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Internet, il Grande fratello 2.0

Da Libera E Forte @liberaeforte

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È necessario tutelare il nostro “corpo elettronico”? Se sì, in che modo? Nel suo nuovo libro “Il mondo della rete. Quali i diritti, quali i vincoli”, Stefano Rodotà affronta il tema della “cittadinanza digitale” e della creazione di una “Costituzione” che ne regoli i rapporti.

Fino a ora la natura “libertaria” di internet è stata uno dei suoi punti di forza, ma ne ha rappresentato al tempo stesso uno degli aspetti più pericolosi e inquietanti. “I molti attentati alla libertà in rete, la prepotenza di troppi interessi” lo dimostrano: l’esempio più eclatante consiste nelle “violazioni o semplici interferenze della sfera privata, continuamente monitorata, implacabilmente registrata”.

Per questo, afferma Rodotà, è giunto il momento “di pensare a un sistema di diritti per il più grande spazio pubblico che l’umanità abbia mai conosciuto”. Con la dimensione della rete, strumento ormai divenuto indispensabile, ci addentriamo infatti nel territorio di uno “ius condendum”, ovvero di una normativa in fase di definizione.

Per alcuni l’istituzione di un “Internet Bill of Rights” rappresenterebbe una minaccia inaccettabile alle potenzialità della rete. Ma vista la sua rilevanza sociale e politica sempre in aumento, una regolamentazione costituirebbe il tentativo di salvaguardare proprio tale libertà. Nasce così il bisogno di garantire una serie di tutele anche contro “la pervasività delle reti sociali”, compreso il diritto all’oblio e alla cancellazione dei dati personali.

La sezione finale del libro ospita alcuni interventi: “Ecco perché ho parlato” di Edward Snowden, “Così spiavamo le vite degli altri” di Drake e Binney che per molti anni hanno lavorato per l’Intelligence americana, “Nessuno legge le vostre mail, però la sicurezza dei cittadini ha un costo” di Vint Cerf, vice presidente di Google, e “Obama non poteva non sapere del Datagate” di John Young, antesignano di Assange. In ultimo, un appello contro i sistemi di sorveglianza firmato da 560 tra scrittori e intellettuali.

MC


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