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Intervista a Sergio Scariolo

Creato il 12 maggio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

scariolo3Pubblichiamo un’intervista molto interessante che la redazione di Sportando.net ha fatto ad uno dei nostri alfieri all’estero: Sergio Scariolo, allenatore del Khimki Mosca.

Coach come prima domanda, una indicazione sull’Eurolega 2009/10.
“Il livello è stato buono, sono arrivate alla fine due delle squadre con il budget più alto più il CSKA il cui budget è sì alto ma su cui c’erano dei dubbi dopo il cambio di allenatore. La grande sorpresa è stato sicuramente il Partizan”.

Per quanto riguarda la sua stagione con il Khimki?
“Dobbiamo cominciare bene i playoffs, abbiamo problemi seri con Langford e Jankunas che sono due giocatori del quintetto base. Sono fuori entrambi da due mesi e lo saranno anche all’inizio dei playoff. Non sarà facile ritornare in finale. Abbiamo finito per la prima volta nella storia della società a pari vittorie con il CSKA, ed è una grande cosa per tutti anche se loro sono primi per differenza canestri. Quest’anno poi sarà più difficile arrivare in finale perché i nostri playoffs sono difficili.

Cosa farà l’anno prossimo?
“Ho due contratti. Col Khimki per un altro anno e con la Federazione spagnola per allenarla fino alle Olimpiadi, per cui non mi aspetto grandi sorprese. Langford al Maccabi? Una cantonata. Il giocatore ha un altro anno di contratto e non ha buyout, per cui rimane con noi”

In estate ci saranno i FIBA world Championship, Team USA senza LeBron James, Dwayne Wade e Dwight Howard è battibile per la Spagna?
“Prima di tutto vediamo se davvero non ci saranno. Noi molto probabilmente non avremo Pau Gasol. Per noi Pau ha un peso come LeBron James, Anthony e Wade messi insieme”.

Ultima domanda. Ha mai pensato ad un ritorno nel campionato italiano? Ci sono mai stati contatti?
Contatti ce ne sono stati, sensazioni che fosse una cosa che a questo momento della mia carriera avesse una logica, no. Sono sempre grato a chi mi contatta, ma uno deve capire in che punto è della sua carriera, a che punto è nel ranking della sua professione e ragionare di conseguenza. Ogni tanto il cuore me lo suggerisce, poi il cervello mi dice ‘fai una scelta diversa’. Come allenatore ho bisogno di un progetto serio e molto ambizioso che in questo momento non mi sembra di vedere in Italia, eccetto Siena che è una realtà a sé stante. Nel momento in cui dovesse sorgere un progetto molto ambizioso e in cui considereranno che io sia una persona adatta, ne parleremo. Ma stiamo parlando di ipotesi non reali in questo momento”.


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