Intervista ad un giovane scrittore
domenica 19 maggio 2013 di Maria Crisitina Vasile
I: Libri pubblicati? E con quali case editrici?
A.: Per adesso ho pubblicato due libri in cartaceo e in e-book. Le mie case editrici sono l’Arduino Sacco Editore, per Wolf’s Eyes, e l’associazione a delinquere autorizzata, cioè il “Gruppo Albatros”. Infine la Filo S.r.l, con la quale ho pubblicato Mio Padre, Mio Fratello – Viaggio Attraverso i Meandri dell’Anima, ma con la quale ho rotto i ponti. In e-book ho pubblicato per mio conto, su Amazon.it, Wolf’s Eyes; Mio Padre, Mio Fratello; Medici o Macellai? Questioni di Camice…; Le Mie Fiabe – Le Cronache del Non-Sense; Mirko Alla Conquista del Regno di Jolokìa – Le Cronache del non-Sense: il Romanzo.
I: Quali difficoltà deve affrontare un giovane (che non sia famoso grazie a qualche talent show) per pubblicare?
A.: Tutte le difficoltà di questo mondo possibili ed immaginabili. Non avendo un “nome” e non essendo mai apparso in televisione per nessuna ragione (buona o non) devo sudare per farmi conoscere. Assistiamo a continue pubblicazioni di spazzatura da parte di giornalisti (o persone che si credono tali) che, avendo un certo nome e godendo di una certa rilevanza, e a volte anche del sostegno di personaggi molto noti, riescono a pubblicare porcherie che si rifiuterebbero di leggere persino nei centri di salute mentale! Non faccio nomi per pietà nei loro confronti e di chi, purtroppo, acquista i loro libri. Ma, mi chiedo: come si può acquistare un libro che tratta di tematiche trite e ritrite? Semplicemente non si può e basta! Eppure si va avanti e si persevera su questa linea di pensiero. È così che funziona e gira il mondo: io mi sbatto a studiare e a fare ricerche per rendere appetibili e leggibili, se non addirittura belli, i miei romanzi. Capisco che a giudicare debba essere un altro, una terza persona. Capisco anche che, in questi momenti di crisi, scommettere su un nome nuovo potrebbe risultare molto più pericoloso che l’acquisto di un futures e la relativa accezione di “azzardo morale”. Chiamatelo pure paradosso, ma il mondo funziona così. Se avessi avuto un nome famoso, magari anche a causa di un omicidio nel quale io fossi stato diretto responsabile, a quest’ora sarei già ricco da fare schifo!
I: Vicende editoriali particolari?
A.: Editoria a pagamento. È il primo errore che un giovane esordiente compie, cascandoci come una pera matura, o un pesce lesso, se preferite e vi piacciono i pesci! Vieni inebriato da tutte quelle promesse… Il Gruppo Albatros è un’associazione a delinquere autorizzata. Non sa fare copertine, fa un editing discreto ma ti spilla soldi sino al midollo vendendoti fumo. Alla fine non riesci neppure a recuperare le spese. Un buon editore crede e ha fiducia nel suo scrittore acquisito. E in lui (o lei) investe. Purtroppo, ripeto, si tratta di azzardi morali, di scommesse su degli scrittori che non si sa se riusciranno ad esordire bene. Ci vuole una buona dose di fortuna, è indubbio. Ma se gettassero nella spazzatura molti scrittori o pseudo tali, l’editoria non sarebbe così inflazionata e, soprattutto, non sarebbe inflazionata da spazzatura.
I: Le case editrici ti forniscono un piano marketing o è tutto auto marketing?
A.: Generalmente viene fornito un piano marketing. Anche se vi sono alcune case editrici che lasciano fare tutto allo scrittore. Egli dovrà occuparsi delle presentazioni, dovrà investire nella pubblicità e via dicendo. Il piano marketing te lo fai da te. L’Arduino Sacco editore ragiona così, poiché essendo una casa editrice che si autofinanzia non gode di un nome di prestigio e, quindi, non può permettersi di “rischiare” e di effettuare investimenti che potrebbero rivelarsi controproducenti. Tuttavia la raccomanderei a coloro i quali abbiano collezionato 2 di picche in quantità tali da essere scoraggiati. Nella vita non si può mai sapere e l’ASE, in fine dei conti, non è poi così male come editor.
I: Ebook o cartaceo?
A.: Ambedue. Io preferisco il cartaceo poiché appartenente alla “vecchia guardia”. Non riesco a leggere gli e-book anche se sono molto più pratici quando si è in viaggio. Odio il teleschermo e i monitor. Figuriamoci leggere su di uno smartphone! Tuttavia l’esperienza mi ha insegnato che con gli e-book si potrebbe davvero guadagnare tantissimo. E questo perché io fisso il prezzo di vendita e la relativa royalty. Si riesce a guadagnare moltissimo pur essendo il prezzo di un e-book paradossalmente appena il 25% rispetto al prezzo in formato cartaceo. Ciò accade, ovviamente, se l’e-book gode di un’ampia sponsorizzazione, cosa che per me non è valsa, poiché per i miei manoscritti pubblicati su Amazon mi sono sbattuto io per la promozione!
I: Spese?
A.: Se dimentico il Gruppo Albatros, le uniche spese che ho sopportato (e non sono poche) sono quelle relative alla campagna pubblicitaria di Wolf’s Eyes. Stampa di volantini, locandine, inviti alla lettura. Tuttavia sono stato gratificato poiché ho presentato il libro in una scuola. Ho insegnato presso quella struttura, anche se per un periodo limitatissimo, mi son fatto conoscere da alunni e docenti. Il mio romanzo è entrato nel liceo di Gravina in Puglia e nelle scuole medie. Il che non può che rendermi entusiasta. Non avrò sbancato ma ho fatto gironzolare il mio nome e per me significa tanto.
I: Di cosa ha bisogno un giovane scrittore per entrare nel mondo delle grosse pubblicazioni?
A.: Nome, soldi e fortuna. Se viene a mancare uno di questi elementi puoi star certo che l’impresa rasenta l’impossibile. Però, nella vita, nulla è scontato. Mio fratello sta per diventare notaio! E siamo figli di un artigiano, una persona umile ma dal cuore e dall’anima grande, e di una casalinga avente le medesime caratteristiche spirituali. Io preferisco chiamarli papà e mamma.
I: Si è sentito recentemente il caso di una signora che ha pubblicato un ebook ed è stata notata da una casa editrice famosa che le ha comprato i diritti: ora il libro va a ruba. Questione di talento o è tutto marketing?
A.: Talento. Se si esordisce con un e-book self-publishing, il talento c’è e basta. Magari la fortuna e il marketing seguiranno, su questo non vi è dubbio. Che poi l’autore o l’autrice decida di adagiarsi sugli allori e pubblicare schifezze in seguito, beh, questo nessuno potrà saperlo in anticipo. All’inizio c’è una buona dose di talento miscelata alla fortuna: devi davvero colpire l’editore per entrare nelle sue grazie. Almeno questo è quello che credo io.
Come detto da Antonio Moliterni, le insidie con le quali si scontrerà un giovane scrittore saranno molte. Ma è sempre meglio provarci, sbatterci il muso, piuttosto che tenere quel libro o quelle poesie chiuse nel cassetto, senza darvi la possibilità di provarci!
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