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Intervista a Dilhani Heemba, autrice di Nuova Terra

Creato il 31 maggio 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Valentina Coluccelli Cari lettori, è con grande piacere che oggi ospitiamo un'autrice esordiente dalla cui penna è uscito uno dei libri che più mi hanno catturata e tenuta prigioniera e fatta irrimediabilmente innamorare degli ultimi mesi. Sto parlando di Dilhani Heemba e del suo meraviglioso Nuova Terra,  un libro quasi epico per dimensioni e contenuti: una storia d'amore struggente, una storia di vita che conquista, una storia d'avventura ricca di colpi di scena e viaggi e personaggi profondi e tridimensionali. Combinando elementi tipici del fantasy e dello urban fantasy ed elementi riconducibili al distopismo postapocalittico, ma rielaborati in termini assolutamente originali, Dilhani ha dato vita a un romanzo pieno e ricco, che inspiegabilmente ha poi dovuto seguire la via dell'autopubblicazione per vedere la luce e rendersi disponibile per un pubblico di lettori che andasse al di là del cerchio di amicizie strette della sua autrice. In attesa dell'uscita del sequel Nuova Vita (di cui vi parleremo nei prossimi giorni!), vi lascio a questa piacevole chiacchierata con Dilhani. Trovate Recensione e Info su Nuova Terra QUI Potete acquistare Nuova Terra (e presto anche Nuova Vita) QUI L'INTERVISTA Intervista a Dilhani Heemba, autrice di Nuova Terra 1. Carissima Dilhani, benvenuta nel nostro blog! Ti andrebbe di presentarti ai lettori italiani che hanno letto i tuoi romanzi o che lo faranno presto? Ciao, Valentina, e ciao ai vostri lettori. Mi andrebbe? Beh, mica tanto :D quando mi presento, mi sento parte del gruppo degli alcolisti anonimi. Inoltre, mi ci vorrebbe un libro come Nuova Terra per presentarmi davvero, quello che posso dire qui sono poche banalità: sono di origine indiana, vivo a Roma, laureata stagista a vita, con tanti sogni nel cassetto. Chiusi a chiave non per mia volontà… Ah, amo scrivere! E leggere. E disegnare. Ok, e altre mille cose. Te l'ho detto che non mi basta un libro ^^

2. Già sai quanto io abbia amato Nuova Terra (apprezzato praticamente all’unanimità anche da tutti coloro che lo hanno letto; per verificare è sufficiente dare un’occhiata alla scheda del libro su Anobii) e quanto mi renda perplessa che un libro di questo tenore sia stato respinto da case editrici e abbia richiesto, per vedere la luce, un’autopubblicazione. Vuoi parlarci del percorso che hai seguito per arrivare sino a qui? Molto semplice: tentativo contatto CE/agenzie, rifiuto CE/agenzie nonostante i commenti positivi, autopubblicazione! L'autopubblicazione, invece, è cosa assai più complessa, lo dicevo pochi giorni fa sul mio blog: in sintesi, vuol dire essere mille persone diverse che danno il meglio per ogni componente del romanzo e vuol dire auto-smontarti il libro…

3. Da dove è arrivata l’idea che ha ispirato Nuova Terra? Cosa l’ha fatta nascere e influenzata? Come ho detto spesso, è il frutto di molte cose, tra le quali un sogno su due pseudo Shay e Dahal (dove lui rapisce lei per una guerra), un viaggio nello Sri Lanka e un documentario sulla fine del mondo nel 2012. Cosa l'ha influenzata? Oddio, tutto! 4. Uno dei punti forte della saga è la credibilità della sua protagonista. Come dicevo nella mia recensione (QUI) “nella sua imperfezione, il personaggio assume i contorni perfetti della persona”; Shay è capace di far arrabbiare ed emozionare, di deludere e poi rendere orgogliosi, al punto da risultare vera, tridimensionale. Intima. Chi c’è dietro il suo personaggio? Una parte di te, il riflesso di una persona che conosci o un’immagine ideale? Come mi disse la tua collega Sabina, Shay "è tanto imperfetta da essere perfetta"! Sì, lo è, perché odio i personaggi perfetti come quelli del tutto imperfetti. Chi c'è dietro il suo personaggio? Direi che ci sono io: l'io che sono, l'io che vorrei essere, l'io che non vorrei essere. Nel carattere, nei gusti, nelle capacità, Shay è modellata su di me: è impulsiva, odia andare a cavallo, non ama la tecnologia, è atletica, non sa tenersi un insulto; l'incontrario di me. Ama l'ananas, leggere, il sole, ha un forte senso della giustizia che la fa arrabbiare, ha un rapporto complicato con i bambini, trova la tv noiosa; come me. È decisa, combattiva, risponde a tono, passa ai fatti, non si piange mai addosso; come vorrei essere io. Intervista a Dilhani Heemba, autrice di Nuova Terra 5. Anche coprotagonisti e comprimari hanno un’ottima caratterizzazione; quale di loro ti ha dato maggiori soddisfazioni, quale senti più vicino e, infine, quale hai trovato più utile perché diventasse la tua voce all’interno della storia? Soddisfazioni, almeno nel primo volume e in termini di scrittura, direi Pasha, il Sultano di Nayband e Jean David. In un modo o nell'altro, però mi sono tutti vicini. Sto escludendo Shay e Dahal, perché sono troppo dentro di me per poterne dare un parere… Quanto alla mia voce, non c'è un personaggio in particolare: la mia voce esce fuori in ognuno di loro, in diversi momenti e situazioni. 6. A proposito di personaggi, che rapporto hai di solito con loro? Li guidi per mano dove vuoi che arrivino o in qualche modo prendono vita propria finendo con il guidare loro te? Dipende. I personaggi, come la trama stessa, li immagino prima, ma quando scrivo spesso accadono cose impreviste. Il sultano, per esempio, è molto diverso da come doveva essere. Nel racconto pubblicato online "Le figlie di Ananke. Black Light", i personaggi si sono mossi in modo tale da modificare la mia trama e la fine stessa del racconto. È ovvio che ho dei punti fissi da rispettare, quelli sono difficile dal smuovere. Che, che ne dica Shay :) Intervista a Dilhani Heemba, autrice di Nuova Terra 7. Un dato certo è che, intrecciando la storia di Shay, tu non abbia temuto di rendergliela difficile e, di conseguenza, di “ammaccare” il lettore ripetutamente. È un atto coraggioso, che emerge maggiormente se confrontato con alcuni testi in cui risulta evidente l’intento conciliatorio dell’autore, che tende ad accontentare il lettore. Invece di spingere Nuova Terra nell’ambito dell’esagerazione e del fuori misura, questo atteggiamento l’ha reso ancor più concreto e credibile. Ce ne vuoi parlare? In previsione del secondo, avrei molto da dire su questo! Partiamo dal fatto che, da lettrice, non amo molto i libri accondiscendenti, o meglio, amo di più quelli che non lo sono, questo forse mi ha spinta a creare il mio mondo e i miei personaggi in questo modo (temo che quello che tu definisci atto di coraggio sia il motivo per cui le CE abbiano deciso di non pubblicarmi: alcune mi hanno scritto, tra le righe, che, nonostante la bellezza dello stile e della trama, NT è un libro troppo complesso per un pubblico italiano.) Nel seguito, in questo senso, ho tirato moltissimo la corda, non sono certa che per alcuni lettori non si spezzerà! 8. Tra le tante cose che ho apprezzato in Nuova Terra, spicca l’interessante formula religiosa creata per gli Umani di Nuova Eyropa, il Marianesimo, risultato di una realistica rielaborazione dei vari credo cristiani che, impoveriti delle strutture clericali e soprattutto della fede in seguito ai cataclismi, si sono raccolti attorno al semplice culto di Maria, in una sorta di ritorno alla Grande Dea Madre in una chiave postapocalittica e post cristiana. Come l’hai elaborata? Sono contenta che ti sia piaciuta, fino ad'ora solo tu e un'altra persona me lo avete fatto presente e una terza non l'ha apprezzata. Come per molti altri aspetti, il marianesimo è frutto di molte cose: come noti tu stessa, un ritorno alla grande madre, molto primitivo, se vogliamo, e molto affascinante; come dice Shay, è frutto di un post cristianesimo in cui Dio, per quanto Dio, è figlio di un'umana; è il risultato di un mondo in cui non esiste più la chiesa o le chiese, ma la religione come fede, per quanto ci siano ancora suore e sacerdoti, si tratta di persone che credono in qualcosa che vogliono attuare; in un certo senso è una religione ripulita da secoli di idiozie prettamente umane. Non ultimo, è parte di me: per cosa hanno significato le suore nella mia vita e per come vivo io la figura della Maria. Intervista a Dilhani Heemba, autrice di Nuova Terra 9. Tra poche settimane pubblicherai Nuova Vita, il sequel di Nuova Terra, e dirai addio, insieme a noi lettori, a Shay, Dahal e tutti gli altri bellissimi personaggi che hanno animato il palcoscenico di questi due libri… C’è nostalgia o serenità – soddisfatta - in questo addio? O si tratta di un arrivederci perché hai voglia di scrivere ancora di loro? Allllooooraaa, ni per entrambe le risposte. Soddisfatta sì, per me stessa, e non lo so perché dipende da come i lettori prenderanno il secondo volume. So che, come dice Nilmini, mi arriveranno "millemila" insulti, so che alcuni di voi, a un certo punto, chiuderanno il libro e me lo vorranno lanciare dietro, ma spero che continueranno e che, arrivati all'ultimo punto, saranno contenti. Se succederà, sarò soddisfatta. Per quanto riguarda l'addio, per me privatamente di certo non è un addio: Shay e Dahal sono ancora troppo dentro di me; voglia di scriverne ancora c'è, ma non credo in termini pubblici. Comunque, in senso generale, non so se scriverò un seguito, diciamo che la storia, con il secondo, è conclusa, però in Nuova Vita ho gettato qua e là dettagli che potrebbero servirmi in futuro e ho lasciato aperte un paio di situazioni secondarie. Potrei pensare anche ad altri personaggi spuntati nel seguito. 10. Qual è il tuo rapporto con la scrittura e cosa rappresenta per te? In linea di massima ho un buon rapporto, grazie e lei? :D Per me la scrittura è tantissime cose: è creare nuovi mondi, è vivere altre vite, è fuga, è amore, è catarsi, è poesia, è un passatempo, è migliorarmi come persona, conoscermi meglio, è una necessità. E da quando ho deciso di pubblicare, è una sfida e un modo per trasmettere messaggi. Insomma, è complesso, forse, un po' come me… 

Quando hai scoperto questa passione? 

Scrivo da quando ho imparato a tenere in mano una penna e fantastico anche da prima… Cosa fai solitamente quando scrivi, hai un particolare processo creativo? Dipende dal momento e da cosa sto scrivendo. Spesso ascolto musica; soprattutto se sono pezzi veloci, con azioni svelte, frasi brevi, preferisco musica rock al silenzio. La sesta parte del libro, invece, l'ho scritta con la canzone che fa da titolo (Star of the Winds) praticamente in loop! Se devo passare velocemente da una scena lenta a una veloce, preferisco il silenzio: se il lettore deve avvertire un cambio repentino, io lo devo avere bene in mente e con la musica nelle orecchie non è facile. Preferisco essere in casa, con il mio portatile.
Intervista a Dilhani Heemba, autrice di Nuova Terra 11. Quali sono gli autori che ti hanno formata o che ami particolarmente? Ti andrebbe di consigliarci qualche libro che hai letto recentemente e che ti ha piacevolmente colpita? Ciò che mi ha formato più di tutto, sembrerà banale, è la vita nelle sue mille sfaccettature. In termini di stile, direi la Carey, nel senso che mi piacerebbe scrivere come lei. Di recente, sono stata catturata dalla serie Hunger Games e Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Amo, oltre la Carey, James Rollins, mi sto innamorando di Martin e mi piace, in genere, tutto ciò che è avventura. 12. Quali sono i tuoi progetti futuri? Puoi darci qualche news? Essere pubblicata da CE ben distribuita? Ah, dicevi i progetti, non i sogni… Direi continuare a lavorare su NT, in termini di pubblicità, quando avrò finito di ri-correggere il secondo. Per il resto, vorrei riuscire a pubblicizzare anche il suddetto racconto online. In termini di scrittura, ho in ballo un urban fantasy a Roma e un fantasy in un mondo e un periodo inventati. 13. Grazie mille per aver accettato il nostro invito. È stato un piacere per me intervistarti! Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci? Grazie a voi, per avermi letta e apprezzata e per lo spazio che mi state dedicando.
«Per me l’amore sei tu che sorridi quando mi vedi. Sei tu che hai paura e non ti tiri indietro quando devi difendere qualcuno. Sei tu che mi dici di no quando qualcosa non ti va e tu che mi dici di sì solo per farmi piacere. È il modo in cui ti appartengo pur rimando io; il modo in cui mi sento quando sono con te. Il modo di prenderci cura l’uno dell’altra. È il fatto che… posso rinunciare a qualcosa di me, pur di stare con te. E poi è il modo in cui fai l’amore con me, è fare l’amore con te. Posso dirlo?»

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