Insomma in tutto il litorale calabro sono in totale 32 i comuni incappati nella irregolarità di scaricare i fanghi della depurazione direttamente in mare come è stato accertato da sondaggi e ricerche portate avanti nel mare di Paola e di Cetraro. Non vi sono procedimenti penali in corso o che s’intendono avviare perché il tutto si è sviluppato nell’arco temporale di cinque anni e quindi sono in base ad un rapido calcolo,quasi 25 mila le persone tra amministratori e sindaci dei comuni rivieraschi del Tirreno calabro,che si sono avvicendati nel tempo, da processare. E' l'intero Mediterraneo, dall'Adriatico al Tirreno dal Canale di Sicilia all'Egeo, ad essere coinvolto nell'inabissamento delle navi dei veleni, problema scoperto grazie alla testardaggine della procura di Paola e della Regione . Senza un meticoloso lavoro di indagine della magistratura, con la necessaria verifica strumentale ottenuta dalla regione Calabria, non si sarebbe giunti alla scoperta della Cunski. Il collaboratore di giustizia Francesco Fonti, ha fornito dichiarazioni sulla base delle quali è stata trovata la sospetta 'nave dei veleni' al largo di Cetraro.Ora che il velo è stato alzato va realizzata una mappa mediterranea, perché mancano all'appello trenta mercantili utilizzati per far sparire rifiuti tossici, nocivi e radioattivi. Su questi temi venne convocata tempo addietro a Roma una riunione della Commissione Ambiente e Protezione Civile degli assessori regionali. Questo tipo inquinamento riguarda tutte le Regioni, non solo rivierasche, perché i traffici illegali di rifiuti non hanno confini. Le regioni da sole non possono farcela né nella ricerca dei relitti, né nella bonifica. Nel mare di Cetraro, come sembra, c'è il relitto della Cunski.Ma per lo Stato ci troviamo davanti a un naufragio mai iscritto nei registri delle Capitanerie di Porto, perché quella nave risultava ufficialmente rottamata il 23 gennaio 1992 in India, nell'area di smantellamento di Alang, nel distretto di Bhavnagar. Per disastro ambientale e frode in fornitura , questa l’accusa, sono finiti un anno addietro in carcere l’amministratore della Smeco, Domenico Albanese e Jessica Plastino dirigente della stessa società che gestisce il maggior numero di depuratori dei comuni che si affacciano sul Tirreno cosentino. Il provvedimento di custodia cautelare è stato emesso dalla Procura di Paola, nell’ambito delle indagini preliminari sulla gestione dei depuratori. Nel corso delle indagini, andate avanti da tre anni, è stato accertato che i fanghi della depurazione di alcuni comuni finivano direttamente in mare o nei fiumi che sfociano nel Tirreno. Dopo il ritrovamento del presunto relitto del Cunsky in Calabria, ha ripreso quota in Basilicata la segnalazione di un possibile affondamento di una nave utilizzata per il traffico di rifiuti radioattivi. Nel 2005 un collaboratore di giustizia, che per primo ne ha parlato, ebbe a dichiarare che al largo di Maratea (Potenza) nel 1992 fu fatta affondare la nave 'Yvonne' che trasportava 150 fusti di fanghi radioattivi. La prevalenza è l’indicatore più diretto del carico sanitario dovuto ai tumori in una popolazione ed è particolarmente utile per valutare i bisogni sanitari ;a questo proposito il comitato civico Natale De Grazia, ricorda che la Calabria a causa degli interramenti illeciti di rifiuti tossici ha visto negli anni la totale compromissione dell’ambiente, delle falde acquifere e dell’intera catena alimentare con gravi conseguenze sulla salute pubblica. Per questo, sottolinea il comitato, sarebbe utile dare attuazione alla delibera regionale e dare finalmente risposte alla cittadinanza e studiare in base alle risultanze epidemiologiche le azioni concrete a tutela del territorio;il comitato civico Natale De Grazia da anni chiede la bonifica della Valle Oliva in località Serra D’Ajello (Cosenza) e si è rivolto al dottor Stefano Ferretti, segretario nazionale dell’Airtum (Associazione italiana registro tumori) per conoscere lo «stato dell’arte» per il registro di Cosenza.
La Cuski affondata nelle acque del Tirreno
Nave naufragata sulle coste del Tirreno
Finanzieri al recupero di fusti di materiali tossici sulle coste calabre del Tirreno
Fusto di contenuto sconosciuto sulla costa tirrenica della Calabria
Materiale sconosciuto interrato nella valle dell'Oliva