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Interpretare i sogni

Da Psychomer
by Matteo Radavelli on maggio 23, 2011

Ognuno di noi vive due vite mentali, una da sveglio, costituita da regole, razionalità e ordine e una da addormentato, spesso più caotica, scombinata e confusa.

Secondo alcuni psicologi i sogni non sono altro che sottoprodotti del nonstro cervello quando è scollegato dagli input esterni. Per altri invece, fungono da ottimizzatori delle nostre conoscenze, riorganizzano ciò che abbiamo appreso e vissuto ed eliminano le parti superflue.

Tra i “non addetti ai lavori” però le credenze popolari si sprecano, si sente di tutto. Una delle più frequenti è che i sogni contengono una componente predittiva, a volte addirittura in grado di anticipare il futuro. Basti pensare al luogo comune secondo al quale se si sognano dei numeri si deve correre a giocarli al Lotto perchè vincenti.

Morewedge e Norton (2009), per indagare come le persone interpretano i sogni, hanno chiesto ai partecipanti del loro studio di riflettere su quattro diversi modi di approcciarsi ad essi:

- freudiana: i sogni rivelano verità sepolte (inconsce) su di sè;

- problem solving: i sogni ci aiutano ad elaborare i nostri problemi e le nostre preoccupazioni durante la notte;

- teoria dell’apprendimento: i sogni sono il processamento dei comportamenti agiti durante la giornata;

- random: i sogni sono allucinazioni casuali create dal nostro cervello mentre cerca di interpretare impulsi casuali;

Già a prima vista è possibile notare che gli ultimi tre approcci, indipendentemente che riconoscano ai sogni una funzione psicologica o meno, vedono ciò che costituisce il sogno in sè (immagini, suoni etc..) come “spazzatura mentale”. Per l’approccio freudiano invece il contenuto ha un forte significato.

I partecipanti, provenienti da diverse parti del globo hanno scelto come (largamente) più valida proprio la teoria freudiana (56%), seguita dalla random e dalla teoria dell’apprendimento al 18% e dalla teoria del problem solving al 8%.

Si potrebbe pensare che il 56% sia una percentuale schiacciante nell’indicare cosa pensano le persone circa i sogni. I ricercatori però, non soddisfatti, hanno considerato questo valore una sottostima di ciò che realmente pensa la gente. Hanno deciso pertanto di effettuare un secondo esperimento, chiedendo ai partecipanti di immaginare di dover prendere un aereo il giorno seguente ed ordinare, in ordine decrescente, le motivazioni che li avrebbero dissuasi dal farlo:

- pensare coscentemente allo schianto dell’aereo;

- sognare lo schianto dell’aereo;

- apprendere dal telegiornale lo schianto di un aereo;

Indovina? Al contrario di quanto razionalmente di potrebbe pensare, non è stata l’apprendere dal telegiornale dello schianto di un aereo la motivazione più votata come possibile causa del rifiuto d’imbarcarsi il giorno seguente, bensì il sognare lo schianto del velivolo.

Questo dimostra marcatamente come le persone siano spesso convinte che i sogni siano in grado di predire il futuro. Personalmente ricordo che ai tempi dell’università tantissime mie compagne (psicologia è prevalentemente femminile) sognavano l’esito dell’esame (spesso negativo) del giorno successivo, facendosene influenzare.

Chiaramente non tutte le persone si fanno influenzare dai sogni e non tutti i sogni influenzano le persone, i ricercatori suggeriscono che questo avviene nel momento in cui ciò che sognamo e le sue conseguenze sono riconducibili alle nostre motivazioni. Mi spiego meglio: a chi non è mai capitato di sognare, in modo più o meno esplicito, il tradimento del partner? Bene, questo può portare a due cose:

1- il nostro rapporto con lui/lei è solido e sereno, quindi il sogno non avrà nessuna influenza sul nostro umore e nella nostra relazione futura.

2- il nostro rapporto con lui/lei è logoro, attraversiamo una crisi e poco dopo ci lasciamo. Il sogno diventa premonitore.

Nel secondo caso avviene l’aggancio tra conseguenze e motivazioni.  Il sogno NON è stato in grado di predire il nostro futuro, siamo stati noi che probabilmente abbiamo sognato questo perchè coinvolti e preoccupati dalla situazione (e fin qui tutto bene) e che successivamente abbiamo creato la connessione conseguenza-motivazione, attribuendo al sogno le capacità premonitrici.

A questo processo giova sicuramente la nostra storia culturale d‘interpretazione dei sogni, fatta di libri, film e programmi tv.

Con questo non sto dicendo che i nostri sogni sono completamente casuali, perchè spesso nel sonno emergono quei pensieri che, durante il giorno, siamo in grado di respingere consapevolmente, ma che ciò che sognamo deve servirci per riflettere sui nostri veri sentimenti ed emozioni e non essere preso come sacra premonizione.

- Fonte: PsyBlog


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