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Intervista con The Holiday Crowd

Creato il 16 febbraio 2012 da Martelloide
Intervista con The Holiday Crowd
Il sole del pop ci abbaglia, e noi no, non cerchiamo riparo, restiamo a goderci il calore, i brividi, il sogno, il ricordo di emozioni passate di cui però sentiamo profumi e sapori anche nel presente.
'Over The Bluffs' degli Holiday Crowd è il primo vero sussulto musicale del 2012, e che meraviglia tornare a con la mente agli Smiths, alla gioventù che vola via presto ma resta indimenticabile, agli intrecci di chitarra e voce che il cuore accoglie con un sussulto, alla fanciulla dai capelli biondi che ci aveva fatto innamorare ma che (forse) guardava altrove...è l'album di fotografie di una vita e ha bisogno di una colonna sonora adeguata.
Ce la danno Imran, Dave, Alex e Colin, mentre il mondo intorno a noi si ferma per un breve istante.
Imran, cantante degli Holiday Crowd, risponde con grande gentilezza alle nostre domande via email, perchè non potevamo non approfondire il discorso con loro dopo quelle 7 gemme di incantevole guitar pop...
Classica domanda d'inizio: come è nato il gruppo?
Imran - Ciao Ricky. Allora, Colin e io (Imran) ci siamo incontrati al liceo. Entrambi amavamo lo stesso tipo di musica: gli Stone Roses per lo più, ma anche gli Specials e gli Smiths. Volevamo iniziare a scrivere dei pezzi e così è iniziata la ricerca di gente con gli stessi gusti per formare un gruppo. Ci siamo ritrovati al completo nel corso dell'ultimo anno e mezzo, quando finalmente abbiamo trovato Alex.
A Dave all'inizio avevamo chiesto di cantare, ma lui ha insisito che era meglio come batterista. Io ero il bassista originale del gruppo, e cercavamo qualcuno che sapesse interpretare al meglio le nostre canzoni, ma nessuno sembrava adatto! Così ho iniziato io. E sembra proprio che la cosa si sia risolta da sola.
- Ammetto che mai avrei pensato foste canadesi!
Ahaha, beh, la chitarra di Colin è stata accordata in Inghilterra. Potrebbe avere a che fare con quesoto!

- Com'è andata la serata di presentazione del disco all' Oz Studios a Toronto?

E' andata molto bene, meglio di quanto mi aspettassi. E' bello vederela la nosta "fan base" di Toronto crescere così rapidamente. Abbiamo suonato tutto di "Over The Bluffs", escluso "A Tender Age".
Abbiamo aggiunto altre e nuove canzoni alla scaletta e c'è stata una buona reazione dei presenti: cominciano a cantare e a ballare. Le nuove canzoni sono taglienti, più veloci, ricche di groove e oscure.
Ho visto anche un paio di ragazze "gothic" tra i presenti: stiamo raggiungendo una gamma di ascoltatori sempre più vasta, ahahah...
- Ho visto le vostre fotografie su "Plaid Magazine online": come musicisti siete fantastici, ma anche come modelli ve la cavate molto bene!! Pensate ci sia (o ci deve essere) una particolare affinità tra moda e musica?
Grazie! Eravamo tutti molto scanzonati, come sempre.
La musica è, e sempre sarà, un concetto anche visivo, così come coinvolge tutti gli altri sensi. E' arte e l'arte è tutto e in tutto. Se tu applichi questi concetti per dare forma alle tue idee, questo ti aiuterà a manetenere un buon rapporto con ogni cosa.
Ci piacciono i vestiti, non la moda! La moda sembra dettare le tendenze, ma sappiamo che queste vanno e vengono. Io ho indossato lo stesso tipo di vestiti per 10 anni! Le foto per Plaid Magazine erano qualcosa di divertente da fare: ci hanno dato qualche vestito da provare e noi abbiamo fatto del nostro meglio perchè il tutto fosse molto naturale.
I ragazzi di Plaid ci hanno dato la massima libertà di fare quello che volevamo per mostrare i vestiti e sentirci bene. Il tutto è stato molto simile al nostro modo di scrivere musica nel gruppo.
Tutti sono stati adorabili, molto gentili e disponibili e mi piace citarli e ringraziare: Odessa Paloma Parker, Kate Kilgour, Kirsten Reader, Taylor Savage e Jen Squires.
- New Romantic e Shelflife Records, pubblicare per queste etichette già mi spinge all'entusiasmo: siamo (siete!) nell'olimpo del pop!!
Dici bene. E' bello stare con persone che credono in noi tanto lo facciamo noi. Questo è quello che importa. Noi continueremo a fare ottima musica e ci piacerebbe poterla condividere con più persone nel mondo. New Romantic e Shelflife ci offrono questa opportunità di poterlo fare.
Sotto molti unti di vista è un paradiso pop che può espandersi e crescere.
- Un disco semplice (ma non banale, attenzione!), diretto, con melodie immediate: un sound concreto che ben si sposa con una dichiarazione d'affetto, come dite voi stessi, verso un posto altrettanto concreto come la "vostra" Scarborough. Sbaglio? La città nella copertina è Scarborough?
La città sulla copertina? No, non è Scarborough, è una città segreta!
Le idee e l'uomore del disco sono correlati a Scarborough. La cosa buffa è che nessun di noi ci vive più. Io ci abito a un paio di miglia e ci cammino di tanto in tanto quando mi sento un pò sentimentale.
Poi succede che questo fa si che tante idee di testi e musiche mi entrino in testa, avvicinandomi a qualcosa che mi fa sentire bene.
E' anche nei miei sogni. Mi sveglio nelle prime ore del mattino per registrare una melodia o scrivere un testo e tutto sembra provenire da Scarborough, o un luogo che gli assomiglia in tutto e per tutto. C'è un pò di Scarborough in tutto il mondo...
- Con queste sette canzoni avete iniziato il vostro percorso alla ricerca della perfetta canzone pop: a me sembra che la meta sia davvero vicina e tutto scorre così naturale e sincero che sembra non abbiate fatto neanche fatica! Voi cosa ne pensate?
Finchè non scriveremo una canzone migliore di "Tanti auguri a te...", beh, io non sarò mai contento. Ma è un punto di partenza.
Noi tutti abbiamo tanti punti di partenza e progetti. Questo è il bello della musica. Tutto si alimenta una cosa con l'altra. Noi tendiamo a legarci alle cose che significano molto per noi, poi melodie, ritmiche, testi, ritornelli, campane, fischietti sono li solo per fare effetto.
Sono sicuro che ognuno in questo mondo è abbastanza intelligente da saperlo e questo dovrebbe essere una ragione sufficiente per chiunque per essere felice.
- Un suono che prende tanto spunto dagli anni '80 inglesi e il nome The Smiths che viene subito in mente. C'è chi vi giudica al limite del plagio e della poca originalità, chi invece vi ama per la capacità di ricreare atmosfere musicali fuori dal tempo che partono dal passato ma poi si sviluppano nel presente. Pensate che il fattore nostalgia sia importante nella vostra musica?
L'ultima volta che mi sono sentito nostalgico è stato un secondo fa! Sono sempre nostalgico, di Scarborough, degli anni '80, degli Smiths, dei Beatles, e potrei andare avanti ancora, ma mi potrei commuovere.
Per quanto riguarda l'importanza ti dico si. E' comunque molto importante esprimersi nel modo migliore che ti faccia sentire bene e sereno.
- La partenza con la cristallina "Never Speak..." e la chiusura con la malinconica e intensa "In My Arms" mi fanno pensare a un viaggio vero e proprio che inizia e finisce (forse...): un percorso che tocca vari stati d'animo e poi si chiude con intensità ma ci lascia quasi in sospeso...
Il viaggio è destinato probabilmente a continuare nel prossimo disco. Sta diventando sempre più scuro, non ci sarà speranza per nessuno, nemmeno una fessura di luce...

- Trovo che lo strumento aggiunto per toccare vertici pop è la voce di Imran, che tocca l'anima e il cuore e si inserisce perfettamente in questo sound! E' un vero punto di forza del gruppo!

Grazie! Io canto un pò sotto la doccia. I bagni hanno la giusta quantità di riverbero per farmi sembrare abbastanza decente. Non posso dirti molto altro. Non sono un cantante vero e proprio. Diciamo che posso appena qualificarmi tale.
- Quali sono i progetti del gruppo adesso?
Come ti dicevo stiamo scrivendo e registrando del nuovo materiale. Speriamo di fare nuovi concerti qui da noi ma anche all'estero. Forse fare anche un nuovo video.
- Seguite il basket? Ve lo chiedo perchè a Toronto c'è l'italiano Andrea Bargnani e magari siete suoi tifosi!
No, non seguo il basket. Ma ti riordo che è uno sport inventato dai canadesi! Però in compenso gioco a bocce in estate!

- Grazie ancora per la vostra gentilezza! Quale vostra canzone può essere la colonna sonora ideale di chiusura di questa nostra chiacchierata?

Grazie a te Ricky! "Telluride" dei Chapel Club mi semba la canzone adatta visto che questa intervista è stata come una specie di duetto, ci vuole una canzone d'amore che è quasi una confessione.
Grazie mille!

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