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Internet: un po’ di storia!

Creato il 11 settembre 2012 da Malefika
Di: Jessica Lambiase

Internet: un po’ di storia!

Innanzitutto… bentrovati. Dopo la falsa partenza di qualche mese fa (qualche? Miseria sono quasi 6 mesi che non tocco questo blog…) la vostra piccola e dolce (chi, io?!) Lara Croft dei poveri ha rimesso insieme il puzzle della sua vita, e pianificato la sua giornata in modo da avere – più o meno ogni giorno – tempo di aggiornare questo blog.

Come vi avevo detto vi sarà un cambio di rotta: non tratterò soltanto notizie – o meglio – tratterò le più importanti, ma centrerò questo blog su uno degli aspetti (a mio avviso) più affascinanti del mondo dell’informatica: la rete. Rete in tutte le salse: rete domestica, rete wireless, rete metropolitana, rete nel senso lato del termine, rete dapesca…:-)

Ho deciso di trattare come primo argomento qualcosa di decisamente teorico, quale la storia di Internet: attenzione, non confondiamo Internet con il WWW. Il World Wide Web (in termini spiccioli tutto l’insieme delle pagine web sparse per i server del mondo) è gran parte del mondo di Internet, ma non è l’unica: pensate che la prima comunicazione tra due macchine avvenne via Telnet… e che, a distanza di quasi 50 anni, c’è ancora chi utilizza Telnet come protocollo di comunicazione! Detto ciò, iniziamo.

Attenzione: questa non vuole essere una lezione accademica di “storia di internet”: soltanto della pura, sana condivisione di conoscenza ;)

Perchè nasce Internet?

Internet: un po’ di storia!
Internet, che sta per International Network (rete internazionale), è ad oggi il più grande mezzo di comunicazione a livello mondiale, eppure… inizia con soltanto due computers collegati tra loro. Era il lontano 1958 quando il governo degli stati americani crea l’agenzia ARPA (meglio nota come Advanced Research Project Agency), all’indomani dei successi militari dell’ex Unione Sovietica che fecero tanto indispettire la NASA. A quei tempi l’uso del calcolatore elettronico (che, in seguito, avremmo definito computer) era già diffuso in aziende di larga portata: anche ARPA, di conseguenza, aveva i suoi bei macchinoni che elaboravano grandi moli di dati.

Un bel giorno, però, sorse un problema: i centri di ricerca ARPA erano dislocati in vari luoghi, e non v’era modo di far comunicare tra di loro computer delle varie sedi: un affare abbastanza scomodo, nonchè un bel rischio in caso di attacchi belligeranti di qualsivoglia natura (distrutto un centro, sarebbero con esso andati persi tutti i suoi dati memorizzati nei computers). In parole spicciole, una bomba avrebbe potuto distruggere in un niente anni ed anni di elaborazione automatizzata.

E fu così che, sgomitando, arrivò successivamente un tale Joseph Licklider che, ritrovandosi con un budget di un milione di dollari per ovviare al problema di cui sopra, diede il via al progetto ARPANET: il fine era collegare e far comunicare tra di loro due macchine, tramite un sistema comune di scambio dati. E’ a Paul Baran, però, che dobbiamo praticamente tutto: è stato lui ad ideare quel simpatico meccanismo dello switching (commutazione) di pacchetto, alla base di qualsivoglia tipologia di connessione attuale; i pacchetti, quindi, non avevano bisogno di essere ricevuti nell’ordine in cui venivano inviati, e potevano essere ricostruiti secondo un ordine comune al mittente ed al destinatario: i pacchetti godevano di una sorta di “numerazione” incapsulata (=inclusa) nel pacchetto stesso.

ARPANET, Unix e i rudimenti di Internet

Internet: un po’ di storia!
Sono intanto passati 11 anni, ed il progetto ARPANET è praticamente completo: v’è bisogno soltanto di collegare due macchine e vedere che succede! Puntuale come un orologio svizzero, nel mese di Settembre del 1969 (precisamente il 2, se la memoria non mi inganna) fu attuato il primo collegamento telefonico tra due computers dell’Università della California a Los Angeles (UCLA) e l’Istituto di Ricerca di Stanford, che riuscirono a comunicare tramite telnet: è stato l’inizio dell’evoluzione di quella che oggi definiamo Internet! 

Parallelamente, agli istituti BELL stava nascendo un progetto opensource che, a causa proprio della sua natura, sarebbe stato considerato come uno dei punti chiave per la comunicazione tra computers: il sistema operativo Unix, che avrebbe unito nella ricerca sviluppatori di tutta la nazione, permettendo al progetto ARPANET di crescere esponenzialmente. In pratica, ARPANET+Unix = Internet.

Siamo arrivati al 1970, ed i nodi connessi ad ARPANET sono diventati 8, sarebbero diventati 15 l’anno successivo e, dopo due anni, sarebbero ammontati a circa 37. La natura della comunicazione tra le varie macchine interconnesse tramite ARPANET era ancora argomento abbastanza ostico: i protocolli di comunicazione introdotti erano stati diversi, ma nessuno si era rivelato efficiente… fino al 1973, anno in cui non solo la struttura di Internet fu messa nero su bianco da Kahn e Cerf, ma anno in cui questi due simpatici soggetti gettarono le basi per il protocollo di trasferimento che utilizziamo ancora ai giorni nostri: il TCP.

Intanto, dal lato software, il movimento opensource continua a mietere consensi e successi: dal gruppo di Unixiani venne fuori il sistema BBS (bullettin board system), il cui scopo era immagazzinare messaggi; tale sistema, successivamente, vide la sua evoluzione con l’avvento del modem: il primo codice assembler (in pratica, il primo firmware del primo modem creato), tale modem.asm, venne messo a punto da due studenti dell’università di Chicago, tali Randy Suess e Ward Christensen, che non solo riuscirono a far comunicare i loro PC tramite ARPANET, ma fecero in modo che i PC fossero in grado di inviare, ricevere e memorizzare messaggi.

TCP/IP, UUCP e la trasformazione di ARPANET in Internet

Internet: un po’ di storia!
Intanto, nel 1974, in quel del MIT vide definitivamente la luce il sistema operativo Unix.

Siamo arrivati al 1977, anno in cui – oltre alle BBS – fu creato da Kahn e Cerf anche un protocollo di identificazione per i computers collegati ad ARPANET: il protocollo IP. Ed ecco, quindi, il completamento di TCP/IP, standard utilizzato tutt’oggi per la comunicazione in rete.

Circa un anno dopo, nel 1978, gli Unixiani mettono a punto UUCP (Unix2Unix Control Protocol), che permette, questa volta, la copia dei files: da questo protocollo sarebbero poi nate le reti Usenet, indipendenti da ARPANET e gestite direttamente dagli sviluppatori all’interno del MIT (Istituto di tecnologia del Massachussets). Qualche anno dopo, poi, le varie reti Usenet si sarebbero unite tra loro utilizzando ARPANET come “dorsale”… e USENET+ARPANET+TCP/IP… in forno a 180° e… eccovi Internet!

Nel 1982, finalmente, TCP/IP esce fuori dagli Stati Uniti: prima la Norvegia, poi la Gran Bretagna, e poi, nel 1984, il CERN di Ginevra, che assegnò a Cisco Systems il compito di “traslare” la rete da UUCP a TCP/IP: soltanto 5 anni dopo, nel 1989, il CERN era in grado di comunicare via TCP/IP con il mondo esterno. A seguire, utilizzando come dorsale ARPANET, si unirono alla rete mondiale Australia, Giappone e Thailandia, seguite poi a ruota dalle altre nazioni mondiali.

Nel 1992 il nominativo ARPANET fu reso “obsoleto” in favore di “Internet, fu iniziata la privatizzazione dei servizi (grazie soprattutto ai meccanismi di subnetting previsti da TCP/IP) e vennero alla luce i primi Internet Service Providers, che sarebbero diventati – dopo pochi anni – tantissimi. Ma il meglio deve ancora venire.

La nascita del WWW

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Come vi dicevo, il World Wide Web (la ragnatela grande quanto il mondo) è definita la massima espressione di Internet: vide la luce nel 1990, quando un simpatico e strampalato tizio – tale Tim Berners-Lee, mise a punto delle idee (fino ad allora rimaste soltanto teoria) per la visualizzazione grafica di contenuti: si basò sul concetto di ipertesto, di un’insieme di informazioni collegate tra di loro all’interno di una schermata. Nello stesso anno, poi, Berners-Lee insieme ad un certo Robert Caillau tirò giù una prima specifica del linguaggio HTML (Hypertext Markup Language) e del protocollo di comunicazione tutt’oggi alla base del WWW: il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol).

Di qui, ovviamente, la nascita di un meccanismo software che potesse riconoscere e visualizzare in maniera human-friendly (comprensibile all’occhio umano) le informazioni che giravano via HTTP: è così che, tre anni dopo (stiamo parlando del 1993), vide – sempre all’interno del CERN – la luce il primo rudimentale browser – tale Mosaic – ribattezzato successivamente in Netscape (quelli della mia età lo ricordano ancora). A ruota, due anni dopo, in Microsoft Windows 95 troviamo la prima versione di un browser che, a modo suo, avrebbe fatto la storia: Internet Explorer.

Già da allora Internet Explorer era assolutamente a sorgente chiuso, ed era palese che IE avrebbe – in qualche modo – rotto le uova nel paniere a Netscape. E fu così che, un bel giorno del 1998, Netscape rilasciò in rete – sotto licenza GPL – il codice sorgente del motore Navigator: ecco da dove spuntano fuori tutti i browsers attuali.

Ed il resto… beh, il resto è attualità :)


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