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Integrazione e differenziazione

Da Psychomer
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Paola Sacchettino
ottobre 20, 2010Posted in: psicologiaIntegrazione e differenziazione

La proposta di legge della Lega di vietare l’uso di burqa e nijab a tutela della sicurezza dei cittadini, in allineamento all’iniziativa della Francia, ha trovato consenso in molte Nazioni della Comunità europea.

In Italia la legge vieta di girare mascherati, se non in via eccezionale nel periodo di Carnevale e a questa legge ci si appella per impedire alle donne islamiche di indossare un abbigliamento che le copra integralmente, non permettendo di verificarne l’identità:

−   “il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza approvato con Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773, in particolare l’articolo 1 – ai sensi del quale l’autorità locale di pubblica sicurezza veglia al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà – e gli articoli 18, 30, 57 e 85 dello stesso Testo Unico;

−   gli articoli 81, 82, 110 e in particolare l’articolo 151 del Regolamento di esecuzione del TULPS, approvato con Regio Decreto 6 maggio 1940, n. 635, che prevede, fra l’altro, il divieto di portare armi o strumenti atti ad offendere, di gettare materie imbrattanti o pericolose, di molestare le persone, nonché l’obbligo di togliersi la maschera ad ogni invito degli ufficiali ed agenti di pubblica sicurezza.”

Il 12 agosto una donna egiziana con il velo integrale era stata fermata dai carabinieri di una cittadina in provincia di Torino e segnalata alla Procura per essere identificata. La donna risulta essere regolare nel nostro territorio, quindi il procuratore Guariniello dovrà decidere come procedere nei suoi confronti.

A Latina, una donna di nazionalità marocchina accompagnava da giorni il suo bambino all’asilo, indossando l’abito tradizionale: un lungo indumento scuro, considerata la versione ortodossa col burqa, che copre anche il volto. I bambini la additavano come la maestra nera, spaventandosi per la presenza misteriosa.

Questi sono solo alcuni degli esempi di una nuova (ma nemmeno poi così tanto) realtà, che si sta presentando nel nostro Paese e che apre riflessioni di natura politica, sociologica, antropologica, nonché psicologica ed umana.

E’ importante fare alcune distinzioni nel concetto di identità:

−   dal punto di vista legale l’Identità Giuridica, meglio definita come capacità giuridica è l’attitudine di un soggetto ad essere titolare di diritti e doveri o più in generale di situazioni giuridiche soggettive. Negli ordinamenti attuali la capacità giuridica è riconosciuta ad ogni essere umano (persona fisica) oltre che alle persone giuridiche.

−   dal punto di vista psicologico l’Identità della Persona è tutto ciò che caratterizza ciascuno di noi come individuo singolo e inconfondibile. E’ ciò che impedisce alle persone di scambiarci per qualcun altro. Così come ognuno ha un’identità per gli altri, ha anche un’identità per sé. Quella per gli altri è l’identità oggettiva, l’identità per sé è l’identità soggettiva, e questa caratteristica è quella che ci rende esseri unici ed irripetibili, ciascuno con le proprie caratteristiche (positive e negative).

−   Henry Tajfel, nei primi anni ’70, parlò di Identità Sociale partendo dalla considerazione che gli individui hanno la consapevolezza di appartenere a determinati gruppi sociali e che tale consapevolezza è caratterizzata e legata a valori, percezioni ed emozioni che sono connesse e derivano dall’appartenenza ad un gruppo sociale.

−   Riprendendo quella che Tajfel dà dell’identità sociale, possiamo definire l’Identità Etnica, che può essere considerata come una componente dell’immagine di sé che deriva dalla consapevolezza di far parte di un gruppo etnico, unita al valore e al significato emotivo attribuito a tale appartenenza.

Da qui nasce la mia riflessione:

quanto è giusto, nell’ottica dell’integrazione tra etnie e popoli, snaturare le persone che non fanno parte della nostra cultura delle proprie tradizioni, abitudini, connotazione culturale e quanto, invece, sia importante tutelare la sicurezza delle persone, pretendendo che esse possano essere identificate, non celandosi dietro maschere, veli ed abbigliamenti vari?

Integrazione significa essere tutti uguali davanti alla legge, conformandosi sicuramente alle leggi dello Stato del quale si diventa cittadini e acquisendone diritti e doveri, ma anche necessariamente perdere la propria Identità Sociale ed Etnica?

Occorre interrogarsi dal punto di vista sociologico e giuridico, tentando di giungere ad una mediazione che salvaguardi la sicurezza pubblica, in una società che sarà sempre più multietnica, in qualunque parte del mondo ci si trovi a vivere, salvaguardando l’Identità delle persone e dei gruppi sociali, in tutte le accezioni sopracitate.

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Ciao, sono Dottore in Scienze e Tecniche Psicologiche ad indirizzo psicosociale, iscritta al primo anno di Psicologia Criminale all'Università di Torino (laurea magistrale) e Dottore in Scienze Motorie. Ho una Specializzazione in Criminologia e Psicologia investigativa; sono Counsellor nelle relazioni di aiuto psicologico e Psychoterapeute Analytique (Bruxelles). Ho conseguito un Diploma di perfezionamento in Psicologia dello Sport dell'ISEF/SUISM di Torino ed una Specializzazione in Chinesiologia preventiva e rieducativa. Leggi il mio profilo completo nella sezione "About us".

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