Per anni l’informazione ha subito il monopolio di mezzi di comunicazione falsi e tendenziosi, dai giornali alla tv. Poi è arrivato il Web e piano piano gli italiani si sono risvegliati dal coma, e da telespettatori passivi si sono trasformati in osservatori critici, e soprattutto interattivi.
Particolarmente interessante una vicenda che risale ad un paio di settimane fa: quella della falsa terremotata aquilana a Forum, che la candida Rita Dalla Chiesa ha classificato come “uno scivolone televisivo”, una piccola gaffe che può capitare a chiunque insomma.
E’ andata così: mentre in trasmissione si parlava del terremoto dell’Aquila, il microfono è passato a una signora che si sta separando dal marito e che vorrebbe da lui una somma per riaprire il suo negozio di abiti da sposa. Dopo una breve descrizione del suo caso, la signora parte in quarta, dicendo che la città è ricostruita, che tutti hanno case-giardini-garage e sia lodato il nostro presidente. Applausi del pubblico, sorrisone soddisfatto della conduttrice.
L’unico problema è che la signora è solo una figurante pagata 300 euro: non è aquilana, non è interessata a vendere abiti da sposa e suo marito è un tizio appena conosciuto in trasmissione.
In poche ore la vicenda è stata sbugiardata da siti Web e blog, provocando indignazione e rabbia nei confronti della conduttrice, che ora si lamenta della persecuzione nei suoi confronti mentre la storia raccontata era “assolutamente vera”, solo che per l’occasione è stata recitata.
Alla falsità dei giornalisti audience-dipendenti si unisce così la stupidità degli stessi che non hanno ancora capito che l’era delle patacche impunite si è conclusa e che da adesso e per sempre dovranno fare i conti col Web.