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Integratori alimentari: conviene assumerli nella società dell’abbondanza?

Creato il 20 febbraio 2013 da Informasalus @informasalus

integratori
I cosiddetti integratori alimentari servono ad integrare, non a sostituire i benefici di una corretta nutrizione

La nostra società è caratterizzata da un’aumentata disponibilità e consumo di cibo. Tuttavia, al di là dell’apparente e fuorviante abbondanza che ci circonda, spesso la nostra alimentazione può risultare carente di molti nutrienti. Le cause di ciò sono da ricercarsi essenzialmente nei metodi coltivazione, di produzione, di conservazione,  di manipolazione e di cottura degli alimenti che possono provocare sia una drastica riduzione del contenuto di vitamine, sali minerali, aminoacidi, antiossidanti e cosi via, che un’alterazione della loro forma chimica, rendendo tali sostanze poco, o per nulla, biodisponibili e funzionali per l’organismo.

Inoltre, occorre tener presente che in condizioni di stress, in caso di infiammazioni, infezioni, disfunzioni e patologie varie, in gravidanza, allattamento e negli sportivi, il fabbisogno di diversi nutrienti aumenta. Se un organismo è carente di uno o più nutrienti, si altera quel meraviglioso equilibrio di reazioni complesse ed interdipendenti che costituisce la sua salute. Ne consegue che è importante, in questi casi, integrare l’alimentazione con prodotti naturali che vanno accuratamente scelti.
I cosiddetti integratori alimentari, come dice la stessa parola, servono ad integrare, non a sostituire i benefici di una corretta nutrizione e di certo non producono guarigioni “miracolose”. Un’integrazione personalizzata (non generica), può risultare utile e benefica se associata ad uno stile di vita quanto più sano possibile e adeguato a favorire il benessere psicofisico di un soggetto.

E’ importante evitare l’auto prescrizione e assumere prodotti di qualità consigliati da esperti, dato che, come diceva Paracelso, tutte le sostanze (compresa l’acqua), oltre una certa dose possono risultare nocive, perchè gli integratori possono interagire con terapie farmacologiche, non essere indicati per una data condizione da trattare o non produrre l’effetto desiderato a causa di una loro posologia e dosaggio inadeguati.



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