Interstellar, la nuova magia di Christopher Nolan

Il consiglio di Antonio Valerio Spera

Summary:

Christopher Nolan è forse il regista che più ha rivoluzionato il cinema mainstream contemporaneo. Un vero mago dell’intrattenimento, un chirurgo della tecnica cinematografica, un epico narratore ed anche un acuto indagatore della mente umana. Da Memento fino alla trilogia del Cavaliere Oscuro, passando per Inception e The Prestige, Nolan ha esplorato la follia, la capacità di fallire, l’inconscio dei sogni, la rabbia, la vendetta, l’abilità di trasfigurare e di truccare il reale. Con il suo nuovo attesissimo film, Interstellar, in uscita con Warner il 6 novembre in ben 600 sale, il regista inglese si immerge questa volta nella mente umana per mostrare i suoi limiti, o meglio per dimostrare la possibilità di ampliarli e superarli. Si tratta di un film di fantascienza ma che tende ad essere un trattato sulla conoscenza umana, sulla sua capacità di reinventarsi, di sopravvivere, di trovare nuove soluzioni all’evoluzione irrefrenabile del pianeta. E’ un film che osserva con la giusta ammirazione la scienza, ma che allo stesso tempo vuole rendere credibile l’incredibile. Il risultato è una pellicola da una parte illuminante, dall’altra un blockbuster di enormi dimensioni, che perfettamente come il suo regista, gioca con il potere della suggestione e lascia spazio allo spettatore per la sua immaginazione.

Costato 165 milioni di dollari e girato tra Canada, Islanda e California combinando formato anamorfico 35 millimetri e IMAX 70mm, il film consta di un cast notevole, composto da Matthew McCounaghey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, John Lithgow, Casey Affleck, Ellen Burstyn e Matt Damon. Ambientato in un futuro apocalittico non ben definito, in cui la Terra è sconvolta da drastici cambiamenti climatici che hanno devastato l’agricoltura terrestre – l’unico prodotto agricolo sopravvissuto alle intemperie è il granoturco -, Interstellar racconta di un gruppo di scienziati che decide di intraprendere un viaggio attraverso un buco spazio temporale per trovare luoghi in cui la vita sia possibile.

Cooper, il personaggio centrale della storia, ex pilota, padre di famiglia ed ora coltivatore di granoturco chiamato a condurre la spedizione scientifica, è interpretato dal premio Oscar per Dallas Buyers Club. Un ruolo che l’attore texano ha dovuto preparare duramente, dato che necessitava di un notevole coinvolgimento sia fisico che mentale. “E’ stato massacrante preparare e poi girare le scene a gravità zero – racconta l’attore -, ero appeso a più di venti metri da terra con delle corde”. McCounaghey poi aggiunge: “Piango molto nel film e le lacrime sono vere. Ero in ansia prima di girare alcune scene, non sapevo bene come recitarle”. L’essere padre nella vita, però, lo ha aiutato molto per entrare nel personaggio: “Anche se non ho mai vissuto situazioni estreme come quelle in cui si trova Cooper, capisco benissimo il dolore per il distacco dai propri figli”.

Interstellar è quindi anche il racconto di sentimenti reali, quelli di un padre e dei suoi figli. Un’avventura epica, ma piena di umanità. Ed è questa duplice natura della storia che ha spinto Nolan ad intraprendere questo progetto, inizialmente scritto dal fratello Jonathan per Steven Spielberg. “Ho deciso di fare questo film – afferma il regista – perché mi piaceva poter creare un racconto che trattasse il rapporto padre/figli ed insieme rappresentasse l’evoluzione della specie umana”. Un mix tra spettacolo e riflessione che ricorda molto una pietra miliare della fantascienza come 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, evidentemente omaggiato nella pellicola. “E’ normale pensare a 2001 quando fai un film di fantascienza” – ammette Nolan. “L’opera di Kubrick è stata un’ispirazione continua e credo che questa influenza si senta molto in Interstellar”. Chissà se quest’ultimo lavoro di Nolan riuscirà a segnare allo stesso modo la storia del cinema.