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Intervista Dieci Coltelli con Danilo Arona
Creato il 26 marzo 2012 da Alessandro Manzetti @amanzettiNuovo numero della rubrica Dieci Coltelli, l'ospite (o vittima) stavolta è lo scrittore e giornalista Danilo Arona, autore di diversi romanzi, saggi e articoli tra thriller, horror e fantastico. Ma per questa particolare occasione l'autore si è sottoposto (quasi) volontariamente a un trattamento speciale, i coltelli per lui saranno ben quindici. Ma ora andiamo a leggere l'intervista:
Coltello 1) I nomi di almeno tre autori contemporanei di genere che scrivono meglio di te e perché.
[Danilo Arona] Ogni autore, soprattutto di genere, ha caratteristiche proprie e tali che non si pongono a parere mio in termini di meglio o peggio dell'uno rispetto all'altro. Se mai, si può far riferimento alle diversità. Ti rispondo allora in modo indiretto: ammiro, senza alcuna invidia, la forza devastante di Sergio Altieri; la potenza buttadentro sin dalla prima pagina di King; l'eleganza misteriosa ed evocatrice di Daphne Du Maurier.
Coltello 2) Il momento o l’evento che ti ha fatto pensare (per un momento) di cambiare mestiere
[Danilo Arona] Siccome non scrivo per mestiere, ma per missione in stile Blues Brothers, la domanda è priva di senso.
Coltello 3) Quali compromessi hai dovuto accettare per motivi commerciali?
[Danilo Arona] Non scendo a compromessi. Mai. Ma sono un duro tenero e adorabile. Nessuno me li ha mai chiesti.
Coltello 4) Conta qualcosa vincere i premi letterari, aiuta a vendere?
[Danilo Arona] Ho vinto tre premi letterari sotto le mentite spoglie di una gnocca straordinaria, mia moglie. Per quanto bella e brava, non ha mai fatto carriera. Ergo: i premi letterari, almeno nel recinto del genere, non servono a nulla.
Coltello 5) Quando non riesci a scrivere, in quale modo preferisci deprimerti e a chi telefoni?
[Danilo Arona] Non mi deprimo affatto. Telefono a mia moglie e ci diamo appuntamento in un hotel.
Coltello 6) Cosa pensi quando leggi le classifiche di vendita di libri nel tuo paese?
[Danilo Arona] Che i lettori italiani sono in genere teleguidati. Ma ogni tanto ci sono miracoli di passaparola, come nel caso dell'amico Marcello Simoni. Il suo è un successo meritatissimo e fuori dai soliti canoni di videodipendenza
Coltello 7) Cosa rimproveri all’editoria italiana, quali sono i suoi limiti?
[Danilo Arona] Mah, non rimprovero nulla. Ho scritto 40 libri. Con me è stata sin troppo generosa. Purtroppo annoto che negli ultimi anni è diventata troppo prigioniera del marketing e della distribuzione. Qualche volta, spiace dirlo, persino incolta. Ma sono casi rari.
Coltello 8) Quante volte e perché hai rifiutato di partecipare a un progetto no profit?
[Danilo Arona] Scherzi? Io partecipo sempre ai progetti no profit.
[Danilo Arona] Il più bel ricordo al riguardo è l'essere andato con l'editore in questione ed esserci ubriacati come spugne. Siamo ancora amici per la pelle. Purtroppo non pubblica più né thriller né horror né noir.
[Danilo Arona] A nessuno. E' fuori dalla mia forma mentis.
E ora altri cinque coltelli "speciali" dedicati all'autore:
Melissa?
[Danilo Arona] Non ci crederai. Al km. 98 della Bologna-Padova. Perché gli assassini tornano sempre sul luogo del delitto. Lì Melissa è morta nei reami immaginali e lì ho visto e toccato un mazzo di fiori finti. Giuro.
Morgan Perdinka
[Danilo Arona] Quando qualcuno lo evocherà come si evocano le entità incorporee nell'Altro Quantico. Chi ha letto L'estate di Montebuio e Malapunta, sa come fare. Forse.
Torre NeraBassavilla
[Danilo Arona] No. Bassavilla esiste. Si chiama Alessandria. Non ho inventato nulla. A differenza del Re che ha un'immaginazione senza limiti.
Coltello 14) Quanto cosa il biglietto del traghetto per Malapunta e quale è la stagione in corso nella Twilight Zone di Montebuio?
[Danilo Arona] Il biglietto costa tanto, pure troppo, e non va cercato nelle agenzie. Ma in qualche vecchia libreria di periferia. Ed è un biglietto di sola andata. A Montebuio siamo nell'autunno del '62. Imprigionati nella decade prodigiosa della crisi di Cuba.
Coltello 15) La sparizione di una pietra megalitica di Stonehenge, profezie sulla fine del mondo da nuovi studi di archeometria, il ritrovamento della carogna di un Dodo nella campagna di Alessandria, gli uccelli della Du Maurier che fuggono dal pianeta, l'arresto e il processo delll'Uomo Nero: quali segni ti farebbero preparare le valigie per un altro mondo o iniziare un nuovo romanzo?
[Danilo Arona] Gli uccelli della Du Maurier che fuggono dal pianeta... o che muoiono stecchiti come già capita di tanto in tanto. Meraviglioso incipit per il romanzo definitivo sulla fine, anzi sulla Fine. E anche questi strani suoni, potenti e spaventosi, che arrivano ogni tanto dal cielo. Li abbiamo sentiti pochi giorni fa sopra le nostre campagne. E' come se l'immaginario tracimasse nel mondo reale. Un nuovo romanzo come cronaca in diretta dell'Apocalisse che avanza.
Profilo dell'autore Danilo Arona: Scrittore, giornalista, saggista, è uno dei maestri della letteratura horror italiana. Ha pubblicato diversi romanzi tra i quali Ritorno a Bassavilla (Edizioni XII) L'estate di Montebuio, (Gargoyle Books) Santanta (Perdisa), Palo Mayombe 2011 (Kipple), Malapunta (Edizioni XII), Rock I Delitti dell'Uomo Nero (Edizioni della Sera), Bad Vision (Urania-Mondadori), Finis Terrae (Segretissimo Mondadori), La Croce sulle labbra insieme a Edoardo Rosati (Segretissimo Mondadori). Al suo attivo anche molti racconti, inclusi in diverse antologie (Bad Prisma- Epix Mondadori) articoli e saggi, tra i quali Gli Uccelli di Alfred Hitchcock e L'alba degli Zombie (Gargoyle Books). L'ultimo suo lavoro è l’antologia Onryo. Avatar di Morte (Urania-Mondadori) curata insieme a Massimo Soumarè. Attualmente sta lavorando a tre nuovi romanzi e alla sceneggiatura di una graphic novel. Danilo Arona è rappresentato dalla Agenzia Letteraria Dark Circle. Web: http://www.daniloarona.com/
Booktrailers
Agenzia Letteraria Dark Circle: http://www.darkcircle.it/
Le Nove Stelle di Marco Siena
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COMMENTI (1)
Inviato il 26 marzo a 13:45
Bella intervista, peccato lo scivolone su Simoni. Qualsiasi addetto ai lavori sa che questo libro ha avuto successo solo ed esclusivamente grazie al marketing della casa editrice che ha cominciato a pubblicizzarlo in modo massiccio mesi prima della pubblicazione. E in televisione ci è andato eccome. Forse è stato solo un passaggio gentile nell'intervista da dedicare, come lo definisce lui, "all'amico" Simoni. Direi che la realtà è ben diversa.