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Il suo ultimo romanzo La sposa spagnola, uscito il 26 luglio per Leggereditore, è nella top ten dei libri più venduti di Amazon. Kathleen McGregor con i suoi romanzi sta decisamente conquistando il cuore pubblico italiano, soprattutto quello femminile. Nei suoi romanzi, la trilogia del Mar dei Caraibi e lo spin off La sposa spagnola, la McGregor unisce sapientemente storia, avventura e passione. La spiccata fantasia, che da bambina la portava a viaggiare con l’immaginazione, infatti, le permette di immergersi pienamente nelle sue storie per far rivivere i suoi personaggi. L’ispirazione però è supportata da una intensa ricerca storica. Per la triologia del Mar dei Caraibi, infatti, ambientata nel XVII secolo, la McGregor si è documentata moltissimo. Il frutto del suo lavoro è racchiuso in un blog (kate's world) a dimostrazione che il “romance” è un genere laborioso e pensato, ma soprattutto è un tipo di produzione letteraria che esige pari dignità dei romanzi “classicamente storici”.Ho sempre seguito con attenzione questa autrice e grazie alla sua disponibilità sono riuscita a strapparle una piccola intervista. Dove e quando è nata l’idea della saga “Mar dei Caraibi”?L’idea della Saga si è sviluppata dopo la stesura di Corinna. Mi ero talmente affezionata ai miei personaggi che non riuscivo a separarmene, inoltre avevo lasciato delle vicende in sospeso, e dovevo portarle a conclusione. Questi sono i motivi iniziali, ma il processo è continuo, a ogni romanzo si espande, mi presenta nuovi orizzonti da esplorare e nuovi personaggi che desiderano farsi conoscere, la saga in realtà è la dimensione di un mondo in continua evoluzione, e di un numero infinito di storie.Perché la scelta di scrivere uno spin off “La sposa spagnola” e non cimentarsi in una nuova trilogia?La trilogia è composta da romanzi strettamente collegati, questo è vero, ma ogni romanzo fa parte dello stesso mondo. La Sposa Spagnola, sebbene sia stato scritto per ultimo, in realtà si inserisce temporalmente tra Corinna e Cuore Pirata, di fatto sarebbe il secondo, ma lo considero uno spinoff perché non incide sugli avvenimenti narrati nella trilogia e perché non coinvolge i personaggi principali degli altri romanzi. Inoltre, John McFee è un comprimario di rilievo in Corinna, non potevo non narrare la sua storia, anche se a distanza di tanti anni. Le sue eroine si ispirano a qualche modello reale o letterario?Nessuno dei miei personaggi è ispirato a modelli reali o letterari. Loro semplicemente mi appaiono, sono delle entità ben definite, anche se immaginarie, hanno un loro aspetto fisico, un carattere, un’esperienza di vita alle spalle, spesso emergono dalle righe di un romanzo precedente, e insistono per raccontare la loro storia.Quando incontra le sue affezionate lettrici cosa prova?Una grande emozione. La cosa che mi commuove di più spesso è apprendere che i miei personaggi sembrano vivi anche a loro, ed è incredibile perché è come se parlassimo di persone reali.A chi ha sempre sottovalutato e snobbato il genere “Romance” cosa si sente di dire?Di giudicare la qualità del romanzo e non il genere di appartenenza, ma per farlo dovrebbero leggerli. Come in tutti i generi, anche nel romance ci sono opere banali e mediocri, ma ci sono anche romanzi di spessore e con un’accurata ricostruzione storica. In genere chi denigra non conosce, spesso si stratta solo di pregiudizi, e i pregiudizi, per quanto mi riguarda, lasciano il tempo che trovano.Da lettrice quali sono le pecche dell’editoria italiana?Da lettrice, posso solo esprimermi sui miei gusti personali e su quello che mi piace o mi piacerebbe leggere. In realtà i meccanismi dell’editoria in generale sono talmente complessi e diversificati, che non è possibile, per chi non vi appartiene e non vi lavora, comprenderli a sufficienza da decidere quali siano le pecche e quali i pregi.Da scrittrice cosa manca ai lettori italiani?Non credo manchi niente ai lettori italiani, semmai in Italia mancano proprio i lettori, visto che siamo uno dei paesi in cui si legge di meno. Secondo stime recenti, infatti, solo un terzo della popolazione legge almeno un libro all’anno, e solo un misero 14% ne legge almeno uno al mese.E voi? Avete mai letto qualcosa di questa autrice?Alla prossimaDiana
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