Un Punto nero, inizia tutto così con un “Punto del non ritorno”, che tra l’altro è uno dei 24 racconti di Davide Schito inclusi nella raccolta e che fornisce il titolo dell’opera pubblicata On – Demand su Amazon, nelle quale mi sono avventurata e si … anche un po’ persa in modo piacevole.
Quel punto nero sullo schermo piatto di un Pc, che nulla ha a che fare con la pulizia del monitor, simboleggia metaforicamente l’estro di uno scrittore per hobby che intorno a quel punto sviluppa i suoi Racconti. Ogni storia è singolare e gli stili spaziano tra il surrealismo, il noir, lo storico – fantascientifico, lo psicologico. Tanti stili utilizzati a seconda del tema da toccare, tanto da non poter ricondurre “Il Punto del non ritorno” ad un genere letterario ben preciso.
Sembrerebbero racconti slegati se letti da un occhio distratto ma, in realtà, si ravvisa come tema conduttore, l’interesse di Davide per le esperienze di vita ed i fatti di cronaca che coinvolgono il “nostro” mondo, come storie di sofferenza sommerse delle vittime e motivazioni e pensieri nella mente del carnefice, e l’interesse per le esperienze in “altri mondi”, che siano esplorati su una diversa linea spazio – temporale o fantastici poco importa, ponendo l’insieme di questa raccolta sempre in bilico tra realtà e immaginario dove sono sempre le emozioni, le esperienze e i vissuti a dominare la scena.
Piacevole il Tocco d’artista nel parlare di temi delicati come il razzismo dell’era del Reich, il disordine mentale dei “mostri” o degli alienati della società, la mente contorta di un serial killer, il dolore di vittime della violenza.
L’autore è Davide Schito un ingegnere trentenne, nato e cresciuto a Milano. Ma lasciamo parlare lui attraverso una breve intervista che ci ha concesso.
Stella: Davide da dove nasce la tua passione da scrittore?
Davide: Ho sempre avuto, fin da piccolo, un’insana passione per la lettura e questo, col tempo, mi ha portato a cercare di mettere su carta anche le mie storie, i miei personaggi e le mie emozioni. Da qualche anno, infatti, scrivo racconti, non limitandomi a un genere ben preciso ma spaziando sia tra i generi che gli stili. Ovviamente ne ho alcuni che preferisco: noir, thriller, psicologici o con una componente fantastica, a volte fantascienza o anche racconti di genere “mainstream”, diciamo, insomma storie che mi piace raccontare senza necessariamente far riferimento a una categoria piuttosto che a un’altra.
Stella: Che LETTORE è Davide Schito?
Davide: Mi piace leggere di tutto. Preferisco però gli autori italiani a quelli esteri: sono storie a me più vicine, in genere, e non essendoci il filtro della traduzione riesco ad avere un contatto più diretto con quello che l’autore voleva comunicare. Amo i thriller psicologici, i noir metropolitani (soprattutto quelli ambientati a Milano, la mia città) e la fantascienza.
Stella: Di cosa parlano invece i tuoi Racconti?
Davide: Nelle mie storie mi piace soprattutto parlare della realtà che mi circonda. Non necessariamente tramite storie del tutto realistiche: a volte una metafora o un viaggio nell’immaginazione sono il mezzo migliore per raccontare qualcosa di estremamente reale. Non è quindi raro per me scrivere di universi paralleli, futuri vicini o lontani, avvenimenti fantastici e surreali. Non amo racchiudere le mie storie all’interno di generi. Mi piace scrivere racconti che abbiano diverse componenti che si mescolano fra loro: elementi drammatici, nostalgici, tristi, allegri, commoventi, reali o inventati, contemporanei, storici o futuristici. Amo mischiare temi e forme differenti per dipingere una situazione o una particolare emozione.
Stella: Quanti Racconti hai scritto e quanti ne hai pubblicati?
Davide: Ho scritto circa una quarantina di Racconti, la maggior parte dei quali contenuti in questa raccolta, “Punto di non ritorno”. Molti di questi, con i quali ho partecipato a dei Concorsi letterari, sono stati pubblicati singolarmente. In particolare il Racconto “L’uomo spaventato”, è stato pubblicato come Ebook singolo dalla Casa Editrice Digitale Milanonera. In più, al momento, sono impegnato con la stesura del mio primo Romanzo, un progetto piuttosto particolare, che spero vedrà la luce quanto prima.
Stella: Parlaci dei tuoi successi nei Concorsi letterari, Davide.
Davide: Per quanto riguarda i Concorsi Letterari ho vinto quelli di Giallobirra 2011 (ADEI, 2011) con “L’uomo spaventato”, FunCool (GeloStellato, 2013) con “To Dad”, IV Festival Indipendente Interiora, 2013 con “Arianna”. Inoltre ho partecipato anche ad altri Concorsi classificandomi al secondo o terzo posto come: NeroDoc IV (NeroCafè, 2013) con il “Punto di non ritorno”, Giacomo Massoli (ACI Prato, 2013) con “Il nipote perfetto”, Il nemico, l’avidità, la repressione (Fantasy Magazine/Delos Books, 2013) con “Il Varco” e 666 passi nel delirio VI ed. (La Tela Nera, 2014)
con “Sbagliata”
Stella: Cosa ti spinge a scrivere un Racconto o un Romanzo, visto che prima ci hai parlato del tuo progetto?
Davide: Dalla necessità e dalla voglia di raccontare e raccontarsi. In un proprio scritto, anche se narra fatti accaduti ad altri, c’è sempre molto dell’autore e del proprio vissuto, delle proprie emozioni.
Stella: Secondo te Davide, qual è la fase più difficile nella stesura?
Davide: Senz’altro partorire una buona idea e costruire una trama che funzioni e che sia appetibile per il lettore. Spesso le idee che mi vengono sono confuse, magari sono solo un abbozzo, “un punto nero” appunto, quindi prima che prendano forma necessitano di un certo periodo di “assestamento” e razionalizzazione. Quando poi mi sento abbastanza sicuro di cosa voglio raccontare inizio la prima stesura, e da lì seguo un po’ l’idea che mi ero prefissato all’inizio ma molto anche l’istinto del momento: a volte sono i personaggi a prendere il controllo e a impormi le loro azioni seguenti.
Stella: Un racconto scritto, varie revisioni nel tempo, poi finalmente la penna mette l’ultimo punto, che sensazione provi?
Davide: Sicuramente molto soddisfazione. Poi però ogni volta che rileggo trovo qualcosa da cambiare: una virgola qua, una parola diversa là, una frase che rende meglio messa in un altro modo, e così via. Non sono mai contento!
Stella: Puntiglioso a quanto pare! Sei uno scrittore cibernetico o tradizionale?
Davide: Scrivo con la tastiera, anche se ogni tanto qualche appunto su carta lo prendo. Ma la stesura vera e propria implica l’uso della tastiera e dello schermo del Pc.
Stella: Cosa ti aspetti possa provare un lettore leggendo il tuo libro?
Davide: Che gli piaccia e che riesca a coinvolgerlo ma anche che gli faccia venir voglia di leggere qualcos’altro di mio!
Stella: Certa che molti vorranno leggere la tua Raccolta di racconti che hanno tra l’altro vinto così tanti premi, dove possiamo trovare “Punto di non ritorno”?
Davide: Potete trovarlo su Amazon in formato ebook Kindle, a soli 89 centesimi, a questo indirizzo: http://www.amazon.it/dp/B00ICNK0HU
Stella: Chi è il tuo editor?
Davide: Per ora me stesso. Credo che editare i propri testi sia un esercizio molto importante e istruttivo. Quando mi capita di partecipare a qualche antologia in cui sia previsto un editing di solito cerco di far lavorare l’editor in questione il meno possibile, editando io stesso i testi prima di inviarli. È un lavoro di cesello lungo ma necessario. Quasi sempre l’editing dura più della stesura stessa.
Stella: I tuoi prossimi impegni?
Davide: Usciranno a breve diverse Antologie che racchiudono i miei racconti come: “Time Warp” (Limana Umanita), una raccolta di 12 racconti che trattano di viaggi nel tempo; “Fase REM” (dbooks.it e Altrisogni), alla quale partecipo con un racconto horror, e tre antologie di EF Libri (una di fantascienza, una noir e una horror) in cui sono presente con altrettanti racconti. E poi quest’estate ci sarà un’altra sorpresa, un’antologia noir che sarà presente in tutte le librerie.
Stella: Visto che la Pubblicità in caso di Self-publishing è necessaria qual è il tuo rapporto con i social network?
Davide: Uso molto Facebook per far conoscere i miei lavori. Anche se, devo dire, lo utilizzo anche per tenermi in contatto con la gente, scambiare idee e opinioni. Ho conosciuto molte persone interessanti, non solo in ambito letterario.
Stella: Davide Schito perché ti sei rivolto a noi di Destinazione Libri?
Davide: Mi è piaciuta la vostra Missione, far conoscere tramite recensioni e interviste autori esordienti ed emergenti. In un certo senso anche Destinazione Libri è una realtà emergente, quindi chissà che non si riesca ad aiutarsi a vicenda!
Stella: Un ultima domanda Davide cosa pensi dell’Editoria Tradizionale, del Self Publishing e dell’Editoria a Pagamento?
Davide: L’editoria a pagamento assolutamente non la considero, non pagherei mai per vedermi pubblicato un libro, piuttosto l’autopubblicazione! Per progetti limitati e particolari come una raccolta di racconti così eterogenea, infatti, il self publishing è la via migliore, secondo me, soprattutto perché ti consente di avere il controllo completo dell’opera senza spendere soldi. Ma è ovvio che l’editoria tradizionale è sempre da preferire, più che altro per i servizi che dovrebbe fornire oltre alla pubblicazione e alla stampa, ovvero l’editing, la promozione e la distribuzione.
Stella: La nostra intervista per Destinazione Libri si conclude qui Davide Schito è stato un vero piacere.
Davide: Il piacere è stato tutto mio. Grazie Destinazione Libri.