La Lombardia è la regione in Europa con la più alta percentuale di inquinamento dell’aria.
È quanto emerge da un rapporto condotto da Air Quality in Europe 2013, dal quale si può evincere che nel vecchio continente una persona su quattro è costretta a respirare aria con sostanze inquinanti che vanno oltre i limiti consentiti dall’Unione Europea, mentre nove persone su dieci vengono a contatto con elementi nocivi, anche questi oltre i limiti suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Come è possibile vedere nella mappa diffusa dall’Agenzia europea per l’ambiente, le aree colorate di rosso scuro comprendono l’intera zona della Pianura Padana, in particolar modo quella della Lombardia alla quale va lo “scettro” non prestigioso di regione più inquinata d’Europa.
Sono due le sostanze inquinanti particolarmente sotto accusa: il particolato e l’ozono troposferico, responsabili di problemi respiratori, malattie cardiovascolari e di una minore aspettativa di vita. A questo proposito il direttore dell’esecutivo dell’AEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) ha dichiarato che “L’inquinamento atmosferico sta causando danni alla salute umana e agli ecosistemi. Un’ampia parte della popolazione urbana non vive in un ambiente sano secondo gli standard attuali. Per avviare un percorso che porti alla sostenibilità, l’Europa deve essere lungimirante e rendere più severa l’attuale normativa“. Infatti, andando più nel dettaglio, il rapporto evidenzia che tra il 2009 e il 2011 ben il 96% degli abitanti delle città europee è stato esposto a concentrazione di particolato fine e il 98% a livelli di ozono superiori a quelli consigliati dall’Oms.
Le situazioni più preoccupanti si registrano per l’appunto nel nord Italia e nel sud della Francia. Padova è la città italiana con il numero più alto di giorni nei quali ha sforato i limiti (104 nel 2011), seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso, Parma, Verona e Varese. Dai risultati ottenuti, il nostro paese risulta essere quello con i dati peggiori per quanto riguarda l’ozono, con valori che superano di oltre tre volte il limite stabilito. Si registrano inoltre violazioni anche per quelle sostanze causanti lo smog, quali monossido di carbonio, nichel, benzene e biossido di azoto.
Il commissario all’Ambiente Janez Potočnik ha affermato: “Per la maggior parte dei cittadini in Europa, la qualità dell’aria costituisce una della maggiori preoccupazioni, oltre alla crisi economica. Ma ci sarà presto un aggiornamento della legislazione, corredato da proposte concrete. Gli studi dimostrano che un’ampia maggioranza è consapevole dell’impatto della qualità dell’aria sulla salute e chiede alle istituzioni di intervenire a livello europeo, nazionale e locale, con urgenza“.
Tuttavia, nonostante questi dati dimostrino che la piaga dell’inquinamento sia ancora del tutto lontana anche solo da una parvenza di soluzione, bisogna registrare con altrettanti dati riscontrabili dal rapporto, che nell’ultimo decennio le emissioni di alcuni inquinanti a base di azoto sono diminuite. Le emissioni di azoto e di ammoniaca sono infatti scese del 27% e del 7% rispetto al 2002. D’altro canto però, anche dopo un anno dalla scadenza dei termini per conformarsi ai limiti dell’Ue, ci ancora stati che superano i limiti consentiti, ossia: Lussemburgo, Austria, Francia, Germania, Belgio, Spagna, Irlanda e Finlandia.