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Intervista a TOMMASO SGUANCI

Creato il 27 marzo 2015 da Destinazione Libri @destinazionelib

Buongiorno Carissimi lettori, oggi vi presentiamo Tommaso Sguanci e la sua raccolta di racconti: “Racconti intorno al fuoco”.

Ciao Tommaso, grazie per essere qui con noi, prima di riempirti di domande vuoi raccontarci qualcosa di te?

Mi chiamo Tommaso Sguanci e sono nato a Firenze nel 1980. Scrivo da quando sono ragazzo, per passione. Pratico shiatsu e mi interesso di medicina alternativa e di storia delle religioni, in particolare di filosofia orientale. Ho praticato yoga e meditazione per tanti anni. Amo la musica e canto in un coro gospel e in un paio di gruppi hard’n’heavy. Il mio sogno è viaggiare per lavoro, in modo da poter conoscere bene la cultura del luogo. Per adesso mi accontento di sopravvivere con lavori precari in un mondo precario. Per me scrivere è entrare in contatto con gli archetipi dell’anima e dell’inconscio collettivo, per dargli vita all’interno di storie che sono le nostre. Come accadeva negli antichi miti e nelle fiabe, che ne sono la continuazione. Prediligo le ambientazioni fantastiche (con questo non intendo fantasy, ma tutto ciò che va oltre la realtà) perché più facilmente si prestano ad ospitare i simboli e gli archetipi.

Quante cose Tommaso, ma di cosa parlano i tuoi libri?

Parlano della complessità dell’essere umano. Ogni persona porta in sé degli archetipi, che sono condivisi collettivamente. Il mio scrivere cerca di dar vita a questi archetipi, cercando di accenderli nell’anima di chi sta leggendo. Sono storie di personaggi che, oltre a essere persone a tutto tondo, sono parti del nostro essere. Simboli, che a volte si nascondono nei recessi del nostro inconscio e che non vedono l’ora di essere risvegliati. Per la scrittura ha il senso dell’elevazione. Questo non vuol dire che non ami testi leggeri e divertenti.

Quanti libri hai scritto?

Ne ho pubblicato uno, per adesso. È una raccolta di racconti dal titolo “Racconti intorno al fuoco”. Ma ho altri due romanzi in ballo.

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Da dove nasce l’idea di scrivere un libro?

In realtà non nasce. Io ho cominciato a scrivere racconti di questo tipo, quando il mio maestro di meditazione mi spronò a farlo. Sono racconti nati negli anni. Poi, a forza di farli leggere ad amici, in particolare una, mi hanno spinto a pubblicarli. Così ho contattato varie case editrici fino a che una, di quelle non ha pagamento, le è piaciuto il mio manoscritto e ha deciso di pubblicarlo. Quando scrissi la maggior parte di questi racconti, ero volontario in una comunità di meditazione. Le mie esperienze a riguardo generarono in me dei racconti incentrati sulla ricerca interiore: quindi tutto ciò che implica il sapere chi siamo e cosa veramente vogliamo dalla vita.

Qual è la fase più difficile nella stesura di un libro?

Sicuramente la revisione. Quando il lavoro è finito e va letto e riletto per aggiustare quelle parti che non vanno. E quando le trovi, riuscire a cambiarle in meglio: è la parte più frustrante! Questo perché da autori si fatica a vedere cosa non va e soprattutto si fatica a trovare un altro modo di dire la stessa cosa.
La seconda cosa più difficile è collegare la varie ispirazioni, idee. L’ispirazione viene da sé, non ci si può fare molto. Un romanzo, ma anche un racconto lungo, è fatto di più ispirazioni. Collegarle insieme in un tutt’uno coerente è tutt’altro che facile.

Il tuo Editor chi è?

Attualmente sono edito da Zerounoundici edizioni, piccola, ma seria, casa editrice di Varese.

Dove possiamo acquistare il tuo libro?

“Racconti intorno al fuoco” in versione cartacea lo trovate su questo sito: http://www.labandadelbook.it/shop/product.php?id_product=667
Oppure su IBS: http://www.ibs.it/libri/sguanci+tommaso/libri+di+sguanci+tommaso.html
I singoli racconti in formato ebook (i tre più brevi sono gratis): http://www.amazon.it/s?_encoding=UTF8&field-author=Tommaso+Sguanci&search-alias=digital-text
Per chi sta a Firenze, la Nardini Book Store alla Murate ne ha delle copie cartacee. A breve farò altre presentazioni, per ora sempre a Firenze, e allora più librerie avranno delle copie.

Ma tu Tommaso che lettore sei?

Sono un lettore davvero particolare. Amo molto i miti, delle varie tradizioni. Dai classici (per noi occidentali) come l’Iliade o l’Odissea, ai più sconosciuti (sempre per noi) Mahabharata, Ramayana e Viaggio in Occidente, passando attraverso Gilgamesh, le saghe vichinghe, quelle celtiche, il ciclo arturiano e via dicendo. Ho avuto anche io il mio periodo fantasy, cominciato a 14 anni con Il Signore degli Anelli, su cui ho scritto una conferenza. Adesso sto amando molto i libri di Murakami Haruki. Adoro Moby Dick di Melville e in generale tutti quei libri dove l’avventura e il viaggio sono occasione di ricerca e crescita interiore del protagonista e del lettore. Leggo anche i saggi di Mircea Eliade, Clarissa Pinkola Estes (Donne che corrono coi lupi è un capolavoro assoluto) e i testi sacri quali il Tao Te Ching, la Bibbia, la Bhagavad Gita. Sono sincero, di contemporaneo leggo molto poco, perché difficilmente trovo quella profondità e quello spessore di cui ho bisogno. Il mio libro ideale è il Signore degli Anelli (come molte altre opere di Tolkien) che unisce la profondità e il simbolismo dei miti con il linguaggio, i temi e la sensibilità di oggi. Murakami Haruki, attualmente, è lo scrittore vivente che più si avvicina a questo tipo di libro.

Libro scritto, parti riviste, poi la penna mette l’ultimo punto, che sensazione provi?

Di profonda gioia. Almeno all’inizio. Poi arriva un senso di vuoto: e adesso cosa faccio? Infine la trepidazione nel farlo leggere agli altri, soprattutto alle case editrici: avrò scritto qualcosa che valga la pena di essere letto? Verrà capito?

Cosa ti piacerebbe rimanga al lettore di questo libro?

Un’emozione, un sapore, che si sveglia in lui e lo accompagni sempre, magari facendo capolino in quei momenti della vita in cui si ritroverà in situazioni simili ai personaggi dei miei racconti. E allora, con un sorriso, si dirà: Ho già vissuto tutto questo, e so cosa fare.

Scrivi con la tastiera o carta e penna?

Principalmente con la tastiera. Il pc è veramente un ottimo modo per scrivere: si corregge facilmente, si ritrovano velocemente i passi che ci interessano, si modifica il testo molto agilmente. Difetti più grandi: alla lunga stanca gli occhi e la testa, la postura porta a diverse contratture sulle spalle!

Quali sono i tuoi prossimi impegni?

Sicuramente promuovere “Racconti intorno al fuoco”. La promozione è in assoluto la parte più difficile di un libro. E quando sei un emergente le librerie, soprattutto le grandi catene, non ti considerano proprio. Intanto sto anche lavorando al secondo libro, che è già a metà, e al terzo, che invece necessità di un lavoro più meticoloso.

Qual è il tuo rapporto coi social?

Medio. Sono un grande strumento di comunicazione e di conoscenza. Ma al tempo stesso portano via molto tempo ed energia. Non riesco a seguirli come si dovrebbe, ma alla fine mi affido alla buona sorte: mi fido di più!

Tommaso, hai partecipato a qualche concorso?

Non ho partecipato a nessun concorso per adesso. Sono molto ignorante a riguardo, magari più avanti vi parteciperò. A quale non lo so, vedo un po’ cosa offre la piazza.

Stai già pensando al prossimo libro?

Sì, certo. Come dicevo sto lavorando a un romanzo, che è già a metà, e ne ho un terzo in ballo che, avendo alte pretese, necessita di un lavoro meticoloso.

Tommaso intervistato da Destinazione Libri, perchè questa scelta?

Perché trovare siti seri dove farsi conoscere non è per nulla facile. Ci sono molti che cercano di approfittarsi degli scrittori emergenti, anche spillandogli soldi con promesse di recensioni e interviste su siti fantasma. Allora è bene fare una bella cernita, magari aiutato dai colleghi autori che già sono passati da questo crogiolo. Così sono arrivato a voi.

Grazie Tommaso per questa intervista, presto leggeremo la recensione del tuo libro e parleremo ancora di te.

Un abbraccio

Veronica



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