Interview to an artist - Luca Cantarelli

Creato il 07 agosto 2012 da Whitecloset @WhiteClosetBlog
Interview to an artist and designer - Luca Cantarelli(interview both in english and italian)

§(english version)Luca Cantarelli, new star in Italian art galaxy.


How would you describe yourself?I'm still too young and not selfish enough to make me a shiny review, however, in this connection I quote Rebel Rebel by David Bowie that I think represents one aspect of my character: "You have torn your dress, your face is a mess, you're never satisfied but the excess is our rule. you have electricity and electric wire ... and you really want to let people know that you are a dandy. And I love your dress!".
What led you to do the activity that you're doing?Definitely a strong beliefin what you do is the main ingredient that makes you walk a path decidedly not simple and the same thing happens for fashion or of 'art in general'; convictionthat must travel parallel to the spirit of self-criticism and to' unconditional love for art, a love that I humorously call 'vocation'.
What did you study ​​to get to this position?Part of my training goes far from 'the artistic path': it begins with classical studies, followed by a law degree and finally the 'rebirth' thanks to three years in an academy (school for arts in Italy) that have ensured my development at a theoretical level as a fashion designer.
What has affected the most in your "artistic" activity?Experience is essential and it must accompany artists' growth to a potential level.
Did someone inspired ​​you to launch this project?Surely my huge ego but I should politely thank the intervention of my friends in the most complex moments.
Talking about the more artistic side of your business, what you love the most about your work?Being able to do what I want; my own artistic product is unique to me and I decide for it and nobody can interfere, a tug of war between wanting to please and impress others and myself.
Inspiration, how?Honestly I'm not transcendental and I don't have this vision of 'poetic inspiration': you constantly grind sensations, impressions.
Fashion, colors and people; how much do they weigh in your activity?The research activity, indirect and at an unconscious level, must be continuous, often even the most horrid and full of flaws thing can give at any time the start for a new idea.
What is fashion for you? Do you follow it more deeply by the personal or business side?Fashion is what is decided by others, I'm not interested, I'm autonomous without Vogue in my hands.
Art and fashion, what kind of link is that?Of course it can be a link but it is a combination that should be played well and with attention or it may be not understood.
You have a stylist or a brand that you prefer? Influences may be so many but I'm not devoted to just one designer in particular; among my favorites there are: Thierry Mugler, Barrel Apfel with its baroque style, the Space Age by Pierre Cardin and Gianni Versace in the 90's.
Do you follow any fashion icons' style?I love the classic icons of the "put everything I want and how I want": Cyndi Lauper, Anna Piaggi, Patricia Field and many others.
What do you hope to do in the future? Projects?I hope and I plan my happiness!

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§(versione italiana)Luca Cantarelli, nuova leva nell'arte italiana.

Come ti defineresti?
Sono ancora troppo giovane e non abbastanza egocentrico da farmi una lucida auto recensione; cito però a tal proposito parte del testo Rebel Rebel di David Bowie che penso rappresenti un aspetto del mio carattere : "Hai il vestito strappato, la tua faccia è un casino, non sei mai soddisfatto ma l'eccesso è la tua regola. Hai corrente e filo elettrico... e ci tieni a far sapere che sei un dandy. E adoro il tuo vestito!".Cosa ti ha portato effettivamente a svolgere l'attività che tu svolgi?
Sicuramente una forte convinzione in quello che si fa è l'ingrediente principale che ti porta a intraprendere una strada decisamente poco semplice come quella della moda o dell'arte in generale; Convinzione che deve viaggiare parallelamente allo spirito di autocritica e all’ amore incondizionato per questo campo, amore che io chiamo scherzosamente come vocazione.
Che studi hai effettuato per arrivare a questa posizione?Parte della mia formazione si discosta dall’ ambito artistico, inizio con gli studi classici, segue una laurea in giurisprudenza e finalmente la rinascita con tre anni in accademia che hanno garantito il mio sviluppo a livello teorico come fashion designer.Cosa ha inciso di più nel tuo "percorso artistico"?
L'esperienza è fondamentale e deve accompagnare la propria crescita a livello potenziale.
Qualcuno ti ha spinto a intraprendere questo progetto?Sicuramente il mio enorme ego ma si ringrazia cortesemente e di cuore l'interevento dei miei amici nei momenti più complessi.Parlando al lato più artistico della tua attività, cosa ti piace della tua attività?
Poter fare quello che si vuole, il proprio prodotto artistico è solo tuo e decidi tu per lui e nessun altro;un braccio di ferro fra il volere piacere agli altri e il piacerti.
L'ispirazione, come arriva?Sinceramente io sono poco trascendentale e non ho questa visione dell'ispirazione così tanto poetica, si macinano continuamente sensazioni, impressioni...
La moda, i colori e le persone, che peso hanno nella tua attività?L'attività di ricerca anche indiretta e a livello inconscio deve essere continua, spesso anche le cose più orride e cariche di difetti possono regalarti in qualunque momento il modo di partorire le tu idee.
La moda, cos'è per te? La segui più dal lato personale o più dal lato lavorativo?La moda è quello che viene deciso dagli altri, non mi interessa vado autonomo anche senza che Vogue mi passi tra le mani.
Arte e moda, che collegamento è?Ci può essere ma è un connubio che va giocato bene altrimenti potrebbe non essere capito.

Hai uno stilista o un marchio che preferisci?Le influenze possono essere tantissime ma non sono devoto a uno stilista in particolare, fra i miei preferiti ci sono sicuramente Thierry Mugler, Barrel Apfel con il suo barocco misurato, l'era spaziale di Pierre Cardin e Gianni Versace negli anni 90. 

Lo stile di chi segui con interesse?
Amo le classiche icone del “metto tutto e come voglio”: Cyndi Lauper, Anna Piaggi, Patricia Field e molte altre.

Cosa speri di fare in futuro? Progetti?
Spero e progetto la mia felicità!
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