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[Intervista] Comunicare la Piccola – Media Impresa

Creato il 03 aprile 2014 da Generatorediefficienza @GdE_Elena

Comunicare la Piccola – Media Impresa Vi riporto una breve intervista al guru della comunicazione Mauro Pecchenino. Buona lettura![Intervista] Comunicare la Piccola – Media Impresa

Il 12 Maggio  2010, presso la Mediateca della Ex – Caserma Zucchi (Facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’ Economia) , è stato presentato il saggio “La comunicazione d’impresa” scritto da Mauro Pecchenino, edito dalla prestigiosa casa editrice LATERZA. Per l’occasione riporto intervista fatta appena prima l’inizio dell’evento. Buona lettura!

E.M.: Leggendo il libro la comunicazione d’impresa notiamo che si pone come “saggio nuovo e innovativo che risolve per la prima volta il problema della comunicazione nelle PMI” … Secondo lei dove nasce il problema della comunicazione per la piccola e media impresa?

M.P.: “Nella piccola e media impresa il problema nasce dal fatto che di solito non ci sono soldi e quindi la piccola media impresa fa fatica a comunicare per mancanza d investimenti ma non perché  non abbia soldi, lei lavora benissimo in Italia poi abbiamo circa 6 milioni di piccole medie quindi rappresenta uno zoccolo duro talmente importante che non si può trascurare [ … ] bisogna che cominci ad abituarsi il problema è questo, il problema non è tanto non avere i fondi ma quanto riuscire a cercarli trovarli e riuscire ad utilizzarli in qualche modo da potere incominciare ad avviare delle campagne piccole ..”

E.M.:  Nel concreto quali possono essere i vantaggi che le PMI otterrebbero nel fare comunicazione?

M.P.: “dobbiamo dire che la comunicazione è l’aiuto fondamentale oggi  … l’azienda che non comunica finisce nel dimenticatoio quindi  è diventato obbligatorio comunicare anche la piccola media impresa deve comunicare […] può incrementare la sua visibilità […] la comunicazione dico sempre è come seguire una dieta cioè un abituarsi a mangiare bene. Una comunicazione regolare piccola, modesta all’inizio, che  poi si incrementa un po’, non tanto importante come investimenti ma quanto costante […] quindi poi con il passare del tempo, dopo un paio di anni, si cominciano a vedere i risultati di vendita che interessa all’impresa mondiale ..”

E.M.:  Considerando una realtà come Reggio Emilia, quale può essere la carta vincente, in termini di strumenti, da inserire in un piano di comunicazione?

M.P.: “ Reggio Emilia, un po’ come tutta l’Emilia Romagna è una regione che ha una realtà molto forte di piccole medie imprese, se non l’ha già fatto, deve avvicinarsi alla comunicazione. Presumibilmente i due strumenti più adatti, che io mi sento di consigliare, sono i sicuramente i rapporti con i media, i giornali, con le tv locali, le radio […]. L’altro  aspetto forse è quello degli eventi. Direi che lo consiglio alle aziende della zona perchè permettono un investimento di  cifre variabili (da cifre modeste a cifre interessanti) in un ambito abbastanza contenuto e sicuramente permettono di arrivare al sogno di tutti .. quello delle vendite”.

E.M: Spesso è difficile parlare di comunicazione soprattutto nella PMI. Solitamente, quando si parla di comunicazione, si fa riferimento alle grandi imprese e multinazionali: quali possono essere le somiglianza e differenze riscontrabili tra le due realtà, budget a parte?

M.P.: “Le differenze sono tantissime è chiaro che non si possono paragonare: la multinazionale ha, comunque i suoi problemi, molto minori dal punto di vista degli investimenti,  e per potersi muovere deve lavorare con una gamma di prodotti più vasta di solito la piccola media impresa ha pochi prodotti. Per iniziare si tratta di calibrare la forza da una parte ci sono tanti numeri, tante vendite quindi tutto è portato più all’ampio, qui tutto, invece, è più mirato […]la multinazionale può permettersi quattro/cinque agenzie diverse che lavorano, […] l’integratore è una figura professionale che serve (alla piccola media impresa) a fare la differenza, fare il direttore d’orchestra dei vari settori della comunicazione con costi molto minori e anche con un ottimizzazione dei tempi”.

E.M.: In questo periodo si sente molto parlare di “crisi economica” che colpisce soprattutto le PMI. Secondo lei quale può essere una, delle cause, di questa crisi nelle PMI?

M.P.: “Be questa è una crisi epocale [ … ] è una crisi che sta continuando, sicuramente in questo momento siamo nella seconda fase. E’ chiaro che la piccola media impresa ne risente: c’è una chiusura delle banche, i consumi e le vendite si sono ridotte. In questo momento anche la comunicazione viene tagliata, è una delle prime voci, rimane un errore se consideriamo ancora la dieta, si richiude in sé stessa. La piccola media impresa deve fare comunicazione, piccole cose, se no finisce, ancora prima, nel baratro.

E.M.: Leggendo i suoi libri e il blog ho scoperto di altre sue esperienze: per esempio l’osservatorio sulla famiglia. In merito a questa esperienza ha riscontrato delle analogie e/o differenze con la comunicazione d’impresa?

M.P.: “Si certo perché questa esperienza mi ha portato a capire tante cose dentro l’impresa, ricordiamo che l’impresa è fatta di persone e le coppie stanno dentro all’impresa, non è che sono così diverse. Quando c’è una crisi generale poi ci sono le crisi della famiglia, della coppia […] perché nelle coppie ho analizzato alcune cause (In particolare, si veda “Un muro di parole”, Rizzoli, 2004).E’ una situazione di crisi molto forte: nel ’94 si diceva che i matrimoni finivano intorno ai dieci anni, adesso c’è una crisi dopo una anno e mezzo”.

E.M.: Quale obiettivo, tra i  tanti,  l’ha portato a scrivere un saggio legato alla comunicazione nelle PMI?

M.P.: “ho scritto questo libro proprio per far capire, ma non sono quello, alla PMI che può tranquillamente comunicare senza spaventarsi deve solo trovare i budget  adatti, piccoli per iniziare, e poi poter andare avanti incrementando con i risultati e con l’aiuto della comunicazione migliorando la vita sul mercato e quindi poi facendo investimenti”.

In conclusione, si ritiene che comunicare, sia il cardine fondamentale dell’equilibrio esistenziale (tanto cercato!). Il riferimento non è solo verbale ma ad ogni momento della vita, vedi i meeting aziendali e il rapporto di coppia. Ne consegue che la quotidiana ricerca di comunicazione è salutare!!!


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