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Non sono dell’idea che le partite con molti gol siano particolarmente belle. Non ci si annoia a guardarle, questo sì. Ma da un punto di vista tecnico non dicono molto. Julio Cesar è stato inoperoso, si è limitato a raccogliere il pallone dentro la rete; Frey qualche volta è stato chiamato in causa, ma sono state di più le volte che è capitolato. Quattro rigori (due per il Genoa molto discutibili: anzi, per l’ultimo nessun dubbio), un paio di affondi dell’Inter, che sulle fasce ha imperversato, almeno nel primo tempo. Perché i limiti di questa squadra non sono svaniti di colpo, né si poteva pretendere tanto da Stramaccioni. Dopo i primi 45 minuti arrembanti, conclusi sul 3-1 soltanto in virtù del gol rocambolesco di Moretti allo scadere, c’è stata la solita flessione, in coincidenza con il calo di Stankovic, fino ad allora perno del gioco nerazzurro, che poi è stato anche sostituito.
Va detto che, sotto il profilo psicologico, il nuovo tecnico ha dato una scossa. Un pizzico di entusiasmo, iniziato con la passerella concessa ai ragazzi della Primavera, freschi vincitori della Next Generation Series, e palpabile fino al tre a zero, quando le percussioni nerazzurre hanno fatto davvero male. Nell’undici di partenza, le novità sono state Zarate, autore di un bel gol, e Chivu (soltanto panchina per Nagatomo). Ancora fiducia a Forlan, ricambiata con l’assist dell’1-0, nuova bocciatura per Pazzini e rientro dal primo minuto per Cambiasso, ultimamente messo in disparte da Ranieri. Se qualcuno si aspettava un’Inter da linea verde, sarà rimasto deluso dal ricorso massiccio alla vecchia guardia. Serviva vincere, per gli esperimenti ci sarà tempo, anche se l’esordio di Guarin nel secondo tempo, fa intuire che in questo scampolo di campionato saranno provate anche nuove soluzioni. Tra le note positive, la tripletta del solito Milito e la prestazione molto convincente di Poli, un giocatore sul quale puntare in chiave futuro. Una vittoria che vale per quello che è, contro la squadra con la peggior difesa del campionato e all’undicesima sconfitta in trasferta su 15 partite disputate. Ma vincere è meglio che perdere, direbbe Catalano.
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