Floriana Coppola si è resa molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.Pietro De Bonis: “Donna Creola egli angeli del cortile”, quanta nobiltà in questo titolo, raccontaci di lui. Benvenuta Floriana!Floriana Coppola:Questo titolo è emerso quasi subito nella mia mente, mentre scrivevo il romanzo. Ha come elementi i due protagonisti centrali della storia: Donna Creola, una presenza magica molto importante per la vita del cortile, dove bambini e adolescenti transitano, immersi nelle storie degli adulti. Proprio questa innocente contaminazione tra il mondo dei piccoli e il mo do dei grandi è il tema del romanzo. Pietro De Bonis:Un io narrante maschile, un’impresa ardua o naturale?Floriana Coppola:Sono stata sempre una grande osservatrice degli uomini,di mio padre e di mio fratello e dei suoi compagni di gioco e poi della vita. Lavoro da molti anni in un ambiente misto dove uomini e donne si incontrano e si confrontano. La scuola è un grande laboratorio di storie. Volevo seguire la formazione naturale di un bambino, il suo farsi uomo attraverso il contatto con le storie e con i disastri del mondo adulto, lo scontro con un universo difficile da gestire. Vedere se era possibile un altro esito ai soliti luoghi comuni.Pietro De Bonis:Il centro di tutto ciò che accade nel libro è un cortile, una zona chiusa, un campo magnetico custodito appunto da donna Creola. Solo luoghi recintati posso contenere l’unità dei fatti, secondo te, Floriana?Floriana Coppola:Il cortile definisce un microcosmo speciale, uno spazio che ancora esiste nella memoria di molte famiglie e che forse si sta perdendo nell’anonimato metropolitano. Ogni storia cr3do sceglie uno spazio preciso in cui muovere il sistema dei personaggi, anche un non luogo può funzionare ma a me piaceva proprio recuperare quel determinato campo di azione dove i bambini e gli adolescenti non visti ma protetti. Esistono dei percorsi di formazione e di crescita non strutturati ma non per questo meno importanti. Diventare persona attraverso le storie che ci attraversano, questa è la sfida di donna Creola e di Lino,il personaggio maschile della storia.Pietro De Bonis:Quanto direale e quanto di ancestrale vive nel tuo romanzo?Entrambe le cose posso convivere?Floriana Coppola:Assolutamente sì. Non posso dire se il realismo magico sia la cifra letteraria di questo romanzo, spetta ad altri cercare una categorizzazione. Ma sicuramente ogni personaggio della mia storia vuole avere un respiro antico, un’apertura surreale. Ho tentato di creare un luogo narrativo dove la madre e il figlio, il dolore , la morte e altri temi diventano icone profonde e universali. Spero di esserci riuscita ma solo il lettore mi potrà dare la risposta.Pietro De Bonis:Che lessico adotti in “Donna Creola e gli angeli del cortile”? E’ importante per te il colore nella scrittura?Floriana Coppola:La scrittura di ogni pagina per me è un valore aggiunto, il lessico e la prosa poetica sono per me fondamentali per entrare nella malia del testo. Non mi interessa solo la macchina narrativa che fa muovere i personaggi ma ogni frase, ogni parola, può essere un detonatore emotivo e psichico di grande potenza. Passo ore a correggere ogni rigo finché mi sembra che ogni aggettivo, ogni elemento, sia quello giusto.Pietro De Bonis:Ho letto che il libro è fresco di ristampa. Una bella soddisfazione questa, no? Il commento che ti colpito di un lettore?Floriana Coppola:Sì, sono molto contenta di vedere questa mia fatica diventare un testo che può riprendere a circolare nelle librerie italiane. Ogni volta che mi dicono che leggono il libro tutto di un fiato, mi emoziono. Mi ha stupito che molti hanno sottolineato la grande sensualità di donna Creola, non ne ero affatto consapevole.Pietro De Bonis:Grazie Floriana per questa intervista, dove possiamo acquistare il tuo romanzo “Donna Creola e gli angeli del cortile”? Hai in vista presentazioni?Floriana Coppola:Potete ordinarlo in ogni libreria e lo avrete in pochi giorni. Sono in programmazione altre presentazioni in Campania, Caserta e Napoli.
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