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Intervista al presidente nazionale FIMAA Valerio Angeletti

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

D: Qual è lo stato di salute dell'intermediazione di immobili residenziali nel nostro Paese? Angeletti: Stiamo vivendo un rallentamento determinato, da una parte, dalla forte crescita delle compravendite a cui abbiamo assistito negli anni precedenti, una crescita che si sta riassorbendo per tornare a livelli sostenibili.
Dall'altro lato c'è l'elemento credito: le banche, a causa della loro crisi interna, hanno ridotto drasticamente l'erogazione di mutui, sono diventate estremamente selettive, tagliando fuori quella parte dei potenziali compratori che per l'acquisto della casa non può contare oltre il 50% di liquidità.NELLA FOTO VALERIO DOTT ANGELETTIIntervista al presidente nazionale FIMAA Valerio Angeletti D: Che tipo di clientela sta soffrendo di più la stretta creditizia? Angeletti: la fascia medio bassa di acquirenti e le giovani coppie sono escluse in questo momento dal mercato abitativo, ma in generale manca entusiasmo per l'acquisto, anche chi potrebbe comprare sta alla finestra. D: Dalle banche nessun segnale di cambio di registro? Angeletti: Qualche piccolo segnale di maggior propensione al credito si vede, ma ci vorrà del tempo prima che questi segnali vengano recepiti dal mercato.
D:
Mutui e riassetto “fisiologico” del volume delle compravendite: ma in tutto questo i prezzi come si stanno comportando? Angeletti: Alcune tipologie stanno risentendo meno della tendenza ribassista in atto, sto parlando di edifici situati nel centro e nel semi-centro della grandi città e degli immobili di pregio.Molti proprietari poi hanno tolto dal mercato le abitazioni che avevano messo in vendita, perché da noi - diversamente da altri Paesi come Spagna, Stati Uniti o Regno Unito - la proprietà è molto diffusa e si vende solo in caso di una vero bisogno di liquidità. Piuttosto l'immobile non venduto finisce sul segmento degli affitti. D: Quello delle locazioni è veramente un settore in crescita?
Angeletti: In passato le agenzie hanno preso un po' sotto gamba le locazioni, perché le compravendite sono più remunerative.
Oggi la situazione è un po' cambiata, perché l'affitto resta l'unica alternativa di chi non può comprare, ma anche qui la crisi si sente: i canoni sono spesso troppo alti rispetto alla capacità di spesa e da noi non esiste una politica degli affitti e per l'edilizia sociale, come ha invece la Germania dove il 75% della popolazione è inquilina e non proprietaria. D: E il futuro degli agenti? Angeletti: Sempre più online, è un processo che cresce abbastanza velocemente, ma la strada è quella: su 10 telefonate ricevute in agenzie già 4 arrivano da utenti che hanno consultato annunci online, a fronte delle restanti 6 persone che preferiscono ancora passare la carta stampata e i cartelli. D: Anche l'impatto dell'Imu e della revisione degli estimi catastali si farà sentire sulle compravendite? Angeletti: Impensabile che la gente svenda casa per l'Imu e che i prezzi, come ha detto il Censis, crollino fino al 50% per una tassa che costerà mediamente agli italiani dai 500 agli 800 euro.Anche sulla revisione del Catasto, nell'agenda del Governo, si è fatto dell'allarmismo: l'Agenzia del territorio avrà tempistiche lunghissime per andare a regime e convertire da vani a metri quadrati l'intero patrimonio immobiliare privato italiano. D: In un recente comunicato diffuso dalla Fimaa si legge che avete intenzione di avanzare una richiesta di esame al Garante della Concorrenza contro il Censis per le dichiarazioni sul crollo dei prezzi, da voi considerate “affermazioni avventate”: siete ancora dell'idea? Angeletti: Siamo in standby, perché il Censis non è un ente portatore di interessi e per questo non si può chiedere al Garante un intervento per "turbativa dei mercati". tratto da monitorimmobiliare.it 8 maggio 2012


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