Magazine Libri

Intervista a Fabrizio Cocco, editor Longanesi

Creato il 23 marzo 2012 da Ilibri
Intervista a Fabrizio Cocco, editor Longanesi Intervista a Fabrizio Cocco, editor Longanesi

Ciao Fabrizio e grazie per aver accettato questa intervista.

La tua carriera come editor è piuttosto recente. In passato, prima di dedicarti a tempo pieno a questo tuo nuovo lavoro, hai maturato importanti esperienze nel settore della comunicazione. Se da un lato è vero, come hai detto in una precedente intervista, che in entrambi i casi hai potuto esprimere la tua voglia di comunicare, le due attività sono nella pratica diverse. Cosa ti ha spinto a lasciare il tuo precedente lavoro per lavorare come editor?
E' stata la passione per i libri a farmi decidere. Tutto qui: so che sembra una risposta 'cotta e mangiata' ma anche se prendere quella decisione è stato tutt'altro che facile, alla fine ho capito che bastava ascoltare l'istinto, e l'istinto mi diceva che in fondo poter lavorare coi e sui libri mi attirava tantissimo.
Anche prima di lavorare a tempo pieno per Longanesi, collaboravi già con la casa editrice come lettore esterno. Potresti spiegare ai nostri lettori in cosa consisteva esattamente questo lavoro e come è iniziata questa tua collaborazione esterna con l’editore?
Un lettore esterno è la persona a cui si rivolgono le case editrici per ottenere una scheda di lettura di un libro, straniero o italiano, che deve essere valutato spesso in tempi brevi. Le letture consentono quindi agli editor di avere in tempi brevi un riassunto del romanzo e un giudizio che aiuti a orientarsi. Io ho iniziato questo lavoro poco dopo la laurea, mentre insegnavo in una scuola superiore, e l'ho iniziato nel modo più tradizionale: inviando un curriculum! Mi ricordo ancora il primo libro che ho letto per Longanesi, ho tenuto la scheda da qualche parte.
Veniamo ora alla tua attuale attività. Sono certo che i nostri lettori siano curiosi di conoscere come funziona il procedimento di selezione dei manoscritti da pubblicare. Probabilmente, come la gran parte degli editori, riceverete un incredibile numero di opere per la valutazione. A queste si devono aggiungere quelle che vi vengono sottoposte da agenzie letterarie. Mentre in quest’ultimo caso immagino le opere siano già state oggetto di editing da parte dell’agenzia, nel primo caso quello che ricevete è nella maggior parte dei casi un lavoro “grezzo”, così come realizzato dall’autore. Personalmente tu preferisci lavorare su di un testo già ritoccato o sei invece più propenso a lavorare con l’autore sin dall’inizio, così da poter dare la tua impostazione all’opera? Indipendentemente dalla tua risposta, credo sia impossibile per te riuscire a leggere tutto il materiale che ricevete direttamente. Chi si occupa della prima scrematura, consentendoti quindi di lavorare solo su quei manoscritti che hanno la possibilità di essere pubblicati?
Cominciamo dal fondo: hai ragione, riceviamo tantissimo materiale. Il Gruppo GeMS riceve circa 25.000 segnalazioni ogni anno, circa seimila libri vengono dati in lettura e alla fine, sempre a livello di gruppo, pubblichiamo circa 150 esordienti. La 'scrematura' spesso viene fatta in partenza, basandosi appunto sulle segnalazioni, cioè su una scheda sintetica o su una presentazione del libro proposto. E' sufficiente la scheda, infatti, per capire se il romanzo è adatto alla casa editrice, poiché ogni casa editrice ha un suo dna, una sua tradizione e una missione. Per chiarire, un libro può essere molto bello ma del tutto inadatto a una casa editrice e perfetto invece per un'altra. Una volta appurato invece che il libro è di potenziale interesse, spesso va in lettura, come dicevo in precedenza. Quanto al lavoro di editing, non ho particolari preferenze rispetto a quanto mi chiedi: a prescindere da come e se è stato lavorato in precedenza, il mio compito è dare non tanto una 'mia' impostazione, quanto l'impostazione migliore per le caratteristiche dell'autore e, al contempo, della casa editrice.
Un libro, seppur ben scritto, potrebbe mancare di fluidità, anche magari per il non corretto alternarsi dei capitoli.Quanto intervieni solitamente su questo aspetto nei libri sui quali lavori?
Ogni caso è a sé, non c'è una regola generale. Di certo è uno degli aspetti di cui mi occupo in fase di editing, eventualmente suggerendo all'autore percorsi alternativi che permettano di raggiungere più efficacemente lo stesso fine.
Recentemente, tra i tanti scrittori, hai avuto modo di lavorare con Donato Carrisi e Carlo A. Martigli.  In un recente incontro ci hai detto che entrambi, seppur ognuno a proprio modo, hanno un talento naturale nello strutturare i propri romanzi.Come ti sei trovato a lavorare con loro?
Benissimo! Esperienze meravigliose. Sono due straordinari scrittori e narratori. Nel caso di Donato, sono costantemente affascinato dal modo geniale in cui struttura i suoi romanzi, con incastri perfetti e giochi di simmetrie lavorati fino alla singola parola. Davvero stupefacente. Carlo invece è semplicemente vulcanico, ha una carica di entusiasmo e ideativa capace di coinvolgere chiunque da subito.
Segui diversi autori, italiani ma non solo. Quando si tratta di traduzioni da lingua straniera, quanto intervieni nella scelta del linguaggio? Immagino che dietro ci sia un attento lavoro. Tradurre nasconde moltissime insidie, soprattutto quando il testo è un’opera di narrativa. In passato abbiamo visto come la traduzione possa dare un volto diverso all’opera, specialmente in quei casi dove si sono susseguite varie traduzioni, ciascuna commissionata da un diverso editore.
L'editing degli autori stranieri è naturalmente tutt'altra cosa, e quando intervengo sulle traduzioni (mi capita di farlo specialmente sui romanzi su cui puntiamo molto) il mio intento è quello di fluidificare, di dare credibilità ai dialoghi e, a volte, di chiarificare quelli che ritengo i punti chiave, i nodi di svolta della trama.
Quanto interviene l’editor nella scelta del titolo e nella progettazione della copertina? Gli autori che sottopongono un romanzo solitamente hanno già in mente un titolo e spesso possono essere restii a modificarlo sulla base delle indicazioni dell’editore.
Non è soltanto l'editor, la scelta di un titolo e di una copertina è un lavoro di gruppo e nasce dal confronto, all'interno della casa editrice prima e poi con l'autore e con chi lo rappresenta. Del resto, uno dei compiti dell'editore è quello di offrire al romanzo la miglior collocazione possibile sul mercato, ed è proprio l'editore che, essendo inserito in quel mercato, lo conosce e lo esplora quotidianamente.
E’ recentemente decorso il termine ultimo per l’iscrizione alla terza edizione del Torneo letterario Io Scrittore, organizzato da GeMS (il gruppo di cui fa parte Longanesi). Come sai, i-LIBRI è uno dei partner del Torneo ed organizzerà un piccolo concorso parallelo premiando durante il Festival di Mantova il miglior incipit. In aggiunta, i-LIBRI ha dedicato un'apposita sezione al Torneo, nella quale saranno pubblicati articoli sui finalisti delle prime due edizioni. Uno dei motivi per cui abbiamo deciso di intraprendere questa iniziativa è proprio la nostra ferma convinzione che il Torneo proponga agli aspiranti scrittori un mezzo efficace e gratuito per essere letti. Non tutti ovviamente avranno l’occasione di arrivare sul tavolo di una delle case editrici di GeMS, in quanto la lettura iniziale sarà incrociata tra i vari partecipanti. E’ indubbio però che il Torneo così come strutturato possa consentire al talento di emergere e di avere “una possibilità”. Cosa ne pensi di questo iniziativa GeMS? Credi possa essere a tutti gli effetti una nuova ed alternativa modalità di scouting?
Io scrittore è un'iniziativa geniale. E' utile sia agli aspiranti scrittori sia agli editori e hai ragione, ciò che conta è che consente al talento di emergere. E' indubbio che rappresenti una novità per certi versi dirompente e una nuova modalità non soltanto di scouting ma di partecipazione.
Come ultima cosa ti chiedo di parlarci di un’opera alla quale hai lavorato nel corso della tua carriera e che ti ha dato particolare soddisfazione, indipendentemente (se possibile) dal riscontro di pubblico ottenuto.
Tu stai chiedendo a un genitore di dire quale dei suoi figli preferisca! :-) Scherzi a parte, la mia risposta è: quello su cui sto lavorando ora. E fatto quello, sarà il prossimo, e poi quello successivo... E' così, davvero, ed è il privilegio di un lavoro sempre diverso e sempre stimolante.

  

 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :