BlogSicilia ha contattato il senatore del Pd Giuseppe Lumia, membro della commissione antimafia, in merito alla condanna a 7 anni di reclusione nei confronti del senatore Totò Cuffaro.
- Come giudica la sentenza di condanna al senatore Totò Cuffaro?
“La valuto oggettivamente: la giustizia italiana ha accertato in modo definitivo e inequivocabile che Cuffaro ha commesso due reati gravissimi: favoreggiamento aggravato alla mafia e rivelazione del segreto istruttorio. La condanna, ovviamente, assume un significato politico estremamente rilevante poiché Cuffaro è stato un Presidente della Regione Siciliana, ovvero un leader della coalizione che ha governato la Sicilia, colluso con la mafia.
Il ‘sistema’ Cuffaro era marcio, caratterizzato da quella maledetta intermediazione politica che di fronte a qualsiasi bisogno si fa burocratica-clientelare e quando sono in gioco risorse ingenti si fa affaristica-mafiosa.
Questa vicenda ci insegna che la politica non può essere colpita dal delirio di onnipotenza, andare oltre ogni confine e spingersi fino ai rapporti collusivi. Il “cuffarismo”, insieme al “dell’utrismo” e, nel mio stesso partito, il “crisafullismo” costituiscono un problema ancora aperto, su cui impegnare le migliori energie per combattere e spazzare via il sistema delle collusioni con la mafia”.
- Che ne pensa, inoltre, della ‘santificazione’ del comportamento di Cuffaro, costruita da politici bipartisan, regionali e nazionali, da molti media e giornalisti di gran fama?
“In una parte della cultura democristiana ci sta il rispetto delle istituzioni e del ruolo della magistratura. È stato giusto sottolinearla visto che da altri esponenti politici, con in testa il Presidente del Consiglio, con cui Cuffaro era alleato, arrivano segnali ben diversi.
Non vorrei però che questo fatto coprisse la giusta indignazione che tutti dobbiamo avere nei confronti di chi si è macchiato di gravi reati. Non dobbiamo correre il pericolo che si mettano in secondo piano le sue responsabilità politiche e penali, rischiando così di riabilitarlo come persona corretta e rispettosa delle istituzioni: Cuffaro è stato un politico e un Presidente della Regione scorretto, che ha tradito le istituzioni che rappresentava.
- Non è forse stata strumentalizzata la ‘dignità’ di Cuffaro per attaccare chi va contro i magistrati e non si fa processare?
“Mettiamo da parte le strumentalizzazioni e guardiamo ai fatti. In Italia, oltre all’intermediazione cuffariana, che sta diventando sempre più un fenomeno nazionale, c’è un’altra cultura, quella berlusconiana, che possiamo spiegare in questo modo: chi ha potere ricerca privilegi e impunità, quindi, è pronto ad attaccare la credibilità, l’indipendenza e l’autonomia della magistratura.
È innegabile che la politica deve rafforzare gli esecutivi, ma tutto questo deve essere fatto con un controbilanciamento dei poteri che nel nostro Paese non si è realizzato. Basti pensare al gravissimo errore, fatto proprio dal centrosinistra, di non regolamentare il conflitto di interessi e il potere televisivo”.