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Intervista a Andrea Bassi, il nuovo talento della solo dance.

Creato il 16 luglio 2012 da Skatingidea

Intervista a Andrea Bassi, il nuovo talento della solo dance.Andrea Bassi raccontaci un pò di te. Cosa fai nella vita oltre che pattinare?

Sono nato il 23 giugno del 1992  a Bologna.
Oltre il pattinaggio che occupa una buona parte delle mie giornate (
allenamento, allenare), studio presso l’Alma Mater Studiorum di Bologna alla
facoltà di lettere e filosofia, indirizzo Storia dell’Arte.

Interessi particolari?

I miei interessi sono molti: sicuramente l’arte di qualsiasi tipo, tutto
ciò che è espressione artistica e manuale, adoro ascoltare la musica di
tutti i generi, da Johann Sebastian Bach hai coldplay e ultimamente disegno
vestiti per pattinaggio e ballo.

Un’artistista di fatto! Quando hai iniziato a pattinare, come nasce la passione?

Ho iniziato circa tra il 1998 1999 verso i 6 anni. I primi passi li ho
iniziati in una piccola palestrina di Bologna nel avviamento della società
P.F. Progresso Fontana. La passione è nata da subito, appena ho iniziato ho
capito che quello sarebbe stato mio sport. Diciamo che è fondamentale anche
chi ti sta attorno, e devo dire che grazie alla mia allenatrice storica (
Alessandra Lanzoni) la passione è cresciuta sempre più.

Coppia danza o solo dance?

Non ho assolutamente una preferenza, sono due discipline gemelle, la coppia
danza e solo dance sono l’insieme di : eleganza, tecnica, fluidità del
movimento. Secondo me la danza è il ballo da sala sui pattini è la recita
sui pattini. L’unica impressione, è che il solo dance a mio parere dovrebbe
a livello tecnico ricominciare a rifarsi alla coppia danza.

Intervista a Andrea Bassi, il nuovo talento della solo dance.

Da quanto fai la solodance?

Pratico il solo dance dal 2007, facendo già da cinque anni coppia danza è
iniziato tutto per gioco. Grazie ad ( Andrea Gandolfi e Sara Saletti e
Filippo Lodi Forni ) ho iniziato questa splendida disciplina, diventando
sempre più importante per me dopo i primi successi.

Che effetto fa la parola “mondiale” per te?

La parola mondiale è un piccolo sogno della mia vita che si avvera è una
soddisfazione impagabile è il significato di enormi sacrifici e il risultato
di anni di lavoro sudato per questo sport. Ho la fortuna di aver disputato
due mondiali junior e spero di poterne affrontarne altri anche in categoria
senior, con la stessa determinazione di sempre.

Cosa pensi della divisione dalle donne?

Penso che arrivati ad una certa età la divisione sia necessaria perchè
soprattutto nel mondo della danza la capacità espressiva e fisica è molto
diversa tra uomo e donna, ed è giusto confrontarsi nelle competizioni tra
concorrenti dello stesso sesso come in tutte le altre discipline di questo
sport.. sicuramente questo non è un freno alla competizione ma anzi uno
stimolo a cercare di migliorarsi sempre di più e ad ottenere non più una
sola categoria ad alto livello ma entrambe quella maschile e quella
femminile.

Hai mai pensato di passare al ghiaccio?

No, sinceramente faccio fatica a trovare tempo per me, figuriamoci se ho il
tempo di passare al ghiaccio!

Andrea oggi: allenatore? pattinatore? ballerino? qual’è il tuo futuro in pista e…. fuori!

Andrea oggi è più consapevole e più autonomo, sicuramente con la crisi di
questi periodi pensare ad un futuro lavorativo è difficile ma finche c’è la
voglia e la passione si va avanti. Per quanto riguarda il pattinaggio ho
sempre pensato di diventare giudice prima o poi, ma per necessità e per
piacere ho preso il cartellino di primo livello, quindi oltre che essere
atleta alleno questo bellissimo sport.

Pattinatore idolo?

Sicuramente i miei pattinatori idoli sono senza ombra di dubbio Emanuela e
Marco Bornati, due ballerini di danza classica, una coppia che volava in
pista.

Intervista a Andrea Bassi, il nuovo talento della solo dance.
Quanto conta la “testa” per eccellere nello sport?

La testa è fondamentale per il nostro sport, ma direi per tutti gli sport,
senza di essi il talento non basterebbe per ottenere risultati sempre più
importanti e impegnativi. la freddezza il ragionamento, la costanza sono
essenziali nel lavoro e nella formazione di un ottimo atleta.

Chi eccelle nello sport è preparato a superare le difficoltà della vita?

Direi  proprio di si, ma non solo chi ottiene dei risultati, credo che
chiunque faccia sport sarà avvantaggiato nelle difficoltà della vita. Lo
sport insegna correttezza, educazione, sportività e serietà, tutte
caratteristiche che nel mondo lavorativo e non solo fanno la differenza.

Intervista a Andrea Bassi, il nuovo talento della solo dance.


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