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Intervista a Federica Franceschini, responsabile di Direzione a Palazzo Magnani

Creato il 11 agosto 2014 da Artesplorando @artesplorando
Intervista a Federica Franceschini, responsabile di Direzione a Palazzo MagnaniSono molto orgoglioso oggi di presentarvi quest'intervista che coinvolge Federica Franceschini, responsabile di Direzione di Palazzo Magnani a Reggio Emilia. Spero possa essere la prima di molte altre interviste che coinvolgano (oltre ai blogger che abbiamo conosciuto fino ad ora) addetti ai lavori del mondo dell'arte.Vorrei che per cominciare ti presentassi Federica: chi sei, quali studi fai o hai fatto, quando e perchè hai iniziato a lavorare nel campo artistico-culturale.
Sono Federica Franceschini, responsabile di Direzione della Fondazione Palazzo Magnani. Ho 38 anni e mi sono laureata in Conservazione dei Beni culturali presso l'Università di Parma.Dal 1996 lavoro nel campo dell'organizzazione mostre, prima come operatore di sala e guida, poi dal 2000 nell'Assessorato cultura della Provincia di Reggio Emilia e infine dal 2008 a Palazzo Magnani, sede espositiva gestita in modo partecipato pubblico e privato da una Fondazione, la Fondazione Palazzo Magnani.
Parlaci un po' del luogo in cui lavori. Che cosa rappresenta? quali sono i suoi obiettivi? un visitatore che viene a vedere una mostra da voi cosa si deve aspettare? e più in generale spiega quello che secondo te dovrebbe tramettere una mostra.
La Fondazione Palazzo Magnani ha la propria vocazione nell'essere al servizio del pubblico, è un servizio culturale che ha come obiettivo quello di diffondere la cultura e il sapere attraverso attività e mostre caratterizzate da tre elementi fondamentali: alto valore critico, facilità di lettura e divulgazione, continuità.Il visitatore/fruitore è il protagonista. Ciò che noi elaboriamo in un progetto culturale deve poter arrivare, comunicare qualcosa, a tutti: adulti, colti, meno colti, bambini. In mostra il visitatore troverà sempre materiali didattici, spiegazioni, cataloghi pensati in quest'ottica. Una mostra deve incuriosire, se possibile emozionare. Deve far scoprire sempre qualcosa di nuovo a chi la fruisce. 
Invece quando sei tu il turista, il fruitore, qual è il tuo approccio con il luogo per eccellenza che custodisce le opere d'arte, cioè il museo: sei più da "turistodromo" o preferisci piccoli musei poco frequentati e quale ti sentiresti di consigliare ai lettori di Art'esplorando. 
In generale amo i musei a misura umana, ossia quei contenitori in cui tu non sia soverchiato da troppe cose, ma dove invece ti sia data l'opportunità di apprezzare ogni pezzo in modo corretto. Non amo le mostre o gli allestimenti eccessivi, ossia troppo carichi o troppo intellettualoidi: le suggestioni, le riflessioni vengono dalle opere e dal loro dialogo. Invito a visitare i nuovi Musei Civici di Reggio Emilia, belli e rinnovati.
Se fossi il ministro dei Beni Culturali e il Presidente del Consiglio ti desse carta bianca, quale sarebbe il tuo primo provvedimento? 
Studierei un piano di reperimento di risorse europee per mettere in sicurezza i beni artistici, dando spazio anche ai privati che si offrono di sostenere interventi di recupero e restauro. Amplierei molto gli sgravi e le detrazioni fiscali per chi intende sostenere la cultura. Lavorerei per far approvare una legge a livello europeo che vieti i fee milionari per i prestiti delle opere in occasione delle mostre.
Cosa proporresti di leggere a una persona che si avvicini per la prima volta alla storia dell'arte? un testo scolastico, un saggio, una monografia... 
Consiglierei vivamente di leggere il libro di Juanjo Sáez "L' arte. Conversazioni immaginarie con mia madre" Salani Editore, 2007
Arriva il Diluvio Universale e tu hai la possibilità di mettere qualche opera d'arte nell'arca di Noé, quali sceglieresti?
La Flagellazione di Piero della Francesca, la Vocazione di San Matteo di Caravaggio e Nighthawks di Edward Hopper
Con quale artista (anche non più tra noi!) ti sentiresti di uscire a cena o a bere qualcosa? e perchè?
Berrei volentieri un bicchiere di vino di Damien Hirst per comprendere dalla sua esperienza e dall'interno il mondo del mercato dell'arte oggi.
Oggi in TV e alla radio non c'è molta arte, e cultura in generale. Tu cosa consiglieresti di guardare (o ascoltare) al lettore di Art'esplorando. Può anche essere un programma non prettamente d'arte, ma al cui interno ci sia un'approfondimento artistico. In onda ora, ma anche nel passato(ovviamente valgono anche le web-tv).
Oggi su Sky arte ci sono occasioni di approfondimento interessantissime. Mi è piaciuta molta, anche se forse eccessivamente ruffiana, la serie "Lo potevo fare anche io" con Catellan e Francesco Bonami.
In un ipotetico processo alla storia dell'arte tu sei la difesa, l'accusa è di inutilità e di inadeguatezza ai nostri tempi, uno spreco di tempo e di soldi. Fai un'arringa finale in sua difesa.
La storia dell'arte è fondamentale perché condensa in poco - in una immagine, in un colore, in un percorso artistico - tutto ciò che storia, filosofia, etnografia, antropologia, costume, scienza comunicano separatamente.
Concluderei con una bella citazione sull'arte, quella che più ti rappresenta!
"L'aquilone non vola che quando è appeso ad un filo" Paul Klee. La citazione viene da un artista, vale per l'arte se si pensa alle radici culturali e all'importanza della tradizione anche nei linguaggi artistici contemporanei, ma vale anche nella vita personale... ci si può esprimere al meglio in modo individuale, credo, non dimenticando mai però il valore delle relazioni e dei legami affettivi.
Grazie ancora a Federica e per tutti i miei lettori ecco il link in cui trovare tutte le informazioni sugli eventi e le mostre organizzate da Palazzo Magnani: http://www.palazzomagnani.it/Assolutamente obbligatoria una visita!Alla prossima intervista!

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