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Intervista alla scrittrice flavia cantini!!

Creato il 18 marzo 2012 da Ale27 @alessandrobagn1
Intervista di Alessandro Bagnato alla scoppiettante scrittrice Flavia Cantini che nonostante la giovane età ha un "Background" che lascia tutti senza fiato. 
·     Ciao Flavia e benvenuta nel mio blog, ti vuoi presentare ai miei lettori? _Ciao a tutti e grazie dello spazio concessomi. Allora, Sono una ragazza di quasi 25 anni che ha sempre avuto due grandi passioni: la scrittura e il mondo dell'audiovisivo. Che io ricordi, le prime favolette le scrivevo già al'età di sei anni e non ho mai lasciato passare troppo tempo senza scrivere qualcosa. Attualmente ho una decina di racconti brevi all'attivo, due romanzi completi e ancora inediti e Notti senza luna (Vol. I) che è il mio romanzo d'esordio. Sono creativa, fantasiosa, con la testa tra le nuvole, molto emotiva, quando mi rapisce l'ispirazione sento una profonda urgenza dentro di me, l'urgenza di scrivere, di dare vita a quella determinata situazione e a quei determinati personaggi che, altrimenti, senza il mio intervento, non avrebbero mai visto la luce. Sono molto sensibile, ricettiva, appassionata d'arte, accanita lettrice e spettatrice (anche il teatro mi affascina molto). Sono anche ambientalista e animalista, ho un grande amore per gli animali e vedo in loro dei fidati compagni di vita. Sogno ad occhi aperti, cammino per le strade e immagino quale sarà la mia prossima storia, la prossima idea per un corto, per un abbozzo di sceneggiatura... Ho,  a volte, un rapporto conflittuale con la realtà di tutti i giorni, sopporto con fatica la routine, amo e odio il ritrovarsi da soli con se stessi ma adoro passeggiare in silenzio nei boschi. Mi immergo nei racconti mitologici e mi perdo a fantasticare, mi sento un po' "elfo" eheh. Questa è, a grandi linee, Flavia Cantini, una persona in continuo bilico tra realtà e fantasia".
·   Flavia, nonostante la tua giovane età, hai un “Background” che ti indentifica come un’infaticabile amante della cultura e di tutte le sue manifestazioni possibili. Infatti, a soli 15 anni vinci il “ Secondo Premio” al “ Concorso di Poesia e Narrativa” organizzato dalla “ CaArtiev”.  Nell’anno successivo, superi il podio e vinci il premio più ambito, ottieni il “ Primo Posto” allo stesso concorso di poesia e narrativa della “CaArtiev”. Ci parleresti di questo?! Che cos’è  la “ CaArtiev? Di cosa si occupa? Perché hai voluto partecipare a questo premio? _Amo veramente la cultura umanistica, la letteratura e mi sono sempre applicata nello studio di queste discipline. Per quanto riguarda la CaArteiv, è un’associazione culturale ligure per la promozione dell’arte a 360 gradi: narrativa, poesia, pittura, fotografia… Io, dai 12 ai 16 anni circa, mi sentivo molto portata per la poesia e l’ispirazione non mi mancava, tanto che scrissi parecchie poesie e, sentendo sempre più forte il richiamo della scrittura, decisi di “uscire allo scoperto” e iniziare davvero a mettermi in gioco, a far conoscere la mia “produzione letteraria”. E, a questa volontà, seguì la mia partecipazione a due edizioni del Concorso di Poesia e Narrativa indetto dalla CaArteiv. Da quel momento, ho iniziato a “scommettere” sempre di più sul mio rapporto con la scrittura e, successivamente, ho scoperto che la mia vocazione letteraria verteva più sulla prosa rispetto alla poesia. Queste partecipazioni sono state comunque le mie prime esperienze a contatto con un pubblico, mi hanno confermato nella passione per la scrittura e dato soddisfazione e fiducia in me stessa.
·  Nel 2010, consegui la Laurea in Dams (Discipline delle arti della musica e dello spettacolo)e successivamente ti iscrivi  alla “Scuola d’Arte Cinematografica di Genova”. Frequentando la scuola dirigi i tuoi primi cortometraggi “ Il filo di Arianna” e “ Prigione di silenzio”. Ci parleresti di tutto questo? In quale università hai studiato? La scuola d’Arte Cinematografica di cosa si occupa? Ci parli in maniera dettagliata dei tuoi cortometraggi? Se volessimo vederli a chi ci dobbiamo rivolgere? Su quali canali li troviamo i tuoi cortometraggi? _Amando in maniera viscerale il mondo dell’audiovisivo (in cui aspiro ad entrare) non potevo scegliere un diverso percorso di studi. Mi sono laureata al Dams Cinema di Bologna (anni davvero indimenticabili in cui compivo i primi passi verso il mio sogno), poi mi sono diplomata alla Sdac di Genova, scuola in cui si possono scegliere diverse discipline in cui formarsi: regia, sceneggiatura, direzione della fotografia, operatore… Io, per inseguire il mio sogno e la mia passione, ho scelto Regia (già a 9 anni dissi “Voglio studiare Regia…). Il mio cortometraggio d’esordio, nato come saggio finale per la suddetta scuola, si intitola “Il filo di Arianna” e ha come protagonista una banconota da 50 euro, la vita del denaro, le persone sono soltanto comparse di cui non vediamo mai il volto, l’idea è stata proprio quella di vedere la vita dal punto di vista, senz’altro particolare, di una banconota. Ho scelto che fosse muto e in bianco e nero con musica classica di sottofondo per dargli un’atmosfera retrò, da “primi del Novecento”. Il secondo corto, “Prigione di silenzio” è stato girato no budget, con luce naturale, in una sola giornata con un amico, l’idea era quella di riuscire, senza mezzi, a trasmettere un’emozione particolare riflettendo sul tema della Solitudine, della più completa solitudine. Il tremolio della telecamera, il bianco e nero, il contrasto tra buio e ombra creato dall’incerta luce naturale, le scene frammentate, il silenzio rotto soltanto da suono di campane o campanelli, dovrebbero rendere l’idea di quanto la solitudine possa essere angosciante e diventare “una prigione”. E poi, la sfida: si può trasmettere un’emozione anche senza budget e attrezzatura? I miei corti sono visibili sul mio sito www.flaviacantini.it che vi riporterà al mio canale (per ora abbozzato) Crazygang su Youtube e a Vimeo dove è caricato Prigione di silenzio.
·   La tua infaticabile voglia di costruttrice del sapere continua. Nel 2009, partecipi alla “IV edizione del concorso Granelli di Parole” indetto dalla Casa Editrice “Kimerik” con un saggio breve che sarà inserito nella raccolta dell’Edizioni Kimerik intitolato “ Racconti di Autori Italiani”. Di cosa si tratta? Ci parleresti di questo saggio breve? Qual è il suo titolo? Perché presentarlo per questa raccolta? _Al Concorso indetto dalla Casa Editrice Kimerik ho partecipato con un racconto breve dal titolo “Prigioniero di un altro” che è stato scelto, con altri, per meriti letterari ed inserito nell’antologia “Racconti di Autori Italiani”. Il concorso fu indetto in un momento in cui avevo un’idea per un racconto breve e così decisi di provare a mettere su carta la mia idea e a costruire un racconto da inviare poi per la selezione. “Prigioniero di un altro” parla sostanzialmente di un incubo, di un’angoscia (un po’ orrorifica) quella di non essere più padroni di se stessi ma diventare soltanto pensiero, sparire perché qualcun altro prende il nostro posto, le nostre fattezze e noi non siamo più nulla, tutti credono che quell’altro sia noi. L’idea mi venne in uno dei miei viaggi in treno quando, per l’ennesima volta, il mio sguardo fu catturato da una decadente ed abbandonata villetta verde con porte e finestre sprangate e giardino incolto. Questa immagine solleticò la mia fantasia, avevo trovato un elemento protagonista per il mio prossimo racconto che si rivelò poi essere “Prigioniero di un altro”.
·   Nel 2010 pubblichi per conto la “ CaArtiev”  un volumetto dal titolo “ Ritratto”. Ci parleresti anche di questo? Di cosa parla questo  racconto? Ci parleresti della scelta del titolo? _E’ un breve e agevole volumetto che racconta una storia di vita vissuta attraverso i miei ricordi. I paragrafi si susseguono seguendo il filo della memoria e narrano, attraverso le mie parole, la vita di una donna molto particolare, un “personaggio” realmente esistito che, come amo ricordare, ha portato “l’Ottocento nel Duemila” seguitando a vivere, nei primi anni del Nuovo Millennio, isolata e eremita in una casa di campagna sulla cima di una collina, sola, senza comodità, senza acqua calda, senza bagno in casa, senza riscaldamento, insomma proprio come vivevano nell’Ottocento. Una figura misteriosa e superstiziosa che, con il suo aspetto trasandato e impenetrabile, mi ha permesso di fantasticare tantissimo e ha lasciato in me un piacevole ricordo. Il titolo vuole proprio ricordare un po’ la finalità del libretto, quella di fare una sorta di “ritratto” (sulla scia dei ricordi) di questa donna senz’altro sui generis.
·   Nel 2011 pubblichi il romanzo “Fantasy” dal titolo “Notti senza luna” edito dall’Arduino Sacco Editori. Ci parleresti di questo tuo romanzo fantasy? Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo romanzo?  Quali sono gli anni di sviluppo della storia? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo romanzo? Ė l’inizio di una Trilogia? INTERVISTA ALLA SCRITTRICE FLAVIA CANTINI!!_Notti senza luna (Vol. I) è l’inizio di una trilogia fantasy da me ideata. La storia è ambientata ai giorni nostri, nel Duemila, in un piccolo paese dalla mentalità ristretta situato in una valle circondata da colline. Si intitola così (e il titolo principale rimarrà anche per gli altri due volumi che, comunque, avranno poi un secondo titolo specifico) perché, all’interno della storia, è proprio nelle notti senza luna (novilunio) che accadrà qualcosa di cruciale. Il primo volume mi ha occupato tutto il 2010 mentre il secondo volume lo sto scrivendo in questo periodo e il terzo è già abbozzato in scaletta. Avevo in mente di scrivere una storia che unisse dentro di sé (sullo sfondo di una cornice fantasy, genere che adoro) l’idea della Solitudine, dell’eroe solitario, i temi sociali dell’emarginazione, dell’incomprensione, del riscatto della “pecora nera” e la leggenda della Masche Piemontesi (persone, all’apparenza normali, dotate di poteri sovrannaturali in grado di soggiogare i più deboli che non potevano rendersene conto). Dall’unione di queste idee in un’unica storia nasce Notti senza luna (Vol. I) il quale è incentrato sulla vicenda della protagonista Selene (in cui mi rispecchio molto) che, osteggiata da quasi tutti in paese senza motivo e speciale, scoprirà una realtà sconvolgente per cui la sua vita cambierà per sempre. Possiamo riassumerlo così: Selene, la giovane e solitaria protagonista, è da sempre osteggiata e isolata dal resto del paese e non sa spiegarsi il perché fino a quando, compiuti i dodici anni, si trova dinnanzi a qualcosa di soprannaturale, di terribile che la porrà di fronte a una realtà ben diversa da quella conosciuta. Coloro che la odiano e hanno persino tentato di ucciderla non sono esseri umani bensì demoni che, piano piano, sono al lavoro per sottomettere l'intero pianeta. Ma perché hanno in odio soltanto lei tra tutti gli altri umani e per quale motivo si sono mostrati proprio a lei, ragazzina dodicenne? Un anziano prozio, eremita e esperto di paranormale, le svelerà non pochi segreti e la vita di Selene cambierà per sempre sotto il peso di una Missione. E se il Capo dei demoni non fosse così ripugnante come sembra?
·   Non tutti sanno che l’Arduino Sacco Editori pubblica le sue opere senza contributo dell’Autore ma offre all’Autore la capacità dell’Azienda di stare nel mercato. Non tutti sanno che essa è una casa editrice indipendente di Roma che sta avviando numerosi progetti nuovi per i propri autori. Ci parleresti di questa “ Case Editrice”? Ci parleresti della tua esperienza con l’Arduino Sacco Editori? Cosa pensi dell’editoria Indipendente? _Io ringrazio l’editoria indipendente perché è una concreta realtà che permette ad emergenti sconosciuti l’accesso alla pubblicazione, alla possibilità di mettersi alla prova e di farsi conoscere dal pubblico, cosa che è preclusa se ci riferiamo soltanto ai grandi colossi dell’editoria che puntano sui “soliti noti” non sempre in possesso di talento. L’Arduino Sacco dà la possibilità ad autori emergenti di pubblicare la propria opera senza sborsare soldi, di realizzare un primo passo nel mondo della scrittura. E’ una cosa molto rara al giorno d’oggi e io ne sono felice. Certo, anche l’autore deve fare la sua parte e pensare alla propria promozione, alla pubblicità per il proprio libro e la propria immagine.
·  Hai coinvolto altre persone nei tuoi progetti passati e in quelli odierni? Per la promozione dei tuoi libri, sei tutt’ora autodidatta o ti sei rivolto a qualcuno? Se è sì, perché? Te la senti di svelarci qualcosa?! _Al momento sto lavorando da sola ma amo tantissimo il lavoro in team sul set e spero di poterne presto far parte. Per la promozione dei mie libri sono autodidatta, punto molto sul passaparola online, sulla diffusione della notizia dell’uscita dei miei volumi su giornali locali, giornali online, blog, siti… Ho stampato e distribuito volantini, ne parlo con chiunque, ho creato il mio sito e il mio blog, cerco di organizzare presentazioni pubbliche, ho lasciato “Notti senza luna” (Vol.I) alla Biblioteca del paese dove attualmente risiedo. Cerco di promuovere me e i miei lavori.
·   Che rapporto hai con la scrittura e quanto tempo gli dedichi? _ Ho un rapporto viscerale con la scrittura e le dedico tantissimo tempo, quasi ogni giorno io scrivo, fossero anche soltanto due righe. Scrivo alla scrivania, nel verde, sul treno, in stazione… Quando l’urgenza di scrivere chiama, io le rispondo, ovunque mi trovi, scrivo anche sul biglietto dell’autobus per intenderci eheh. Scrivere per me è creare, è dare la possibilità di vivere, di affacciarsi al mondo a personaggi e storie che, senza il mio tramite, non potrebbero mai esistere. E’ “diventare genitore”, è generare qualcosa, è procreare. Provo una vibrante emozione quando la penna scorre sul foglio e crea la vita delle mie opere, le emozioni sono intense, è stancante ma meraviglioso, è un’urgenza, è un fuoco che brucia fintanto che la storia non è stata generata  ed è libera di spiccare il volo.
·   Ci sapresti dire dove possiamo acquistare i tuoi libri o il tuo libro? _ Il primo volume della trilogia, “Notti senza luna”, è acquistabile preferibilmente online, sul sito della Casa editrice all’indirizzo http://www.arduinosacco.it/product.php?id_product=596, nelle maggiori librerie online (IBS, Libreria Universitaria, Dvd.it, Unilibro…) oppure si può provare ad ordinarlo nelle librerie del territorio italiano. “Ritratto” è acquistabile, o in formato cartaceo oppure file PDF, rivolgendosi direttamente a me. “Racconti di autori italiani” è disponibile dal sito della Casa Editrice al link http://www.kimerik.it/SchedaProdotto.asp?Id=891
·   Ci sveleresti i tuoi progetti per il futuro? _ Innanzitutto terminare la trilgoia di Notti senza luna pubblicando e promuovendo anche i restanti due volumi. Poi ho in cantiere tre sceneggiature per tre cortometraggi, l’idea di un nuovo romanzo, questa volta drammatico e volume unico. Poi vorrei far arrivare alla pubblicazione i miei due romanzi (uno fantasy, uno drammatico) ancora inediti. Insomma, diciamo continuare a scrivere, farmi conoscere nel mondo della scrittura e cominciare a muovere i primi passi nel campo del’audiovisivo come assistente alla regia, assistenza sul set, sceneggiatrice e, speriamo poi, regista (il mio grande sogno). Senza dimenticare il continuo perfezionamento dei miei studi con corsi, workshop, letture apposite…
·  Che cosa ti sentiresti di consigliare a chi vuole intraprendere il tuo percorso? _Io dico sempre di fare proprio il motto “Take your passion, make it happen”. Bisogna crederci sempre, non   smettere mai di scrivere, di immaginare, coltivare la fantasia, andare avanti con i proprio progetti anche quando sembra tutto fermo e il sogno appare irraggiungibile. Crederci sempre e impegnarsi moltissimo, promuovere la propria immagine e i propri lavori online, con il passaparola, sul territorio.
·   Ci indichi i tuoi contatti per farti seguire dai miei lettori? _Il mio sito internet appena nato, www.flaviacantini.it, il blog dedicato alla trilogia di Notti senza luna http://flaviascrittrice.blogspot.com oppure su Twitter cercate DreamerFlavy
·   Sono solito chiudere le mie interviste con una domanda alla “Marzullo”. Per te Flavia, la cultura è una fede dell’uomo o è l’uomo una fede della cultura? _La cultura è una fede dell’uomo, una fede grandissima e straordinaria senza la quale sarebbe difficile l’esistenza.
Grazie di essere stata nel mio blog. Grazie a te.

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