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Dunque Silviontolo ieri, 8 novembre 2011, ha detto che si dimetterà non appena sarà approvata la legge di stabilità. Non so se tra vent'anni ricorderò il momento in cui ho saputo la notizia, forse no, visto che ero mezza morta sul divano con un forte mal di testa. La notizia non ha avuto proprio l'effetto di un'aspirina, però mi ha tenuta sveglia una mezz'oretta in più, quella del telegiornale di Mentana. Alle nove meno un quarto ero già nel mondo dei sogni. Insomma pare che stavolta mollerà davvero quella poltrona. L'ha promesso. Lui le promesse le mantiene sempre. Il suo è il governo del fare e se dice che si dimetterà, si dimetterà, è ovvio. L'ha detto anche Napolitano. L'ha giurato e stragiurato anche oggi: le dimissioni sono sicure. Ok, voglio crederci. Ho deciso che voglio crederci. Non so bene come faccia a fidarmi delle parole di Silviontolo, però stavolta voglio farlo. Farà questo passo indietro, o laterale, per quanto mi riguarda può andare dove gli pare, indietro o di lato non mi interessa, l'importante è che molli quella poltrona. La mollerà. Sono un'ottimista cronica dentro di me. Il bicchiere pretendo di vederlo mezzo pieno. Tra poco Silviontolo ci lascerà, politicamente si intende.
E allora, a quel punto che cosa succederà? Io sono nata nel 1990. Una politica senza di lui non me la ricordo. Non l'ho quasi conosciuta. La sua faccia l'ho sempre vista, è incredibilmente rimasta sempre uguale negli anni. In vent'anni nemmeno una ruga. Sono cresciuta con i cartoni e i telefilm di Italia 1, ho guardato appassionatemante le prime edizioni del Grande Fratello, ho ascoltato le sue barzellette. Forse la sua vittoria alle elezioni del 2001 è il primo "evento" politico italiano che ricordo. È strano, ma davvero non so come sarà una politica senza di lui. Sarà più noiosa, immagino. Senza barzellette. Che tristezza. Spero non arrivi Grillo a rimpiazzarlo.
Ieri il primo pensiero, quando ho appreso la triste conclusione di Silviontolo, è stato per il piccolo Bersani. E adesso, una volta che Silviontolo si sarà dimesso, lui che dirà? Quando ho appreso la notizia, dopo il primo pensiero per Bersani, ho immediatamente pensato proprio a lui, a Silviontolo. E adesso, che ne sarà di lui? Silviontolo ha già tutto in mente, per fortuna. Non so certo quello che succederà da oggi in poi. Ad esempio non so se faranno davvero questo governo tecnico di responsabilità nazionale. A me sembra impossibile mettere d'accordo quelli che, teoricamente, dovrebbero avere idee un po' diverse, ma chissà, magari ci riusciranno davvero, per il bene del paese o per le loro pensioni...chissà. Fosse per me andrei a votare anche domani, anche solo perché mettere una croce da qualche parte mi elettrizza. Non ho mai votato per le politiche, nella primavera del 2008 non avevo ancora 18 anni purtroppo. Mi piace troppo andare a votare, forse perché lì contiamo davvero tutti nello stesso modo.
Governo tecnico o elezioni, comunque, immagino che peggio di così non possa andare. Quindi aspetto con ansia il giorno in cui le dimissioni di Silviontolo non saranno più solo promesse, anche per vedere che succede poi. Sono curiosa. Aspetto quel giorno per stappare lo spumante, per fare i fuochi d'artificio, per festeggiare in qualche modo un avvenimento che in tanti aspettano da vent'anni quasi.
In me insomma prevale l'ottimismo, però c'è un però. Togliere solo Berlusconi sarà sufficiente? Domanda retorica, non è sufficiente ovviamente. È un punto d'inizio però. Un bel punto di partenza.
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