GLI AUTORI DI NERONAPOLETANO
Alessandro Nespolino, nasce a Napoli il 2 dicembre 1971 e dopo il diploma di Geometra ha frequentato per due anniLa Scuola Internazionale di Comics di Roma. Nel 1994 ha iniziato a lavorare per la casa editrice Fenix di Roma, per cui ho realizzato una storia breve per la serie Demon Storye le matite del primo episodio per la serie Dagon. Dal ‘95 al ’98, ha lavorato per la casa editrice Star Comics di Perugia, sulle serie Lazarus Ledd e Morgan/La Sacra Ruota.
Dal 1997 al 2005, è stato docente del corso di fumetto della Scuola Italiana di Comix di Napoli e, per conto della Scuola, collabora anche a vari progetti ed iniziative come: le matite dell’episodio Il Sindaco del Rione Sanità per la collana Il Teatro di Eduardo a Fumetti e le matite de la vita del Beato Bartolo Longo a Fumetti. Nel 2001 cura la direzione artistica della storia a fumetti Uguale, tratta da un racconto dello scrittore e giornalista Michele Serio, pubblicata sul Corriere del Mezzogiorno nel mese di agosto dello stesso anno. Nel 2003 realizza 4 tavole a fumetti per la campagna a favore dell’adozione a distanza, per il Comune di Napoli (Assessorato all’Educazione ed alle Relazioni Internazionali). Dal 2003 al 2005 realizza vignette umoristiche, tratte dalle battute del comico napoletano Simone Schettino, pubblicate dalla G.I.-Grafitalica, nel periodo natalizio, sulla collana Cd-vertiamo.
Dal 2000 lavora per la casa editrice Sergio Bonelli Editore di Milano, su varie testate come: Nick Raider e Magico Vento, e sulle miniserie Brad Barron e Volto Nascosto.
Attualmente sto lavorando su un episodio di Tex e su un episodio della nuova miniserie di Gianfranco Manfredi. Nel 2009 ho pubblicato per la casa editrice francese Soleil, l’albo Ed Gein per la collanaDossier Serial Killer.
CS – Raccontaci il tuo Neronapoletano… come hai vissuto quest’esperienza?
L’idea di Neronapoletano mi è piaciuta da subito. In più di un’occasione mi sono trovato a parlare con appassionati e colleghi campani, di come, per quanto non siamo in pochi come napoletani a disegnare per varie testate e case editrici, in Italia e all’estero, non si è mai parlato di una scuola napoletana del fumetto, o fatto riferimento a questo fermento partenopeo di “fumettari”.
Puoi quindi immaginare come, quando Mario Punzo, uno degli ideatori di NN, mi parlò di questo progetto, ne fui subito entusiasta.
CS – Come consideri, nell’attuale panorama del fumetto italiano, un’operazione come questa?
Sicuramente è stata un’operazione coraggiosa. Sia dal punto di vista dei testi, trattando un argomento scottante e drammatico come la camorra, e sia dal punto di vista grafico, avendo messo insieme 50 disegnatori, tra autori affermati, esordienti e aspiranti di buone speranze, con stili e percorsi lavorativi, a volte simili ma spesso anche molto differenti tra loro.
E non ci dimentichiamo anche la decina di sceneggiatori coinvolti, per cui credo che NN sia stato un progetto importante, ma difficilmente ripetibile. Non escludo che altre operazioni potrebbero essere pensate, ma di certo basate su altre caratteristiche.
Ormai da anni i giornali escono con allegati degli albi a fumetti, ma solitamente si tratta di ristampe di storie già pubblicate da altri editori, mentre con NN si è trattato di una storia totalmente inedita. Credo quindi, che la possibilità di creare altre iniziative del genere, dipenderà dalla risposta del pubblico e dalle intenzioni dell’editore o di futuri editori, disposti a confrontarsi col fumetto e le graphic-novel autoprodotte.
CS – Dopo Neronapoletano, cosa ti aspetta? In quali progetti sei o sarai coinvolto?
Io sono un disegnatore della Sergio Bonelli Editore e subito dopo NN ho semplicemente ripreso ciò su cui già stavo lavorando. Attualmente sono alle prese con una storia di Tex e sul secondo episodio di una nuova miniserie della Bonelli, scritta da Gianfranco Manfredi. E parlando di progetti futuri, non escludo di riprendere, anche se non nell’immediato, i rapporti con il mercato del fumetto francese, dopo l’esperienza dell’anno scorso con la Soleil.