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Internationale Bachakademie Stuttgart – Messa in si minore BWV 232

Creato il 02 febbraio 2015 da Gianguido Mussomeli @mozart200657
Foto ©Holger SchneiderFoto ©Holger Schneider

Per il quarto appuntamento con il ciclo degli Akamiekonzerte alla Liederhalle, la Bachakademie ha dato inizio a quella che dovrebbe diventare in futuro una stretta collaborazione con la Freiburger Barockorchester, una delle formazioni più accreditate a livello internazionale nel campo della prassi esecutiva storicamente informata. In più di venticinque anni di attività la Freiburger Barockorchester ha conquistato una posizione di preminenza assoluta nell’ esecuzione del repertorio sei-settecentesco tramite una ricca attività concertistica, con stagioni fisse a Freiburg, Stuttgart e Berlino e la collaborazione con direttori e solisti come René Jacobs, Andreas Staier e Isabelle Faust, numerose tournées internazionali e una intensa produzione discografica per l’ etichetta francese Harmonia Mundi, della quale diversi CD sono stati insigniti dei principali premi discografici a livello mondiale.

Per il programma di questa prima produzione dell’ orchestra insieme alla Gächinger Kantorei, Hans-Cristoph Rademann ha scelto la Messa in si minore BWV 232, uno dei vertici assoluti della produzione di Bach e del repertorio sacro di tutti i tempi. I due concerti, preceduti da esecuzioni alla Philharmonie di Berlino e a Freiburg, sono stati registrati per quello che sarà il primo CD di Rademann come direttore della Bachakademie. Il disco, prodotto dalla Carus, verrà presentato ufficialmente il prossimo 21 giugno quando il concerto verrà replicato come serata conclusiva del Leipziger Musikfestival. Una registrazione di grande importanza anche dal punto di vista testuale, in quanto la Messa è stata eseguita utilizzando la nuova edizione critica curata dall’ eminente studioso bachiano Ulrich Leisinger, pubblicata in questi giorni dalla Carus-Verlag Stuttgart, che oltre a una completa revisione del testo secondo le fonti originali comprende anche numerose varianti finora inedite.

Venendo alla cronaca della serata alla Liederhalle, posso dire che si è trattato di un’ interpretazione indiscutibilmente di altissimo livello. La Freiburger Barockorchester ha un suono di qualità timbrica eccezionale, flessibile e assolutamente privo di asprezze e forzature. La Gächinger Kantorei ha confermato le sue stupende qualità esecutive che ne fanno uno dei migliori complessi corali tedeschi. Le mezzevoci stupende dell’ “Et incarnatus est”, la perfetta realizzazione dei passaggi cromatici nel “Crucifixus” e la magnifica realizzazione delle linee contrappuntistiche nel “Kyrie” e nel “Gloria” erano tra le cose più belle di un’ esecuzione assolutamente emozionante, guidata da Hans-Cristoph Rademann con un’ autorevolezza e una lucidità di concezione complessiva davvero da interprete di classe superiore. Rispetto alla severità ascetica dello stile interpretativo di Helmuth Rilling, il direttore sassone propone un Bach ricco di contrasti e di colori, con bellissimi cambi di atmosfere come nel caso dell’ esplosione di gioia nell’ “Et resurrexit” dopo i pianissimi cesellati del “Crucifixus”. Quello di Rademann è un Bach vivo, vibrante ed espressivamente intenso senza mai perdere di vista la perfetta consapevolezza stilistica. Come sempre eccezionale è stato il lavoro sull’ articolazione del testo. Nelle esecuzioni della Gächinger Kantorei uno degli aspetti più attraenti per l’ ascoltatore è proprio quello di poter capire con assoluta chiarezza tutti i minimi dettagli della parola cantata. Rademann sfrutta queste possibilità per un lavoro di cesello sulle sfumature testuali che vengono sbalzate con una chiarezza e una evidenza assolute.

A sigillare il livello eccellente di questa interpretazione ha contribuito in maniera determinante un quartetto solistico di alta qualità complessiva. Su tutti si è imposta la magnifica prestazione del mezzosoprano Anke Vondung, voce di timbro bellissimo nelle sue sfumature ambrate, la cui commossa e intensissima esecuzione dell’ “Agnus Dei” ha costituito uno dei vertici assoluti della serata. Il soprano inglese Carolyn Sampson, conosciuta soprattutto per la sua partecipazione al ciclo discografico delle Kantaten bachiane dirette da Masaaki Suzuki, ha convinto pienamente nel “Kyrie” e nel “Gloria” per la precisione del legato e la fluidità nella coloratura oltre che per la luminosa freschezza della voce. Molto bravo anche il giovane tenore austriaco Daniel Johannsen, dalla voce sonora e di buona proiezione. Il basso-baritono Tobias Berndt ha messo in mostra mezzi vocali interessanti per pastosità di suono e una bella intensità di fraseggio nell’ “Et in Spiritum Sanctum”, cantato con una bella partecipazione espressiva e un legato impeccabile. Nell’ insieme, in base a quanto si è ascoltato si può senza dubbio definire questa esecuzione come una delle interpretazioni bachiane di riferimento tra quelle ascoltate negli ultimi tempi per livello di insieme e maturità di concezione complessiva. Il pubblico della Liederhalle ha seguito la serata con una concentrazione pressochè assoluta, tipica dei tedeschi quando ascoltano la musica di Bach e alla fine ha applaudito lungamente tutti gli esecutori.



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