MEDELLIN – Lo sport, storicamente, è uno strumento di pace. Dalle prime Olimpiadi della Grecia antica, quando si interrompevano i conflitti in tutto il Paese, al mondo moderno, dove la pratica sportiva sta ritrovando il suo ruolo sociale. In quanto efficace metodo di lotta ai conflitti, integrazione, uguaglianza di genere, razza e religione, le Nazioni Unite da diversi anni annoverano lo sport tra i partner naturali per l’attuazione delle proprie politiche di sviluppo. In questo contesto, Inter Campus è stato riconosciuto come esempio efficace di buona pratica sportiva e spesso coinvolto come risposta concreta.
È successo nel 2012, quando per la prima volta si sono aperte le porte delle Nazioni Unite a New York, e di nuovo nel 2014. Entrambe occasioni importanti per presentare il Progetto, ma soprattutto per discutere di temi rilevanti con i massimi esperti del settore.
Proprio nel 2014, è iniziata la collaborazione tra Inter Campus e UNOSDP (United Nations Office on Sport for Development and Peace), agenzia ONU che, tra le altre attività, organizza gli Youth Leadership Camp, ritrovi della durata di 15 giorni con giovani virtuosi che si prodigano per le difficoltà delle loro comunità attraverso progetti legati allo sport. Due settimane interculturali fatte di testimonianze, confronti, attività sul campo e scambi di vedute.
Dopo il Camp di Berlino, Inter Campus ha partecipato anche quest’anno a Medellin, nel primo incontro in America Latina. Si rafforza una relazione ormai solida, che prevede la condivisione di metodologie didattiche in funzione di una mission condivisa e ben precisa: restituire in tutto il mondo a migliaia di bambini e bambine il Diritto al Gioco di cui altrimenti sarebbero privi. Durante il 16° Youth Leadership Camp, gli allenatori Silvio Guareschi e Juri Monzani, hanno così raccontato per due giornate intense ciò che abitualmente accade in 29 Paesi grazie al Progetto nerazzurro, approfondendo temi tecnici, pedagogici e psicologici. Le 15 ragazze e i 15 ragazzi, tra cui argentini, panamensi, cileni.. hanno ascoltato con attenzione e partecipato energicamente alle attività, confrontando le loro conoscenze e creando un legame sincero tra loro e con i docenti.Tra i 30 partecipanti anche numerosi portatori di disabilità che, attraverso un impegno lodevole, hanno dato prova di come sia possibile accettare e superare le difficoltà, anche e grazie ai valori dello sport come pace, condivisione, solidarietà; valori in cui UNOSDP e Inter Campus si riconoscono e che, durante queste giornate, sono stati filo conduttore di ogni iniziativa.
Come al solito, è stata un’esperienza arricchente, che siamo onorati di avere vissuto. Rientriamo a casa, senza riuscire a dormire, in attesa del prossimo Camp.