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Intervista di alessandro bagnato alla scrittore daniele de stefano

Creato il 26 aprile 2012 da Ale27 @alessandrobagn1

Oggi, caro lettore, intervisto con immenso piacere, il giovane autore calabrese Daniele De Stefano.
1.   Ciao Daniele e benvenuto nel mio blog, vuoi presentarti ai miei lettori? Certamente. Ciao a tutti, mi chiamo Daniele De Stefano e sono un giovane autore di Reggio Calabria, felice di presentarvi il mio primo romanzo fantasy dal titolo L’ombra delle rose, che rappresenta il mio ingresso nel mondo della scrittura.
2.  “L’ombra delle rose” edito con il Gruppo Albatros è il tuo romanzo d’esordio. Ci parleresti di questo tuo romanzo?  Qual è l’intreccio che fermenta la storia di questo tuo romanzo?  Quali sono gli anni di sviluppo della storia? Dov’è ambientato? Su chi hai intrecciato la storia? Perché decidesti di scriverlo? Ci parleresti della scelta del titolo per questo tuo libro? Ci parleresti della scelta della copertina? INTERVISTA DI ALESSANDRO BAGNATO ALLA SCRITTORE DANIELE DE STEFANOSi tratta di un thriller/fantasy dove il surreale rappresenta l’elemento chiave di tutta la narrazione. Nella storia è presente un intreccio, particolarizzato dal tempo: la storia “contemporanea” ai giorni nostri, riguarda delle indagini di un professore di leggende metropolitane e di un detective brillante su degli omicidi rimasti insoluti per più di un secolo e mezzo, dove i cadaveri venivano ritrovati prosciugati del loro sangue. Con queste loro ricerche arriveranno a conoscere un uomo che asserirà di esser stato presente all’epoca degli omicidi. Un uomo abbastanza misterioso, dalla carnagione chiarissima e lucente; un uomo che sarebbe vissuto per quasi duecento anni. La storia che comincerà a raccontare, si intreccerà al presente del racconto, dando vita al famoso intreccio che caratterizzerà tutto il romanzo. Per quanto riguarda l’ambientazione ho scelto la Francia poiché è la patria di tutti gli elementi che caratterizzano il genere gotico, per la sua antichità ed il fascino che proietta (senza nulla togliere a Venezia). Per il titolo ho pensato che L’Ombra delle rose avesse un altro tipo di significato rispetto a quello che tutti noi ci aspettiamo, un significato particolare dove l’ombra non è più intesa come quell'area scura proiettata su una superficie da un corpo, ma come un fantasma. Qualcosa di surreale rimasto intrappolato nell’oscurità del mondo e le rose sarebbero il mezzo con cui si manifesterebbe. La copertina rappresenta una rosa nera, che l’Ombra utilizzò, secoli addietro, come segno di gratitudine per il sangue delle sue vittime. Questa storia l’ho scritta senza pensare che un giorno sarebbe diventata un romanzo a portata di tutti, per cui è stata scritta più per passione che per altro. 3.   Il protagonista del tuo intreccio nel romanzo “ L’ombra delle rose” è il comandante Dumont. Chi è Dumont? Perché decidesti di intrecciare la storia del tuo romanzo sulla sua figura? Cosa rappresenta Duomont per te in questo romanzo? I lettori del tuo romanzo si potrebbero identificare in lui? Se si, perché? Diciamo che non è esattamente così, perché il capitano Dumont non è il personaggio principale della storia, anche se leggendo la trama del libro molti pensano il contrario. Il vero protagonista si chiama Damien Lacombe ed è lui che piomba come un fulmine sulle ricerche del capitano, scombussolandole e facendo seguire allo stesso capitano delle linee più illogiche che razionali. Damien Lacombe è l’uomo in questione e la sua storia d’amore con la contessina Chanel sarà l’elemento chiave per capire il gesto di tutti quegli omicidi e soprattutto per comprendere come sia stata possibile la sua innaturale longevità.
4.  Daniele, tu hai pubblicato questo tuo romanzo d’esordio con il “Gruppo Albatros Edizioni”. Ci parleresti di questa tua esperienza? Perché decidesti di pubblicare con il “Gruppo Albatros Edizioni”? Come ogni altro autore esordiente dico che non è stato per niente facile trovare qualcuno disposto a scommettere su questa storia, ma non per carenza di qualità ma per carenza di notorietà. Il Gruppo Albatros è stata la prima che mi ha inviato un contratto editoriale ed io ho subito accettato, cosciente di tutto. Purtroppo l’unico modo di cominciare è proprio questo, perché se non si acquisisce un minimo di notorietà non si può iniziare, è assurdo pensare che la Mondadori possa inviare un contratto editoriale ad un esordiente, anche se possa aver scritto il romanzo del secolo!! L’esperienza è stata comunque positiva, anche perché essendo io di Reggio e l’Albatros di Roma, abbiamo dovuto lavorare a distanza ottenendo però ottimi risultati.
5.   Qual è l’intento finale del tuo romanzo? Cosa vorresti che il lettore colga dalle tue parole? Ma nulla!! Non ho scritto per lasciare un messaggio, piuttosto ho scritto per colpire il lato emotivo del lettore: si può divertire, si può emozionare e si può anche annoiare, in una maniera o nell’altra il lettore avrà di certo una reazione ed è questo il mio intento.
6.  Cosa pensi del mercato di un genere come i “Romanzi” in Italia? Ė un genere che lascia spazio anche agli autori esordienti? Credo che nulla sia impossibile, l’importante è crederci!! Sono consapevole che è molto ardua, ma non ho cominciato a scrivere per poter percepire un profitto tale da poter considerare questo come il lavoro della mia vita. Ho scritto per passione, e se poi tutto questo potrà diventare un lavoro ben venga, sarei sicuramente felicissimo.
7.  Quando iniziasti a scrivere questo tuo romanzo, ti sei ispirato a qualche autore in particolare? Se è sì, perché? Cominciai nel 2007 ispirandomi a Dracula di Bram Stoker che è di sicuro il mio romanzo preferito. Ma più avanti pensai di evitare di parlare di vampiri lasciando però invariato il loro stile nei “miei omicidi” Ho scritto quindi qualcosa di diverso che tuttavia non si allontana tanto dal genere gotico.
8.  Hai coinvolto altre persone nei tuoi progetti passati e in quelli odierni? Per la promozione dei tuoi libri, sei tutt’ora autodidatta o ti sei rivolto a qualcuno? Se è sì, perché? Te la senti di svelarci qualcosa?! Ovviamente, come da contratto, la casa editrice ha provveduto per una parte di pubblicità. L’altra parte, tenendo presente che adesso internet è il più potente mezzo di comunicazione mondiale, quindi mi sono presentato su vari blog; ho presentato il mio libro su facebook e twitter e adesso comincerò delle presentazioni in diverse librerie locali. 9.     Che rapporto hai con la scrittura e quanto tempo gli dedichi? Ho un rapporto credo ottimo, se per rapporto si intende quanto mi sento soddisfatto a rileggere qualcosa che ho scritto. Purtroppo il tempo è una variabile! Nei momenti in cui sei super ispirato ci puoi fare anche le notti, se invece non riesci a completare neanche una frase, passa anche un po’ di tempo senza scrivere nulla.
10.   Ci sapresti dire dove possiamo acquistare il tuo libro? Il mio libro è disponibile nelle migliori librerie on-line, comunque sul mio sito web www.danydreamcatcher.com c’è apposta una pagina dedicata all’acquisto del romanzo sia on-line che non.
11.   Ci daresti qualche link per poterti seguire ed essere aggiornati sulle tue attività? www.danydreamcatcher.com è il mio sito web; http://it-it.facebook.com/pages/LOmbra-delle-Rose/264219250270289 è la pagina facebook del libro; http://www.ilfilo.eu/danieledestefano/ è la mia pagina sul sito della casa editrice.
12.   Ci sveleresti i tuoi progetti futuri? Attualmente sto scrivendo un romanzo di genere completamente diverso da questo, diciamo più fantascientifico e meno surreale e questa volta saranno le stelle del cielo a prendere il posto delle fatidiche rose… 13.  Vedi la scrittura di altri generi letterari oltre a quelli già pubblicati nel tuo futuro? Certamente! Come ho detto prima, il mio prossimo lavoro cambierà totalmente genere, ma non perché abbandonerò il giallo/fantasy, solo per cambiare un po’. 14.  Cosa ti sentiresti di consigliare a chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso? Di non mollare mai e di continuare a ricercare qualcuno che possa scommettere sull’opera; di “digerire” quei no che ci saranno per le prime volte, e di non arrendersi mai. 15.   Sono solito chiudere le mie interviste con una domanda alla “Marzullo”. Per te Daniele, la rosa è il fiore della vita o è la vita una rosa? Bella questa domanda!! La rosa è di solito il fiore della vita, ma dico a Marzullo che le mie rose sono i fiori della morte ;-)
Grazie di essere stato nel mio blog. Grazie a te, Alessandro, di avermi ospitato nel tuo blog.

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