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Input del 5 agosto 2014 – Pensiero Canicattinese ad un bivio

Creato il 06 agosto 2014 da Canicattivi @CaniCatTweet

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Per la prima volta, questo input è scritto a quattro mani, perchè l’amministratore di questo blog (che si ritiene amico dell’Associazione Pensiero Canicattinese) ha sentito il bisogno di aggiungere le proprie considerazioni.

creativaamente
Finalmente ho trovato un difetto a quelli di Pensiero Canicattinese.

Sono così bravi, direi eccellenti nell’organizzare Creativamente, nel richiamare un popolo a Piazza Borsellino, nel proporsi sempre con novità, nell’attualizzare il futuro, sbirciando nel passato, però, ecco il “difetto”, il limite.

Non sono capaci di veicolare la loro immagine perchè testardamente si ostinano a non inserirsi in quel circuito mediatico-politico, capace di determinare l’atteso salto di qualità.

Ecco, amici di Pensiero, il bivio. Una scelta chiara netta, fare come gli altri (non tutti), o avere coraggio. “Jano”, è cresciuto, non può più permettersi di essere una mina vagante, adesso non è più un bambino, e quando le cose diventano “per i grandi”, o ci sono quelle cose sotto, o si fa la fine degli altri (non tutti).

E se Immanuel Kant fosse vissuto a Canicattini nel 2014 come “risposta alla domanda: che cos’è Pensiero Canicattinese?”, non avrebbe avuto dubbi: “Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto di Pensiero Canicattinese”.

Adesso viene il difficile, quando alcuni grandi fanno le cose dei bambini (cioè cose meravigliose), gli altri grandi diventano invidiosi.

Paolo Giardina

Mi permetto, per la prima volta in assoluto, di intromettermi negli input dell’amico Paolo. E lo faccio con l’affetto verso di lui e per l’affetto verso i ragazzi di Pensiero Canicattinese.

Tendenzialmente, non sono d’accordo con quel che scrive Paolo, perchè conosco i ragazzi e conosco l’Associazione, con tutte le sue problematiche.

Creativamente è diventato un appuntamento fisso, qualcosa ritenuto ormai come appuntamento stabile dalla popolazione canicattinese. Eppure poggia su un qualcosa di estremamente instabile: gli organizzatori appartengono ad una fase della vita “borderline”. Che non significa che siano psicopatici (anzi, sono quei giovani assennati che mi fanno guardare al futuro con un certo ottimismo e che, da “vecchio”, mi viene naturale frequentarli come fossero miei coetanei), però sono ragazzi nella fase di passaggio che li porterà verso altri gravosi impegni (università, lavoro, o la sua affannosa ricerca).

Per questo motivo, Creativamente è sempre stata a rischio e lo sarà anche nei prossimi anni. Finora c’è stato sempre un ottimale ricambio generazionale nell’Associazione, coloro che se ne sono (fisicamente) allontanati sono rimasti a dare consigli da lontano, lasciando comunque che i più giovani facessero esperienza e crescessero, responsabilizzandosi.

Questo ricambio, però, non può portare a mostruosi salti di qualità. Intendiamoci, la manifestazione è sempre cresciuta, ogni volta si è pensato di aver toccato il picco e l’anno successivo si è fatto di meglio.

Però è anche vero che questa è l’espressione della voglia di fare di giovanissimi cittadini, è giusto che si porti dietro tutti i “difetti” legati alla giovane età, perchè quei difetti sono il vero punto di forza di Creativamente, quello che più mi fa amare questa manifestazione: la capacità di creare qualcosa di magico grazie all’impeto ed alla capacità di sognare che solo dei ragazzi possano avere.

Pur se povera, pur se non può permettersi nomi altisonanti (mentre altre associazioni più sovvenzionate possono permettersi di chiamare nomi di caratura nazionale), ogni anno Creativamente riesce nella magia di riempire Piazza Borsellino, stupendo ogni anno sempre di più.

Questo succede solo perchè chi la organizza ci crede e basta, magari rimettendoci di tasca propria, solo per il gusto di organizzare una serata che diverta e che li diverta.

Per questo, spero che Creativamente abbia una lunga vita e che si mantenga sempre così fresca.

Lontana da ogni connubio, lontana dagli interessi materiali, una manifestazione fatta da giovani per i giovani.

Andrea Uccello


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