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Intervista a Carlo Giacometto: commissario provinciale Forza Italia Torino

Creato il 24 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Carlo Giacometto, già consigliere provinciale di Torino eletto nel 2004 e nel 2009, è oggi commissario provinciale di Forza Italia a Torino.

Retro Magazine lo ha intervistato in occasione dell’inaugurazione della sua nuova sede. Si è parlato di partito, territorio, Città metropolitana e di come fare di Torino e della sua provincia una “no tax area”.

A gennaio si chiude la campagna di tesseramento di Forza Italia anche a Torino. Com’è andata?

Il 31 di gennaio 2015, dopo alcuni rinvii,  è prevista la scadenza definitiva della campagna di tesseramento, già iniziata da qualche settimana. Da lì in avanti si terranno poi le consultazioni dal basso (i congressi) di tutti gli  iscritti.

Forza Italia sta soffrendo un’importante crisi di consensi, anche a causa dell’inagibilità politica del presidente Berlusconi. La Lega Nord invece ne ha guadagnati molti. Come pensa che FI, soprattutto a Torino, possa recuperarli e come sono attualmente i rapporti con il partito di Salvini?

Per recuperare i consensi perduti, che non sono spariti, ma semplicemente confluiti nel grande calderone dell’astensione, occorre offrire ai nostri elettori un programma politico che risponda alle loro esigenze: meno tasse, più sburocratizzazione e conseguentemente meno presenza dello Stato, delle Regioni e dei Comuni nella vita dei cittadini. Una proposta politica di ispirazione marcatamente liberale, nello spirito del ’94. In termini fiscali, si sta discutendo proprio in queste settimane della cosiddetta  “tassa piatta”: un’aliquota unica al 20% per i redditi delle persone. Queste e altre misure ci aiuteranno a riconquistare quella parte del nostro elettorato che nelle ultime elezioni regionali si è rifugiato nell’astensionismo, al contrario di quello maggiormente  ideologizzato, e quindi più partecipativo,  del PD. La Lega Nord sta allargando la sua base elettorale, e fortunatamente quella di tutto il centrodestra, soprattutto grazie al carisma del suo nuovo leader; ma senza una forza politica liberale come FI la possibilità del centrodestra di andare al governo, a Roma come a Torino, è uguale a zero. In più, in una stagione politica in cui i partiti si identificano con i loro rispettivi leader, è evidente che l’impossibilità del presidente Berlusconi di partecipare alle campagne elettorali è fortemente dannoso in termini di consensi. Dal 15 febbraio in avanti, dal giorno cioè nel quale Berlusconi potrà tornare direttamente a parlare con gli elettori, i risultati saranno diversi.

Territorio: i dati pubblicati dal “Sole 24 Ore” relativi alla qualità media dalla vita,  riportano Torino e la sua provincia in una posizione di classifica desolante, ben distanziata da Milano e Genova. Intanto il livello di disoccupazione supera l’11%. Quali sono le iniziative di Forza Italia in Comune e Regione?

Gli indicatori ci dicono che la provincia di Torino da molti anni decresce costantemente e quest’anno si posiziona oltre la metà della classifica. Imbarazzante per una città che fu motore dello sviluppo dell’intero Paese e uno dei tre vertici del cosiddetto “Triangolo industriale”. Il Piemonte,  e in particolare il suo capoluogo Torino, devono tornare ad essere la terra delle opportunità che sono state negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso. In quel periodo un laureato al nostro Politecnico, il giorno successivo alla sua gratifica, poteva addirittura scegliere tra sei o sette proposte di lavoro differenti. Quarant’anni dopo, gli stessi laureati del Poli, che continua ad essere per la verità un’eccellenza, hanno grandi difficoltà a trovare un impiego nel primo anno successivo alla laurea. Di nuovo, è necessario assolutamente  uno snellimento burocratico e legislativo. Considerato poi che abbiamo la fortuna, o meglio la sfortuna, di avere un Governo nazionale, una Regione e un Comune  guidati da esponenti del PD, chiederei a  Renzi, Chiamparino e Fassino  di sfruttare quest’assonanza politica per fare  di Torino e della sua provincia un’area a “burocrazia zero” con legislazione speciale e  “free tax” per le imprese che si vogliono insediare. Tutte cose che si possono fare, previo assenso di Bruxelles, e che la città di Torino e la sua provincia meritano per tornare a competere con città quali  Milano, Trieste  e Verona, piuttosto che con Napoli, Caserta e Crotone.

A fronte del suo precedente impegno nel Consiglio provinciale di Torino, pensa che la trasformazione di quell’ente in Città Metropolitana sia stata l’ennesima operazione demagogica o una naturale e conveniente evoluzione?

Chi fa politica oggi si deve interrogare sulla sostenibilità o meno delle istituzioni e dei servizi che in questo momento esistono. Uno Stato che costa 800 miliardi di euro oggi deve assolutamente risparmiare, tanto più che l’alternativa ricetta di aumento esponenziale delle tasse si è rivelata inefficace dato il crollo del gettito.  Tutta questa storia che Renzi chiama cancellazione delle province, ma che in realtà è semplicemente una riforma, è un vero e proprio specchietto per le allodole. Certamente qualcosa è stato cancellato: le elezioni provinciali.  I risparmi prodotti dalla riforma, che dovevano esserne giustificazione, sono “peanuts” rispetto al costo complessivo di queste strutture. L’operazione “Città Metropolitane”, che doveva servire a rilanciare le grandi città del nostro Paese, è stata esclusivamente un’operazione di facciata, che si è limitata a trasformare il nome “Provincia di Torino” in “Città Metropolitana di Torino” , con l’aggravante che il Sindaco della Città Metropolitana viene scelto per legge e  il Consiglio metropolitano viene eletto da una casta di consiglieri comunali, in barbe a qualunque principio democratico, anche di controllo su come vengono spese le risorse gestite dall’ente. C’è poi ancora il tema del personale e delle funzioni che il governo Renzi evita di affrontare, al di là dei soliti annunci: qualora i dipendenti dell’ex province dovessero passare alle Regioni, che attualmente sono contrarie, sicuramente nel breve periodo si configurerà un paradossale aumento dei costi.

Si ringrazia Jacopo Maria Vassallo per la collaborazione tecnica e il supporto.

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