Oggi intervistiamo Homemademamma, mamma-blogger creativa, che da poco si è trasferita a Zurigo con la sua famiglia
Perché avete deciso di trasferirvi?
Ciao Supermamma,
intanto ti ringrazio per aver pensato a me per questa intervista e per ospitarmi sul tuo blog.
Io e Papà Ema siamo sempre stati dei “vagabondi”, prima della nascita di Piccolo Furfante, alias Alessandro, abbiamo vissuto per brevi periodi in America e abbiamo viaggiato parecchio. Ritengo, infatti, che conoscere altre culture e altre lingue arricchisca molto, stimoli il confronto e permetta di avere una mente più aperta al nuovo e agli altri.
Con l’arrivo di PF stavamo cercando il paese “giusto” per poter offrire un’esperienza internazionale a lui e a noi, senza però allontanarci troppo da casa. Zurigo è stata l’occasione che cercavamo e l’abbiamo presa al volo. Anche se la scelta non è stata comunque semplice.
Cosa ti piace dell’Italia e cosa della Svizzera?
Difficile riassumere in poche righe le bellezze di entrambi i paesi. Vediamo se ci riesco.
Dell’Italia mi piace il clima (sarà che in Svizzera fa più freddo ), la sua allegria, l’arte e le sue città, la solidarietà e l’ospitalità delle persone, la loro capacità di riuscire a cavarsela malgrado tutto.
Della Svizzera mi piacciono i suoi paesaggi, l’ordine, l’organizzazione (adoro i treni che non arrivano mai in ritardo!), la gentilezza e la cordialità delle persone, le città a misura di bambino.
Gli affetti non ti mancano? E le radici per tuo figlio? Ci pensi che i tuoi nipoti non saranno italiani?
Questo è stato il punto più dibattuto al momento della nostra scelta.
Siamo molto attaccati alle nostre famiglie, soprattutto PF. Fortunatamente Zurigo è a poche ore di macchina da casa – solo 2 ore e mezza – e questo ci permetterà di mantenere saldi e vivi i nostri legami. Non sarà come essere a casa (in Italia), ma faremo di tutto per esserci il più spesso possibile. In compenso nonni, zii e amici potranno fare un sacco di gite oltralpe.
Sui i miei futuri nipoti non ho ancora riflettuto. Quello che mi turba veramente, una fitta al cuore ogni volta che ci penso, è che PF non sarà un “vero bambino italiano”: non parlerà italiano con i suoi amici, non farà i nostri giochi, non imparerà la nostra geografia e la nostra storia, non mangerà i nostri cibi, non imparerà nemmeno l’italiano a scuola (!!!)…
Questa è l’unica cosa che mi dispiace davvero, perché amo profondamente la nostra cultura e le nostre tradizioni. Ecco perchè sto già organizzandomi per una homeschooling un po’ particolare che possa offrire a PF quello che, inevitabilmente, perderà essendo lontano dall’Italia.Hai un lavoro creativo? Lo sei sempre stata o lo sei diventata con la nascita di Piccolo Furfante?Sono pedagogista, un lavoro che ti porta ad essere creativa: organizzare progetti, corsi, attività e laboratori per bambini e adulti tira fuori per forza la creativa che è in te. Sicuramente dopo la nascita di PF il mio interesse si è focalizzato a pensare ed inventare attività e lavoretti da poter fare con lui. Direi che PF ha tirato fuori delle energie e delle idee che non pensavo di avere.Hai qualche altro sogno nel cassetto che aspetta di essere realizzato?Di sogni ne ho davvero tanti sia personali, che familiari che professionali. Quello che vorrei realizzare a breve è riuscire a parlare il tedesco. Speriamo si realizzi in fretta
Te lo auguro, io il tedesco l’ho studiato a scuola e lo trovavo terribile! L’homeschooling m’interessa molto spero ci renderai partecipi dei progetti che svilupperai con PF.