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Inter-Juventus 1-1; a Milano vince soltanto la paura

Creato il 14 settembre 2013 da Mbrignolo

Inter-JuventusTECNICA (Stadio Giuseppe Meazza, Milano). Inter-Juventus, il big match. No, decisamente. Puzzava di pareggio, per motivi di altezza della stagione e pareggio è stato, aperto e chiuso in 120 secondi tra il 73° e il 75°, con dietro e davanti tanta tattica e un gioco di scacchi all’arrocco. Tant’è, però, finisce 1-1 e va in archivio come una partita brutta o meglio condizionata dalla necessità di non perdere. Peccato per chi aveva aspettative, peccato per chi voleva vedere le ali dell’Inter volare e gli interni della Juventus inventare calcio. Alla fine c’è pure spazio per la melina…

La partita

Beh, l’inizio? Brutto forte. Le due squadre sembrano in un ingorgo e volano via 23 minuti senza nulla dentro, con una penuria di spazio quasi pari a quella dell’acqua in Africa. Mazzarri stringe nella morsa il centrocampo fatato di Conte, nella morsa dei suoi mediani cagnacci sparsi ad arrotar caviglie. Diverte quasi di più il contorno, nel quale si stagliano una notizia buona e una cattiva: la buona è che lo stadio è pieno come un uovo ed è uno spettacolo, la cattiva è che fra i 75 mila del Meazza ce ne sono alcuni che omaggiano di “buu” razzisti i mori della Juventus. Maledetta malapianta, quando sparirai dagli stadi? Il tempo scorre, ma nella scacchiera non c’è un cavolo di alfiere che cerchi di andare allo scacco: tutti tentativi estemporanei fino al taglio di Pirlo in area per Pogba la cui volée si smorza tra le manone di Handanovic. Cosa succede a questa partita? Prometteva spettacolo. Poi a guardar bene, si scopre l’arcano: Mazzarri ha messo chiavistelli al centrocampo della Juve mettendo Taider in marcatura su Pogba, Cambiasso su Pirlo e Guarin (questa è una novità) su Vidal. Ecco perché nulla sgorga dal centro, ecco perchè tutto fa fatica a nascere. Sembra una tangenziale il venerdì sera, più che una partita di calcio questo Inter-Juve, anche se Taider sparacchia una cosa su Buffon al 42°. Niente, nel primo tempo di gioco, è frutto di fluidità, niente di ragionamento.

La ripresa presenta Isla in luogo di Lichtsteiner, ma la solfa non cambia. E Tevez? Sembra perso anche lui nel traffico, talmente perso che va a cercare palloni mentre Chiellini si improvvisa bombarolo da lontano con risultati pessimi al 50°. La risposta dell’Inter è una girata di testa di Palacio centrale e prevedibile. L’Inter si passa la palla in modo talmente orizzontale da far pesare di essere a Twickenham, non a San Siro e i minuti passano, passano, passano. Poi, finalmente la partita diventa Inter-Juventus veramente, si apre e si chiude con le stilettate di Icardi  (73°) e di Vidal (75°). Dura 120 secondi Inter-Juventus e il motivo è la paura, la paura che una vittoria o una sconfitta non complichino solo questa partita e queste pedate, ma tutta una fetta di stagione e magari l’esordio in Champions. Centoventi secondi per un Inter-Juventus sono pochi, col finale che sembra una

 

Il tabellino

Inter-Juventus 1-1. Reti: al 73° Icardi e al 75° Vidal

Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Ramocchia, Juan Jesus;  Jonathan, Cambiasso Guarin, Taider (68° Icardi), Nagatomo; Alvarez (80° Kovavic); Palacio. Allenatore: Mazzarri

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (46° Isla), Vidal, Pirlo (86° Padoin), Pogba, Asamoah; Vucinic (72′ Quagliarella), Tevez. Allenatore: Conte.

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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