E’ uscita il 28 marzo nelle nostre sale la commedia francese Due Agenti Molto Speciali del regista David Charhon con protagonista Omar Sy, divenuto l’attore francese più famoso al mondo dopo aver vestito i panni del badante Driss in Quasi Amici. David Charhon è un giovane regista francese che si era già fatto notare per numerosi spot pubblicitari, cortometraggi ma soprattutto con il suo precedente film, Cyprien che non aveva però avuto una distribuzione a livello internazionale. La presenza di Omar Sy, protagonista di uno dei film francesi più amati di tutti i tempi, rende questa commedia poliziesca molto interessante e molto popolare. Due Agenti Molto Speciali è la storia di due poliziotti completamente diversi tra loro chiamati a cooperare per indagare su un omicidio. Divertentissime gag ambientate nelle banlieue parigine sullo sfondo di tensioni sociali nella Francia contemporanea.
Oggialcinema.net ha intervistato per voi il regista David Charhon.
Due Agenti Molto Speciali è il suo secondo film da regista dopo Cyprien e molti spot pubblicitari. Sta per esordire nelle sale italiane, crede che il suo sia un film che possa aver successo anche al di là del confine francese?
Lo spero soprattutto perché è stato concepito come un film di intrattenimento, una vera commedia d’azione! Credo che i temi trattati possano riguardare tutti i paesi europei perché le battaglie sociali non appartengono solamente alla Francia. Il film uscirà a breve in più di 20 paesi nel mondo ed è incredibile pensare quanto questi temi siano di interesse pubblico anche dall’altra parte del mondo. Penso ad esempio al Kazakhstan dove il film verrà presentato nelle prossime settimane. Le domande dei giornalisti riguardavano le stesse problematiche sociali e politiche che sono attuali in Francia. Purtroppo si tratta di un disagio universale!
Di che cosa parla il suo film e qual è l’obiettivo della sua commedia? Quali sono stati i suoi punti di riferimento? Pensavo ad un certo cinema americano o alle commedie italiane ciniche degli anni ’70 e ’80…
Il film pone in contrapposizione due poliziotti, uno proveniente dal centro di Parigi e l’altro dalla periferia impegnati a risolvere un grosso caso di matrice politica. Proprio la loro diversità rappresenterà la loro forza. Attraverso questo caso, i due protagonisti conoscono il lato opposto della città di Parigi. Il mio primo obiettivo era quello di creare una coppia come quelle protagoniste dei cosiddetti ‘buddies movies’ americani che tanto mi piacevano da ragazzino come Arma Letale, Beverly Hills Cop – Un piedipiatti a Beverly Hills o Midnight Run – Prima di Mezzanotte. Volevo creare una nuova coppia e fare un film in cui il duo fosse assoluto protagonista. Chi ricorda oggi dettagliatamente la trama di Arma Letale? Nessuno, tutti ricordano piuttosto la coppia interpretata da Mel Gibson e Danny Glover e le loro trovate geniali.
Uno dei due protagonisti del suo film è Omar Sy, divenuto una celebrità dopo lo straordinario successo di Quasi Amici. Che cosa pensa di quel film e perché lo ha scelto per il suo film?
Quasi Amici? Che storia! I registi (Olivier Nakache e Éric Toledano n.d.r.) sono dei miei amici. Ho frequentato una scuola di cinema assieme ad uno dei due. E’ un grande film, molto toccante. La cosa divertente è che il film non era ancora uscito nelle sale quando cominciai a girare il mio. Quindi quando abbiamo scelto Omar Sy nessuno sapeva il successo che avrebbe avuto. Credo che Omar abbia l’energia giusta per un film d’azione. Sapevo che la commedia sarebbe stata perfetta per lui anche sotto il profilo emozionale. Ma non lo avevo mai visto in azione. Quando poi ho deciso di fare questo film sapevo che mi trovavo di fronte ad uno di quei rari attori che hanno le qualità giuste.
Molti critici sostengono che Omar Sy sia ‘il nuovo Eddie Murphy’. Cosa ne pensa e com’è stato lavorare con lui sul set?
Credo che Omar possa essere considerato più un Will Smith francese che il nuovo Eddie Murphy. Ha una serie di qualità incredibili e lavorarci insieme è stato un piacere. Sul set è tanto divertente quanto serio e professionale. Attori come lui sono elementi preziosi per un regista a meno che non debba chiedergli di recitare all’interno di un locale di scambisti! E’ stato difficile ma poi siamo riusciti a creare un siparietto davvero divertente.
Due Agenti Molto Speciali è una commedia poliziesca ambientata all’interno delle banlieue parigine in un contesto sociale difficile. C’è un messaggio politico o sociale mascherato dietro l’humour di questa commedia?
Naturalmente il contesto sociale è essenziale perché mostra la differenza di vita tra i due poliziotti, della loro mentalità e di come ignorino l’uno il contesto dell’altro. Questo è il vero tema del film, il motore d’azione dei conflitti che coinvolgono i due protagonisti ma anche dell’humour. Il nostro ruolo è quello che far ridere le persone facendole riflettere sulle questioni sociali che li coinvolgono in prima persona.
Qual è la sua opinione circa la situazione attuale dell’industria cinematografica in Francia e/o altrove? Lei è un regista giovane, è difficile imporsi oggi?
In Francia le persone non fanno che criticare l’industria cinematografica per gli alti costi che comporta mentre altri paesi ci ammirano per questo. Io credo che noi abbiamo un’industria cinematografica molto dinamica per la sua versatilità. Credo che noi registi francesi abbiamo molta più facilità nell’ottenere i fondi per un film che in qualsiasi altro paese europeo. Naturalmente non è tutto perfetto ma dobbiamo continuare a proteggere il nostro sistema. Oggi è difficile imporre il proprio universo come artista in Francia così come in ogni altro paese del mondo soprattutto perché a molte persone non interessa minimamente il talento e si preoccupano soltanto di quanti biglietti gli farà vendere. Fortunatamente non tutti i produttori sono così! Ci sono ancora persone che credono nel talento e nell’originalità.
Due Agenti Molto Speciali vi aspetta al cinema a partire dal 28 Marzo.
di Rossella Maiuccaro