicottero e dell'uso pacifico dell'energia nucleare.
Bene, è in questo scenario e con questo spirito che ieri a Shanghai, l'Italia che innova si è ritrovata al padiglione italiano dell'Expo per "premiare" le migliori innovazioni tra quelle che stanno partecipando alla "Italia degli Innovatori", iniziativa promossa dal Ministero della Pubblica Amministrazione ed Innovazione.
Una iniziativa che diverrà luogo permanente all'interno del Ministero stesso per dare spazio alle "menti" italiane che sanno e potrebbero cambiare il mondo ancora una volta.
Una vera e propria startup di una struttura istituzionale, come è stata definita nel suo intervento di apertura dal Commissario dell'EXPO Quintieri, "deux ex machina" ed ideatore assieme ad Antonio Cianci, dell'iniziativa in corso a Shanghai, con il convinto supporto del Ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta.
Nel suo intervento Quintieri ha sottolineato, come nel mondo l'Italia appaia legata al design, al fashion, al cibo e al bel paese in senso turistico ma non al saper inventare ed innovare ai massimi livelli.
L'Italia degli innovatori" organizzata a Shanghai, ha quindi voluto proprio cercare di correggere questo errore di percezione, mettendo in mostra al Padiglione italiano, l'Italia che è "dentro" quasi tutto quello che nel mondo moderno viene utilizzato, valore invece associato normalmente ad altri paesi come gli Stati Uniti e la Germania.
Una storia tanto incredibile, ed unica, che le innovazioni presentate negli schermi della mostra di Shanghai, quasi fossero un film d'autore, sono state in grado di attrarre l'attenzione di un "campione" del grande schermo come Robert De Niro, che in visita al Padiglione italiano, si è letteralmente perso per ben mezz'ora nella magica emozione di questo "spirito italiano".
Ma se in maniera oggettiva, l'Italia è il paese delle invenzioni, per quale ragione il mondo non ci riconosce per questa qualità e competenza?
La risposta ancora una volta viene offerta da Antonio Cianci, questa volta attraverso una citazione che arriva dritta dall'EXPO, questa volta di Milano del 1906, nella quale uno dei testimoni di quel grande evento, sembra inquadrare il vero limite Italiano: "Noi italiani non sappiamo apprezzare le grandi cose che siamo in grado di fare",
Sembra proprio questo il punto, quello di una scarsa fiducia in noi stessi, la causa primaria che pur non fermando l'innata nostra capacità di creare, sicuramente ne limita le capacità di saper creare valore e per esempio, consentire alla creatività nostrana di diventare multinazionale, come invece accade in Usa, Germania ed ora anche CIna.
E' per questi motivi che "l'Italia degli innovatori" lanciata a Shanghai, rappresenta una esperienza di altissimo valore per il futuro italiano, sia perchè evidenzia, presenta e promuove la visione di un'Italia molto diversa da quella "pizza, pasta e mandolino" associataci, ma soprattutto perchè intende dare il "coraggio" e il supporto alle piccole e medie imprese, le vere artefici delle innovazioni ed invenzioni italiane, per cercare di supportarle per poter competere su un mercato difficile come quello cinese, dando loro le "spalle forti" dell'appoggio governativo, elemento che sicuramente le potrà aiutare ad arrivare dove da sole non potrebbero mai arrivate.
Cianci ha poi sottolineato nel suo intervento, come la Cina rappresenti un banco di prova per "L'Italia degli Innovatori", per quello che ha definito "una partenza con il botto", di una iniziativa che nelle sue prossime tappe interesserà Russia e Brasile, proprio per continuare a contribuire concretamente a cambiare l'idea di fondo che ci accomuna e sostenere il nuovo motto per un rilancio del paese nel futuro:" credere in quello che sappiamo fare".
Ma tornando all'evento di ieri, chi è stato il vincitore premiato a Shanghai? Beh, per la cronaca il vincitore del concorso lanciato su Italian Valley, sito collegato all'Italia degli Innovatori è stato il progetto della Casa Mobile, riciclabile : la casa reversibile. Ma onestamente, tutti i 265 partecipanti e soprattutto i presenti a Shanghai nel caldo torrido a quasi 40° di questi giorni, meritano il plauso per quella che può essere a tutti gli effetti una grande vittoria collettiva: quella di aver saputo lanciare, tutti assieme, la sfida dell'innovazione italiana al mondo!
E siamo solo all'inizio!!
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