Buongiorno cari lettori, oggi conosciamo un nuovo autore ed il suo romanzo “Figli dello stesso fango”
Lui è DANIELE AMITRANO..
Ciao Daniele, benvenuto tra le pagine di Destinazione Libri, parlaci di te, fatti conoscere…
Mi chiamo Daniele Amitrano, sono nato a Formia (LT) il 14 febbraio 1982 in una famiglia “umile ma onesta”, come diceva il grande Massimo Troisi in una gag. Sono sposato e ho due figli. Nella vita di tutti i giorni sono maresciallo ordinario dell’esercito e presto servizio in piena pianura padana, Bellinzago Novarese (NO). Sono diplomato in ragioneria e poi mi sono laureato in Scienze Organizzative e Gestionali e poi anche in Scienze Politiche (non si sa mai se una non basta con l’inflazione che c’è!). Sono molto attaccato ai valori affettivi, la famiglia e l’amore in primis. Mi definiscono simpatico (a volte dissacrante) ma anche un gran rompiscatole.
Daniele, quanti libri hai scritto?
Ho pubblicato due libri di poesie: “Brezza di seta pregiata” e “Oasi in deserti di migrazioni” Ed. Il Filo. “Figli dello stesso fango” è stato invece il primo romanzo, pubblicato dalla Watson edizioni nel novembre 2014.
Di cosa parlano i tuoi libri di poesia?
Sono raccolte di sonetti che parlano d’amore e temi sociali come l’aborto e/o l’eutanasia.
Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?
L’idea di scrivere un libro nasce dal desiderio di narrare vicende umane, di far conoscere agli altri scenari e contesti sociali ai più sconosciuti ma che possano interessare. E poi c’è l’innato bisogno di chi scrive di mettersi alla prova in fatto di creatività, di strutturazione dei personaggi e dell’intreccio.
Daniele, qual è la fase più difficile nella stesura di un libro?
L’incipit. Secondo me è la fase più difficile. La trama, i personaggi e l’intreccio nascono per primi e vengono fuori quasi di getto. L’inizio del romanzo è davvero difficile da scegliere.
“Figli dello stesso fango” il tuo primo romanzo, perché questo titolo?
Figli dello stesso fango è stato un titolo scelto con l’editore. In realtà è variato molte volte ma penso che l’unione di diverse idee abbia avuto un risultato migliore. L’intenzione è quella di accostare il fango (droga, malattia mentale, problemi sociali) ai due personaggi chiave Andrea e Jack. Qualcosa di quel fango li accomuna nel viaggio che Andrea compie dal presente al passato e viceversa, fino all’epilogo.
Il tuo romanzo mi ha portata fino alla fine a credere che sarebbe avvenuto un cambiamento e poi…. un finale che non ti aspetti..
Un finale che non ti aspetti? Menomale direi. Un finale scontato penso che renderebbe vana un’ottima stesura. Un’idea che mi è venuta all’improvviso, come gli abbaglianti di un tir di fronte in piena notte mentre si è tranquillamente distesi sulla carreggiata.
Nel romanzo hai trattato temi importanti come la droga, il fumo, l’alcool, il sesso, i disturbi mentali.. Come mai?
La droga, l’alcool, il sesso e direi “la sete di prestigio sociale” sono state le piaghe della mia generazione e, penso, anche di quella attuale. Chi è vissuto in una periferia come quella in cui sono cresciuto io, non può non conoscere alcune situazioni, a meno che, non abbia vissuto in una campana di vetro. Molto, comunque, è stato scritto anche grazie alla fantasia. La malattia mentale è un tema che ancora a molti è sconosciuto e che non si vuole trattare. Io ho deciso di farlo, anche per esperienze che hanno coinvolto la mia vita anche se non in prima persona.
Nel libro ci sono molti titoli di canzoni che accompagnano momenti importanti per i protagonisti… quanto è importante la musica?
La musica spesso fa da colonna sonora alla vita. Ci sono situazioni reali in cui sembra di ascoltare le parole di una canzone anche se non c’è nessuna radio accesa e altre volte, invece, che ascolti una canzone, chiudi gli occhi, e credi di vivere una situazione reale che invece reale non è.
Dove possiamo comprare i tuoi libri?
Figli dello stesso fango è in vendita in tutte le librerie on line (ibs, libreria universitaria, ecc.) e anche sul sito dell’editore www.watsonedizioni.it. Al momento è in vendita anche presso alcune librerie fisiche (Roma, Oleggio (NO), Minturno (LT), Formia (LT), Forlì) e comunque è ordinabile anche presso qualsiasi altra libreria ma questo spesso dipende dalla volontà del libraio.
Ma tu Daniele, che lettore sei?
Mi definisco un lettore medio, non un gran lettore. Mi piace la narrativa italiana, soprattutto contemporanea (Niccolò Ammaniti, Melania Mazzucco).
Finalmente metti l’ultimo punto al tuo romanzo, che effetto ti fa?
Quando metti il punto finale al romanzo inizia prima la fase dell’euforia: “Finalmente è finito!”, poi quella del dubbio: “Piacerà?”
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Prossimi impegni? Con l’editore si sta mettendo appunto la fase di promozione attraverso varie presentazioni sia su Roma che in zona Novara.
Daniele intervistato da Destinazione Libri, perchè questa scelta?
Destinazione Libri la ritengo una vetrina molto importante per un autore esordiente.
La domanda che non ti abbiamo fatto e che ti aspettavi?
La domanda che non mi avete fatto e che invece mi aspettavo? Quanto guadagna uno scrittore? Poco, molto poco (Scherzo).
Cosa ti piacerebbe rimanga al lettore di questo libro?
Mi piacerebbe che il lettore si ritrovasse in alcune situazioni e che provasse una sensazione di coinvolgimento durante tutto il romanzo e di estremo stupore nel finale.
Stai già pensando al prossimo libro?
E’ in cantiere un nuovo romanzo, anche questo tratterà temi importanti come il mobbing, la corruzione e la pedofilia in ambito ecclesiastico. Però, ripeto, è un cantiere aperto.
Che caratteristiche deve avere un libro per essere “un bel libro”?
Un bel libro deve prenderti bene dalla trama generale, dall’incipit e da un finale sconvolgente, imprevedibile ma non troppo lontano dalla realtà.
Grazie Daniele per questa intervista, io consiglio di leggere il tuo romanzo perchè tratta temi importanti che a volte dimentichiamo che esistano, realtà difficili ma che si possono affrontare e superare. E poi… il finale.. non posso svelare nulla… LEGGETELO!!
Grazie a voi per questa opportunità. A presto
Lettori presto leggerete la recensione di “Figli dello stesso fango” e parleremo ancora di lui Daniele Amitrano.
Un abbraccio
Veronica